Le Ghiacciaie di Cazzago Brabbia

Cazzago Brabbia Ghiacciaie


Sul lago di Varese, da tempi remoti, basti pensare ai numerosi villaggi di palafitte sorti lungo le sue sponde, la pesca era un'attività molto produttiva (e redditizia).

Scrive l'ing. Quaglia nel suo 'Laghi e Torbiere del Circondario di Varese' a proposito del Lago di Varese:

"Fanno corona all'esteso bacino lacuale, coi loro territori i seguenti Comuni...Cazzago-Brabbia in psizione elevata, antica sede dei fittabili alla pesca, e quindi con 4 ghiacciaie e vivaio pei pesci - Bodio a maggior distanza , con ghiacciaia e darsena per le barche di casa Bossi...

Il prodotto della pesca nel lago di Varese... viene da tempo immemorabile dato in affitto ad imprenditori per un corrispettivo, che crebbe di volta in volta collo svilupparsi del commercio dei pesci... Ora (1884) il solo Varese paga d'affitto it. L. 10,000 colle ghiacciaie e vivaio pei pesci...

Il pesce dei quattro laghi già Litta si esita sulle piazze di Arona al martedì, ceduto all'ingrosso ai mercanti una volta, di Novara, di Vercelli e di Torino, ora anche spedito in Francia: al venerdì sulla piazza Verzaro di Milano all'ingrosso ai subvenditori e parte al dettaglio; Saronno, Busto Arsizio, Gallarate, Varese, Gavirate ed altri vicini paesi, sono pure nel venerdì d'ogni settimana località di buon esito dei pesci dei nostri laghi, che si vendono a diversi prezzi a norma della qualità, a seconda delle stagioni e della ricerca più o meno grande.

" ...allorché le acque gelano pei rigori del freddo, e cioè quasi ogni anno ad eccezione di invernate miti, che in allora la superficie d'acqua più elevata davanti a Biandronno rimane scoperta. Il ghiaccio dopo alcuni giorni si eleva a considerevole spessore e riamarchevoli furono quelli degli inverni 1829-30, da me misurato alla riva di Cazzago a quasi un metro, e 1879-80 riscontrato m. 0,63 di altezza: arrivato a pochi millimetri porta un uomo, quando raggiunge i dieci centimetri diviene capace di sostenere i leggeri carichi, comecché appoggiato alla sottostante massa acquea: in alcune invernate vidi servirsi del piano lacuale, non con barche, ma con carretti tirati da bestie al trasporto delle farine dai molini d'Oltrona ai Comuni di Bodio o di Cazzago, tanta era la solidità del ghiaccio...
Allorché il bacino si è reso solido alla superficie, viene anche percorso da viandanti che si portano direttamente da un punto all'altro, massimo quando il ghiaccio da lucido e sdrucciolevole alla sua formazione è stato reso scabro da poca neve o dalle notturne brine.
L'acqua nel solidificarsi in ghiaccio assumendo un maggior volume, fa sì, che l'immenso coperchio col crescere in spessore, sforzi contro sè stesso e sia spinto a sollevarsi dall'appoggio acqueo lasciando un vuoto: impotente a sostenersi, pel proprio peso vi ricade, gradatamente schiantandosi in fessure, da una riva all'altra, producendo continui e spaventevoli boati, tanto rumorosi da essere sentiti di notte ad alcuni chilometri di distanza.
A tempo opportuno il ghiaccio viene raccolto e messo nelle ghiacciaie, tanto per la conservazione dei pesci e delle carni, quanto per altri usi, viene trasportato anche in Varese, quando in località vicine vi scarseggia. "

Il ghiaccio si tagliava quando era alto circa dieci centimetri, a colpi di scure, veniva poi agganciato e tirato a riva con un uncino di ferro montato su una lunga pertica di legno. Era poi caricato su carretti e portato alla ghiacciaia. Quando i carretti arrivavano dal lago si "caricava" la ghiacciaia. Le lastre di ghiaccio erano frantumate con mazzuoli di legno duro e i frammenti ammassati e compressi nel "pozzo", eliminando le bolle d'aria e ottenendo un blocco compatto, sul quale si spargeva la büla (cascame della trebbiatura dei cereali); altra büla era introdotta negli interstizi che si formavano lungo le pareti; alla fine si ricopriva il tutto con stuoie di giunco lacustre. Il ghiaccio si conservava così sino all'inverno successivo.

Le ghiacciaie di Cazzago vennero, probabilmente, costruite alla fine del Settecento su un terreno che dal 1796 era di proprietà di Cesare Quaglia. I Quaglia rimasero intestatari di questo terreno fino al 1849, anno in cui passò al duca Antonio Litta Visconti. Niente potrebbe dimostrare meglio lo stretto legame fra la conduzione dei laghi della famiglia Quaglia e la costruzione e l'uso delle ghiacciaie di Cazzago.


Cazzago Brabbia Ghiacciaie
Foto di Roberta Pizzola