Bedero Valcuvia

Bedero Valcuvia

Sorge in cima a un colle al termine della piccola Valle del Pralugano, una laterale della Valganna, ai piedi del Monte Scerrè e immerso nella natura. E' infatti luogo di partenza per itinerari, a piedi o in bicicletta, verso Ganna o Brinzio attraverso i sentieri del Parco del Campo dei Fiori.

La roccia rossiccia, i cumuli arrotondati e brulli, caratteristici del Monte Scerrè, ed in parte del Monte Martica, sono di formazione vulcanica, il che ha fatto nascere l'ipotesi che in epoca gliaciale esistesse nelle vicinanze un cratere vulcanico. Anche certi sassi rossigni che si trovano sul territorio di Bedero hanno singolari e curiose proprietà magnetiche.

Il centro del paese, a struttura medievale, è caratterizzato da viuzze strette, piccole piazzette, case in pietra e archi del XIII e XIV secolo..

Bedero Municipio Chiesa S.Ilario
Piazza Vittorio Veneto con Municipio e chiesa di Sant'Ilario
Foto di Gilberto Bernecoli

Da vedere:

- la CHIESA DI SANT'ILARIO, di epoca tardo romanica, a tre navate con un bell'altare barocco e un abside pentagonale con due cappelle laterali affrescate conserva una Madonna lignea del 1850. Caratteristico il campanile di struttura romanica, restaurato e rialzato nel 1881 posizionando una cella campanaria in ferro.

Bedero Campanile

- la CAPPELLA VALTORTA, nei pressi del cimitero, dal nome del pittore che l'ha affrescata, dedicata alla Madonna del Rosario ed alla SS. Trinità

- la CAPPELLA DELLA MADONNA DEGLI ALPINI, al Monte Scerrè, da cui si gode un bel panorama sulla Valcuvia

Bedero Panorama Da Madonna degli Alpini
Foto di Davide Ecca

- il sentiero della LINEA CADORNA , subito fuori l'abitato, sulla strada per Cunardo

 


Curiosità, tradizioni, leggende e ... un po' di storia


- i "bocc" (buchi) sono le strade strette che si snodano al disotto di archi costruiti nel XIII secolo, a ridosso dei quali sorgono, gomito a gomito, le abitazioni densamente popolate del vecchio nucleo storico

- a Bedero Valcuvia non furono mai costruiti mulini. Per la macinazione dei cereali, si recavano a Castello Cabiaglio e Rancio.

- da Progetto CIVITA - Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Regione Lombardia alcune notizie storiche sul comune di Bedero Valcuvia

 

 



Bedero Valcuvia Fontana
Fontana - lavatoio in un bocc
Foto di Luigi Caimi

 

Cenni Corografici Storici Statistici della Valcuvia Brevemente e Liberamente esposti di Michele Lajoli - Milano 1876

E' discosto poco meno di cinque chilometri dal lasciato comune di Brinzio, e chilometri otto circa dal Capoluogo del Mandamento. Viene chiamato Bedero Valcuvia per distinguerlo da altro paese dello stesso nome che si trova nella finitima Valtravaglia.
E' uno dei paesi più elevati della Valcuvia, che di lassù tutta si contempla, come vedesi anche porzione della Valganna, della Valmarchirolo, della Valtravaglia superiore e del Lago Maggiore sino al Borgo di Brissago svizzero.
L'aspetto di questo villaggio è pittoresco: l'aria è finissima, e quantunque il paese si trovi in più alta postura di Brinzio, l'inverno è più mite perché è più esposto ai raggi solari di mezzogiorno e di ponente.
Bedero conta circa 500 abitanti; il territorio ha l'estimo censuario di Scudi 7,886 -, e confina con quello di Valganna ad oriente, con quello di Brinzio a mezzogiorno, con quelli di Cunardo e di Ferrera a Settentrione, e ad occidente coi territorj di Masciago e di Rancio. Bedero è aggregato alla condotta del Medico-Chirurgo che tiene residenza nel prosimo Cunardo.
Una vasca d'acqua limpida e perenne ed un pubblico lavatojo coperto servono ai bisogni della popolazione.
La Chiesa Parrocchiale è dedicata a Sant'Ilario; la sua architettura è semplice ma di stile moderno lombardo: ha tre navate con colonne di vivo ed è fornita di eleganti e ricchi arredi. Il Curato di Bedero è nominato dai capi di famiglia, che sono convocati in particolare comizio quando il beneficio è privo di stabile Titolare.
La proprietà dell'intero territorio e caseggiato di questo Comune coll'Estimo relativo era poch'anzi dell'Ospedale Maggiore di Milano, la cui Amministrazione ha creduto di alienarla dando la preferenza agli abitanti di Bedero. Questi ne seppero approfittare, si unirono fra loro in consorzio e combinarono l'acquisto totale a patti convenientissimi. Da coloni e dipendenti facendosi padroni con poca spesa e scarsi sagrificj gli abitanti di questo Comune migliorarono le rispettive condizioni: diedero tosto mano al dissodamento dei terreni, ed al rinnovamento delle piantagioni singolarmente dei gelsi e delle viti, e così poterono raddoppiare i raccolti dei loro terreni.
A Bedero vi sono molte bestie bovine, e per conseguenza abbonda il latte, il quale serve alla fabbricazione di sceltissimi stracchini alla foggia dei tanto decantati di Gorgonzola dai quali ben poco differenziano: un Casaro bergamano acquista giornalmente il latte dai terrieri ed attende a codesta industria, ritraendone guadagno sensibile e sicuro.
Gli uomini di questo paese, appena sorrida la primavera vanno in esteri e lontani paesi in cerca di lavoro, e non ritornano in patria che ad avanzato inverno seco portando il frutto delle proprie fatiche. Essendo in generale avveduti ed ingegnosi non è raro che siano favoriti dalla fortuna, e che sappiano, economizzando i loro guadagni, crearsi una discreta posizione sociale.
A Bedero ebbero i natali, artisti di non comune valentia, e segnatamente nella plastica e nella scoltura: derivarono dalle famiglie De Pari, Ossola e Martinoli persone di svegliato ingegno che si procacciarono benevolenza e stima dai loro conterranei e conoscenti.
Al Sud di Bedero una romantica strada in discesa per breve tratta, indi piana e curvilinea fiancheggiata da siepi e piante d'ogni specie, in tre quarti d'ora conduce a Valganna in Mandamento d'Arcisate; altra più amena perché da ogni lato presenta una vista variata ed estesa, si dirige al Nord verso Marchirolo; ed una terza a ponente discende sul fianco della sottoposta valle e comunica con Masciago.
In prossimità del Cimitero di Bedero a sinistra della precitata strada per Masciago si ammira con piacere una Cappella da poco tempo dipinta dal bravissimo frescante Valtorta.