Cassano stemma

Cassano Magnago

Cassano Magnago Panorama

Adagiato tra la Val d'Arno e la Valle Olona, ormai unito alla vicina Gallarate, è oggi il quinto comune della provincia di Varese per numero di abitanti. Il suo territorio si estende per 12 kmq, in parte pianeggiante e in parte collinare, è attraversato da due torrenti, Tenore e Rile, che in passato non pochi danni hanno causato con le loro esondazioni. In cima ad una collina morenica, un tempo cava di argilla, è sorta l'Oasi Boza, zona umida protetta.

Cassano Magnago Oasi Boza

Foto di Patrizia Cavinato

Foto di Patrizia Cavinato


Il ritrovamento di un'urna cineraria biconica databile al secondo periodo della civiltà di Golasecca (dal 750 al 450 a.C.), fa presumere che questo territorio sia stato abitato da celti e galli prima ancora dei romani. Della occupazione di Roma restano monete, tombe di cremati, piccole fornaci per la cottura del vasellame e altri reperti, tutti conservati al Museo di Storia di Gallarate.

Testimone degli antichi insediamenti di Cassano è il complesso denominato ex chiesa di San Giulio, probabilmente un antico luogo di culto celtico divenuto in seguito tempio romano e poi chiesa cristiana. Acquistato nell'ottocento dal Comune divenne municipio, ufficio postale, casa del fascio e altro ancora. Opere di restauro e recupero, hanno portato alla luce volte, affreschi e le antiche fondazioni oggi visibili grazie a un pavimento in cristallo.

Da vedere:

- la CHIESA DI SANTA MARIA DEL CERRO, fatta costruire attorno al 1200 contemporaneamente al vicino castello da Ottone Visconti e completamente rifatta nel 1800, conserva la "Sacra Spina della Corona di Gesù", portata da Princivalle Visconti nel 1570 da Colonia. Nel pavimento della chiesa sono inumate le salme di alcuni Visconti e dei parroci di quel tempo, il campanile sul quale è traforata la biscia viscontea, è datato tra il XIII e il XIV secolo. L'attuale facciata e la relativa scalinata sono state realizzate nel 1885 su disegno dell'architetto Maciachini, mentre all'interno oltre alla navata centrale con il soffitto a cupola ci sono due navate laterali e quattro cappelle.

I dipinti sono stati realizzati tra l'Ottocento e Novecento dal pittore Luigi Morgari e dal decoratore Aristide Secchi, mentre gli affreschi più antichi sono stati salvati con la tecnica a strappo, tra i quali spicca l'opera del "Morazzone" (Pier Francesco Mazzuchelli), che ritrae San Carlo mentre ritrova la "Sacra Spina".

La denominazione 'del Cerro' è controversa - taluni la fanno risalire al nome della collina su cui è edificata (località Cerro) altri alla pianta centenaria che si scorge a lato della chiesa. Il cerro attuale sostituisce un altro cerro abbattuto da un fulmine nel 1922, il quale a sua volta sostituiva un cerro plurisecolare morto nel 1820.


Cassano Magnago

- CASTELLO VISCONTI DAL POZZO, eretto sulla collina che domina il paese era sino a qualche tempo fa affiancato unicamente dalla chiesa di Santa Maria del Cerro, isolato dal resto dell'abitato. Il castello fu probabilmente edificato verso la fine del duecento per volere dell'arcivescovo di Milano Ottone Visconti, al fine di stabilire un presidio nel contado del Seprio, dopo aver sconfitto i Della Torre. Nel 1400 il castello venne concesso a Pietro Visconti, consigliere del Duca, morto nel 1461, da cui discenderanno i Visconti di Cassano Magnago. L’immobile è stato ristrutturato nel 1808 per ordine dei Marchesi Dal Pozzo, altro casato storico della zona che dal XVII Secolo avevano acquisito la proprietà del Castello. Furono eseguiti una serie di interventi che modificarono notevolmente la struttura dell’edificio, trasformando il castello in un palazzo signorile ubicato all’interno di un grande parco.

