Molini Marzoli Massari

Nel 1897 venne costruito a Varese, ad opera della Società in Accomandita Marzoli, Massari & C., un impianto per la macinazione del frumento. Questo molino, entrato in funzione l'anno successivo, era l'unico operante nel nord milanese e poteva macinare, inizialmente, 150 quintali di frumento al giorno.


Molino di Varese - davanti alla stazione Nord, fra via Casula e via Adamoli

Poco distante, nel 1901 venne edificato un impianto per la macinazione del granone, con capacità di 120 quintali giornalieri e annesso oleificio.

Nel 1906 l'accomandita Marzoli & C. venne trasformata in Società Anonima Molini Marzoli Massari e avviò la costruzione di un grande impianto a Busto Arsizio per soddisfare le esigenze della vastissima zona industriale comprendente Gallarate, Legnano e Busto Arsizio.

Il progetto venne curato dall'architetto Silvio Gambini che privilegiò l'utilizzo di mattoni a vista, intonaco e cemento valorizzati da eleganti motivi decorativi, scolpiti e in ferro battuto, ispirati alle architetture di Giuseppe Sommaruga, maestro del modernismo italiano, e alla Secessione Viennese. Tutti i corpi di fabbrica sono sostanzialmente dei grandi parallelepipedi sviluppati in orizzontale o verticale, in mattoni a vista e intonaci bianchi, con modanature a poco rilievo ripetute in sequenza continua, che racchiudono aperture vetrate rettangolari, arricchite da eleganti profilature che nella palazzina di rappresentanza diventano più raffinate con elementi floreali in cemento e ferri battuti.

Il complesso, realizzato con interventi progressivi sino al 1926, occupa un'area di circa 9000 m² ed era collegato alla linea ferroviaria che occupava l'attuale sedime del viale Cadorna (detto “della Gloria”) prima che questa venisse spostata più a est, nella posizione attuale - al suo interno sono ancora visibili i binari che lo collegavano alla rete ferroviaria.

Nel 1924, la Molini Marzoli Massari di Varese divenne compartecipe della ditta Feola-Jeandeau, proprietaria dei Molini di Torre del Greco, al centro del golfo di Napoli. Con l'avvento della Marzoli Massari, la produzione di farine aumentò, venne introdotta l'energia elettrica e il trasporto ferroviario e su strada sostituì man mano quello marittimo. Nel 1942 la fabbrica assunse la denominazione di Molini Meridionali Marzoli (MMM) e alla produzione di farina si aggiunse quella di mangimi. Negli anni 70 il declino e nel 1985 la chiusura delle attività. Nel 1989 i Molini furono acquistati dal Comune di Torre del Greco.

Negli anni sessanta la Molini Marzoli Massari acquistò un ampio terreno a Mornago con l'intenzione di costruire un nuovo molino unificando gli impianti di Varese e Busto Arsizio posti in zone centrali delle due città; venne anche avviata un'attività di produzione di pane su scala industriale.

Nel 1974 i terreni e i macchinari di Mornago furono venduti dalla nuova gestione che subentrò al vecchio nucleo familiare. Negli anni settanta venne demolito il complesso di Varese, mentre nel 1975 lo stabilimento di Busto Arsizio cessò la sua attività, per poi essere acquistato dal Comune di Busto Arsizio nel 1985.

Dopo un lungo intervento di recupero e di riqualificazione dell'area, il 15 aprile 2000, il complesso è stato inaugurato nella sua nuova veste come sede distaccata dell'Università dell'Insubria, oltre che polo culturale comunale.