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Piccolo centro della Valcuvia situato a mezza costa sul Monte S.
Martino, le cui origini vengono fatte risalire al V sec. a.C. allorché nel corso dell'invasione dei Galli delle genti provenienti dalle valli dell'Ossola e della Mesolcina si stabilirono in questa nostra regione.
Sino al 1928 Duno aveva la propria amministrazione comunale. Le disposizioni legislative di quei tempi, portavano alla formazione di centri più popolosi, sopprimendo le varie autonomie locali. Così Duno passò sotto Cuvio. Nel marzo del 1947, si iniziarono le pratiche presso le competenti autorità per riacquistare la propria sospirata autonomia e Duno ritornò Comune il 17 maggio 1954
Nella parte alta, da cui si gode un bel panorama sul Lago di Lugano
e la sponda destra del Lago Maggiore, sorge la parrocchiale dedicata
ai SS. Giuliano e Badilissa.
Il 25 agosto 1938 venne consacrato il Tempio Votivo dei Medici D’Italia, voluto ed ideato dal
Vicario Don Carlo Cambiano e progettato dall’architetto
bergamasco Cesare Paleni. Il
3 ottobre dello stesso anno venne elevato a dignità di SANTUARIO DI SAN LUCA, patrono dei medici. .
Nel novembre del 1943 la Congregazione dei Servi della
Carità di Don Guanella assunse l’impegno della gestione e
del completamento dell’opera. L’edificio venne ristrutturato
negli anni 1979-1980.
Foto di Luigi Caimi
Villa Malcotti, costruita a metà del 1800 e dal 1884 proprietà di
Domenico Malcotti, divenne dal 1889 la residenza di Martina
Malcotti che dedicò la sua vita ad assistere la popolazione
dunese e a sostenere le iniziative di Don Carlo Cambiano,
Vicario di Duno.
Alla sua morte, il 15 settembre 1943, la
proprietà passò all’Opera Don Guanella cui fu affidata dal
novembre 1943 la Vicaria di Duno. Nel 2008 la villa venne
venduta al Comune di Duno. Attualmente è sede del Centro
per lo Studio e la Promozione delle Professioni Mediche.
Nella primavera del 2013 dalla collaborazione
tra Centro per lo Studio e la Promozione delle Professioni
Mediche, Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri
della Provincia di Varese, Comune di Duno e Pro Loco Duno,
è nato il progetto OPEN AIR MUSEUM: Arte e Salute nel Pensiero Medico che si propone di installare, lungo le vie del paese, sui
muri delle case, nelle piccole piazzette, opere d'arte, affreschi,
sculture, bassorilievi di medici-artisti.
Sulla vetta del Monte San Martino (m. 1087) sorge il SANTUARIO DI SAN MARTINO IN CULMINE, dichiarato monumento nazionale
nel 1903, distrutto nei bombardamenti della seconda guerra mondiale
e ricostruito secondo le antiche sembianze nel 1958. I primi documenti della sua esistenza risalgono al 1511. Dal sagrato si gode
uno splendido panorama su Lago Maggiore, Valtravaglia e Valcuvia.
Nei pressi sorge il Sacrario dei Caduti con la stele a ricordo
delle vittime della battaglia qui combattuta nel 1943.
Foto di Marco Coletti
Nadina Vannetti e il suo allascopertadelvaresotto.blogspot.com ci fa conoscere Duno "Cittadella del pensiero medico" e l'Alpe di Duno
Passeggiando per Duno - Foto di Luigi Caimi
Curiosità, tradizioni, leggende e ... un po' di storia
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- A Duno, la domenica dopo il Carnevale è tradizione offrire una pesante chiave in ferro (20 kg) al concittadino più anziano ma 'non over 65' che risultasse ancora scapolo.
- da Progetto CIVITA - Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Regione Lombardia alcune notizie storiche sul comune di Dumenza
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Cenni Corografici Storici Statistici della Valcuvia Brevemente e Liberamente esposti di Michele Lajoli - Milano 1876
Questo paesello è abitato da 240 persone: il territorio comunale è censito Scudi 4,128, - ed ha per confini quello di Cassano all'Est, di Cunardo al Sud, di Mesenzana al Nord, e d'Arcumeggia ad Ovest. Risiede a Duno un Vicario Spirituale che dipende dal Parroco Preposto di Cuvio, dal quale Capoluogo è discosto circa quattro chilometri.
La Chiesa del villaggio sorge sovra un poggio distaccato dall'abitato, che sporge sulla sottoposta valle, in ridente posizione dalla quale si gode una vista deliziosa ed estesa. Il paese dista dalla detta chiesa un buon terzo di chilometri, ed è esposto ad Est-Sud per cui l'inverno non è soverchiamente freddo: la neve presto se ne va.
Sulla più alta sommità del monte di Duno esiste la chiesa di San Martino in Colma, alla quale si può ascendere in un'ora e mezzo di alpestre viaggio fra selve, e boschi e pascoli. Vicino a tale chiesa si apre nel masso una gran caverna, che si interna forse un centinajo di passi in tortuosi giri, e che si visita mediante una guida e con lanterne. Si pretende, con molta improbabilità però, che quivi esistesse in epoca assai remota un Vulcano; taluni vorrebbero che quella caverna sia stato il principio di un tentativo per trovare il filone di una miniera argentifera. Davanti alla chiesa di San Martino si scorgono alcuni muri che indicano i fondamenti di un fabbricato, che un tempo colassù sorgeva, o quanto meno che vi si voleva erigere dagli Umiliati che avevano un convento alla Canonica. Ma ciò che meraviglia e sorprende da quella superba altura sono le prospettive variate e prolungate che si presentano allo sguardo fra l'immenso spazio dell'orizzonte, dalle altissime cime della gran catena delle alpi sino a quella non meno interessante degli Appennini. Si scorgono diversi laghi e fiumi che scorrono nelle fertili pianure della Lombardia e della Lomellina, ed in numero indefinito di casali, borgate e città: difficilmente si trovano panorami di così straordinaria bellezza.
A metà della salita fra l'abitato di Duno e la colma di San Martino si trova l'Alpe di Bisio, il quale consiste in un gruppo di Baite, o cascine rozzamente fabbricate in verdeggiante prateria, dove le donne Dunesi nell'estiva stagione rimangono a custodire le loro bovine, e le loro capre, dal latte delle quali ricavano burro squisito ed una qualità speciale di formaggio, che vanno poi a smerciare per la valle ed ai mercati di Cuvio e di Luvino. Gli uomini di Duno si recano ogni anno nelle Città e per la più parte in quelle della Francia ad esercitarvi le professioni del fumista e del mastro muratore: alcuni delle famiglie Damia, e Malcotti che si slanciarono arditamente negli appalti per l'esecuzione di opere pubbliche, ebbero propizia la sorte, e dal poco si fecero ricchi acquistando in pari tempo fama onorata in patria e fuori. Facendo ritorno da Duno a Cuveglio, poco lungi dalla vecchia strada che conduce alla già nominata chiesa di Sant'Anna, merita l'incomodo di essere visitata una grotta alquanto spaziosa, nel cui fondo da una larga crepaccia formata traversalmente nello scoglio, scaturisce una sorgente d'acqua perenne, che in certe epoche è bastante per dar movimento ad un piccolo molino che si trova a breve distanza quasi nel fondo di una valletta prativa: gettando un sasso in quella crepaccia lo si sente romoreggiare per alcuni minuti secondi. Giunti all'Oratorio di Sant'Anna, si continua il viaggio per arrivare prestamente a Vergobbio.
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