 

Cassano Magnago

- la EX CHIESA DI SAN GIULIO, acquisita dall'Amministrazione Comunale nel 1853 quando la Parrocchia iniziò la costruzione di una nuova e più ampia chiesa di San Giulio, venne trasformata dapprima in Municipio, mutilandone la facciata, abbattendo la torre campanaria ed inserendo un piano inframezzo poggiante su volte e colonne, poi ospitò la Casa del Fascio quindi una Cooperativa di Consumo, infine la sede del Consiglio di Circoscrizione dell’Avis e un’abitazione al piano superiore.

I saggi effettuati dalla Soprintendenza di Milano nell’area di questo edificio religioso hanno messo in evidenza interessanti sovrapposizioni storiche, che conferiscono all’ex Chiesa di San Giulio un alto valore di testimonianza culturale e storica per la città di Cassano Magnago, a partire dalla sua posizione lungo l’antica via romana Comum-Novaria che nel Medioevo collegava i fiumi Olona e Ticino.

I reperti più antichi infatti rimandano all’età protostorica, forse celtica, e sono costituiti da tracce di palificazioni. Appartengono invece all’epoca romana o tardo-romana le fondazioni di un pilastro angolare e di due muri in ciottoli fluviali, unitamente ad una tomba. Lo scavo ha infine accertato la presenza di frammenti ceramici e di alcune sepolture, tra cui quella di un bambino, databili all’epoca altomedioevale o longobarda, probabilmente del VI secolo.

Di notevole interesse sono poi i resti di un’antica pavimentazione e le fondamenta di un’abside risalenti al periodo medioevale intorno all’XI secolo. Queste potrebbero corrispondere alla chiesa romanica citata da Goffredo da Bussero alla fine del XIII secolo nel Liber Notitiae Sanctorum Mediolani e riecheggiata nella Notitia Cleri del 1398.

Grazie ai dettagliati resoconti delle visite pastorali di Carlo Borromeo nel 1570 e di Federigo Borromeo nel 1623, sappiamo che in quegli anni la chiesa presentava un’unica navata con cappelle laterali, soffitto travato e pareti affrescate, di cui permangono vasti brani e per cui si ipotizza anche la presenza di pittori della scuola luinesca. Le indagini preliminari hanno evidenziato i dipinti della volta dell’altar maggiore, rappresentanti la Passione di Cristo, in sicuro corso di esecuzione nel 1596. Risalgono invece ai primi del XVI secolo gli affreschi della sacrestia, il cui soggetto è la Decollazione di San Giovanni Battista, raffigurazione spiegabile con la precedente corrispondenza con la cappella dedicata al santo.

Attualmente, l'edificio è utilizzato per mostre e manifestazioni culturali. Parte del pavimento è in vetro così da permettere di poter ammirare le antiche fondazioni e l'abside della prima chiesa.

Cassano Magnago Cassano Magnago

- la PARROCCHIALE DI SAN GIULIO, edificata nel XVIII sec. custodisce una statua di San Giovanni Battista opera di Domenico Scaramucci. Con i suoi 47 metri e mezzo, il campanile di San Giulio, ultimato nel 1881, è l’edificio più alto di Cassano Magnago: grazie a una scala a chiocciola è possibile raggiungere il terrazzino della cella campanaria, posto a un’altezza di ben 30 metri, e ammirare così uno spettacolare panorama.

Cassano Magnago

- la CHIESA DI SAN BERNARDO "ALLA VILLA", del 1500, conserva un altorilievo in marmo databile al 1200

Cassano Magnago

- la CHIESA DI SANT'ANNA, seicentesca, un tempo dedicata a San Giorgio in Campora, successivamente nota con il nome di Madonna di San Giorgio, e infine come sant'Anna.

Cassano Magnago Sant'Anna

- VILLA OLIVA, settecentesca, prospiciente il Parco della Magana, sorge sulla collina che domina l'abitato, è dal 1985 proprietà comunale, sede del Consiglio Comunale.

Cassano Magnago

Cassano Magnago Parco della Magana
Foto di Diana Piantadosi

 


Curiosità, tradizioni, leggende e ... un po' di storia


- I purscelitt da Cassan sono un dolce tipico di Cassano Magnago ritenuto ben augurante, in biscotto o in marzapane, ma rigorosamente a forma di maialino. Si racconta che la Regina Teodolinda, transitando per Cassano, non avesse incontrato anima viva se non alcuni maialini, "i purscelitt" che grufolavano per strada. Colpita da così manifesta povertà, si tolse dal capo la preziosa corona e la donò ai Magnaghesi perché ne ricavassero denaro per aiutare i poveri. Da allora a Cassano esiste la pia opera "Elemosina della Corona", anche se la corona non si sa dove sia finita.

