Monteviasco

Monteviasco è l'unico paese della provincia di Varese a non essere dotato di strada carrozzabile. E' collegato al resto del mondo solo da una antica mulattiera scalinata e (dal 1985) da una funivia che parte da Ponte di Piero, sulla riva del torrente Giona.

Monteviasco
Foto di Claudio Montagner

Monteviasco
Monteviasco

Foto di Cristina Mainini

Abitato da tempi antichissimi, come dimostrano le incisioni rupestri databili all'età del bronzo, sorse probabilmente come insediamento di popolazioni ibero-liguri, qui attratte dall'abbondanza di boschi e di selvaggina. Successivamente vennero costruiti dei terrazzamenti di terreno (i campitt) e si passò all'allevamento di bestiame, sfruttando i campi a pascolo sopra l'abitato. I primi documenti rinvenuti sono anteriori al 1200 e riguardano principalmente le contese con Brebo e Vezio, i due comuni svizzeri al di là del confine.

Tradizione vuole che nel 1500 quattro disertori stanchi di servire l’oppressore spagnolo fuggissero da Milano per rifugiarsi e metter su casa nell’angolo più nascosto della Val Veddasca. Cassina, Ranzoni, Morandi e Dellea (ancor oggi i cognomi più diffusi in paese) convinsero a seguirli delle giovani dal vicino paese di Biegno e si rintanarono a Monteviasco, praticamente invisibile dal fondovalle.

La mulattiera che conduce da Ponte di Piero a Monteviasco (1452 gradoni) inizia con una cappella eretta in memoria della visita pastorale del beato Cardinal Schuster e termina con il SANTUARIO DELLA MADONNA DELLA SERTA, poco prima di entrare in paese. Quest'ultimo venne edificato nel 1712 come cappella da Giovanni Antonio Ranzoni, originario di Monteviasco, per ringraziare la Madonna di aver salvato il suo piede da una cancrena, provocata da una ferita inferta durante un litigio con il fratello. La cappella, dedicata alla Madonna del Rosario, venne trasformata nel 1898 in tempietto ottagonale e nel 1933 nell'attuale edificio che conserva all'altare l'effige della Madonna del Rosario che regge il Bambin Gesù dipinta come ex voto dal Ranzoni.

Monteviasco Madonna della Serta
Foto di Angelo Rabbiosi

Una volta entrati nel piccolo borgo si percorrono gli stretti vicoli, con le case costruite una a ridosso dell’altra, nella più assoluta tranquillità rotta soltanto dai rumori della vita quotidiana dei pochi abitanti.

Monteviasco
Foto di Angela Scarpa

Al centro del paese sorge la chiesa dei Santi Martino e Barbara (pregevole la cappella del Rosario, datata nella prima metà del Settecento). L'edificio sorge in continuità con altre costruzioni ed è difficilmente riconoscibile percorrendo le strette contrade del borgo. Solo uscendo dal portico addossato davanti alla facciata del tempio, una terrazza panoramica, aperta sulla verde valle Dumentina, consente di leggere l'articolata serie dei corpi di fabbrica.

Dopo l'elevazione a parrocchia (1683), la chiesa fu trasformata nelle forme attuali tra il 1818 e il 1819, come sembra di poter concludere da un'iscrizione graffita nell'intonaco che campeggia in alto, a lato della facciata, introdotta con "D.O.M. / MDCCCXVIII" e conclusa con "1819". L'interno della chiesa fu interamente decorato da Angelo Cantù, con medaglioni, evangelisti ed episodi della vita di S. Martino nel presbiterio.

Grazie al suo cielo notturno, magnificamente buio, nel 2009 è stata installata una Stazione Astronomica ... il futuro che si unisce al passato.

Monteviasco  Osservatorio

 

Monteviasco visto da Cristina Mainini

Monteviasco Monteviasco

Monteviasco

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