Cassano Magnago Purscelitt

- il Castello dei Cento Tetti è una prestigiosa struttura dall'aria medievale situata sulla cima della collina di sant’Anna, che spicca nel paesaggio collinare per la sua torre attorniata da tantissimi tetti, caratteristica da cui prende il nome. L’edificio, costruito a cavallo tra il XIX e il XX secolo, è interamente realizzato con mattoni e tegole provenienti da due vicine fornaci attive fino agli anni ‘50, e riprende in ogni dettaglio lo stile dei castelli quattrocenteschi, in particolare del Castello Sforzesco. Oggi è una affermata location per eventi.

Cassano Magnago

- da Progetto CIVITA - Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Regione Lombardia alcune notizie storiche sul comune di Cassano Magnago

 

Cassano Magnago
Parco della Magana e chiesa Santa Maria del Cerro
Foto di Loris Facchin

Cassano Magnago Sant'Anna
Chiesa di Sant'Anna
Foto di Fil_va

Cassano Magnago Oaisi Boza
Oasi Boza
Foto di Giorgio Crosta

 



Nell' Antiquario della Diocesi di Milano dell'arciprete oblato Francesco Bombognini - 1828 - si legge:

CASSANO MAGNAGO è lontano circa un miglio da Gallarate. Sul delizioso colle di questo paese vi fu fabbricato nel secolo XIII un castello dall'arcivescovo Ottone Visconti, la di cui effigie si vede in una testa risposta nel muro di detto castello. Questo era posseduto dalla famiglia Visconti, che era feudataria di detto luogo; ora però è goduto da quattro compadroni del paese.
Nel 1570 in occasione di visita pastorale dormì s. Carlo in una stanza tuttora esistente a mezzogiorno di detto castello. Trovando riposte alcune preziose reliquie, fra le quali una sacra spina, ottenne da Gaspare Visconti proprietario di esse, che fossero donate alla chiesa parrocchiale di santa Maria, per esporle come si espongono, alla pubblica venerazione. Queste furono portate da Colona da Princivallo Visconti.

Pretendono alcuni che Cassano derivi da Casa Sana, non avendo mai serpeggiata la peste in questo paese, attesa la purezza ed elasticità dell'aria che domina su quell'alta vetta.

È diviso in due parrocchie; l'una sotto il titolo di s. Giulio, e comprende la metà della porzione inferiore del paese, l'altra chiamata di santa Maria del Cerro, che abbraccia l'altra porzione inferiore , e tutto l'allungo superiore della collina. Anticamente non esisteva che la sola parrocchia di santa Maria del Cerro: ciò si rileva dalla straordinaria antichità del fabbricato di detta chiesa, dall'avere ingerenza negli antichi legati il solo parrocco di santa Maria, e dal privilegio che aveva la sola parrocchia di santa Maria di fare la processione del Corpus Domini.
Anzi in un documento del secolo XV si trova nominata Contrada Magnaghi la contrada che attualmente costituisce la parrocchia di s. Giulio; e la parte che forma la parrocchia di santa Maria viene chiamata Contrada s. Mariae apud Cerrum Cassani. Le pareti di quest'ultima chiesa sono tutte coperte di pitture fatte dal Morazzoni per disposizione testamentaria nel 1597 di Princisvallo Visconti, le quali pitture rimasero intatte nel restauro che ora si fece di quella chiesa, anzi si dovrebbe dire rinnovazione, dovuta alle cure indefesse dell'attuale sig. curato Ignazio Bianchi.
Si chiama poi santa Maria del Cerro, attesa una pianta di cerro chiamata dai botanici Quercus fastigiata, la quale deve avere esistito niente meno da sette ad otto secoli, avendo essa avuto forza di dare, come la quercia di Teofilo, il nome alla parrocchia da quattro secoli a questa parte, come si legge dai documenti di que' tempi. Questa memorabile pianta da alcuni anni non esiste più, essendo stata rovesciata dai turbini.

La famiglia Cagnola, descritta nella matricola degli Ordinarj, abita in questo paese già da cinque secoli e mezzo, ed ora si è quivi ampliata assai.