Sangiano

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Sangiano e la falesia del Picuz
Foto di Gabriele Lazzari

Situato su una collina tra Leggiuno e Caravate, comune autonomo dal 1963, dopo essere stato unito dal 1927 a Leggiuno, è un centro prevalentemente agricolo, poco discosto dal Lago Maggiore.

Il toponimo “Sangiano” trarrebbe origine dall’antica presenza sul territorio di un edificio consacrato a San Giovanni; non a caso nelle più antiche citazioni il paese è menzionato come “Sangiuan” o “Scanzan”.

La tradizione popolare ricorda la mitica figura del cavaliere Giano da Cannero che avrebbe liberato la popolazione del luogo dalle terribili angherie di una crudele castellana, solita sedurre viandanti ed avventurieri di passaggio per poi sacrificarli alle divinità infernali. Sprofondando in una voragine di fuoco, il suo castello avrebbe lasciato l’enorme spaccatura tuttora visibile sul monte Picuz, alle cui pendici sorge il paese, che da allora avrebbe assunto il nome del proprio paladino.

Nel 1491 il duca di Milano Gian Galeazzo Sforza infeudò Sangiano, in Pieve di Leggiuno, al suo prefetto di caccia Francesco Cremona8 famiglia che fu poi soprannominata 'Favagrossa'). Nel 1643 Ottaviano Favagrossa rinunciò al feudo di Leggiuno che venne acquistato dai Besozzi che lo avrebbero mantenuto col titolo di 'Conti di Leggiuno con Bosco, Mombello e S. Giano' fino al 1811, anno in cui la famiglia si estinse.

Annovera due chiese dedicate a S. Andrea Apostolo: la più antica (oggi Oratorio della Madonna del Rosario) del XIII sec. conserva affreschi del 1592, realizzati da un fedele di Arolo; l'altra venne costruita fra il 1903 e il 1904 su progetto dell'architetto Antonio Casati in stile romanico lombardo, precedette di poco la nascita della parrocchia di Sangiano, avvenuta nel 1906. Fu consacrata dal cardinale Alfredo Ildefonso Schuster durante la visita pastorale del 1934. Maestoso l'interno, suddiviso in tre navate. Nel catino absidale si conserva un pregevole organo "Mascioni" a trasmissione pneumatica risalente al 1915, restaurato dalla stessa Casa organaria nel 2009.

Sangiano
Oratorio della Madonna del Rosario
Foto di Gabriele Lazzari


Sant'Andrea Apostolo
Foto di Gabriele Lazzari


Di notevole interesse è il santuario di S. Clemente sul Monte Picuz, posto sotto la giurisdizione amministrativa di Caravate, ed edificato probabilmente in quella che doveva essere un'area di culto pagana. La zona ha infatti restituito reperti preistorici e romani.

Durante i restauri del 1965 è venuto alla luce nella parte absidiale un mosaico a motivi geometrici realizzato con tessere di calcare bianco e nero e in cotto: è stato datato a epoca carolingia. Sulla parete di destra è apparso un frammento di affresco raffigurante un santo vescovo (sec. XII-XIII); sulla sinistra animali simbolici. Nei pressi è stato rinvenuto un ossuario romano in granito di Baveno dedicato da un Terzo e un Giocondo della gens Valeria alla madre.

Magnifico il panorama che si gode sul golfo di Laveno.


San Clemente
Foto di Domenico De Lucia


Foto di Domenico De Lucia

 

SIC IT2010018 “Monte Sangiano”


Fonte Google Maps

Nel 1992 l'Unione Europea con la Direttiva 92/43/CEE "Habitat" (in seguito denominata Rete Natura 2000) ha avviato la costituzione di una rete continentale di siti di interesse comunitario, per la protezione e la conservazione di habitat e specie animali e vegetali, identificati come prioritari dai singoli Stati membri nel quadro della Direttiva Habitat e della Direttiva Uccelli (le specie di interesse comunitario sono quelle in pericolo di estinzione, rare o endemiche, cioè tipiche di un territorio, mentre gli habitat di interesse comunitario sono quelli che rischiano di scomparire, hanno un'area di distribuzione ridotta o sono esempi di tipicità).

La rete Natura 2000 è costituita dai Siti di Interesse Comunitario (SIC), identificati dagli Stati Membri secondo quanto stabilito dalla Direttiva Habitat, che vengono successivamente designati quali Zone Speciali di Conservazione (ZSC), e comprende anche le Zone di Protezione Speciale (ZPS) istituite ai sensi della Direttiva 2009/147/CE "Uccelli" concernente la conservazione degli uccelli selvatici.

Tra i Paesi europei l’Italia è il più ricco di biodiversità, cioè quello con la più ampia varietà di forme di vita ed ecosistemi, e più di 2.500 siti Rete Natura 2000 ne sono ulteriore conferma.

La Provincia di Varese conta 17 SIC e tra questi figura il SIC IT2010018 "Monte Sangiano" .

Il Monte Sangiano, un affioramento principalmente di maiolica che raggiunge i 528 m di quota (San Clemente) si erge alle spalle di Sangiano e dalla sua sommità offre fantastici panorami sul Lago Maggiore, il golfo di Laveno e la pianura sottostante e la costa piemontese. Ente gestore è la Comunità Montana Valli del Verbano.

Iinteressa i Comuni di Caravate, Sangiano, Cittiglio e Laveno Mombello e si estende su una superificie di circa duecento ettari. È caratterizzato dalla presenza di radure prative, di sorgenti pietrificanti con formazione di travertino, boschi di castagno e cerrete. Il principale fattore di disturbo è costituito dalla contigua cava di materiale cementizio, in territorio di Caravate, suscettibile di espandersi nel SIC, nonché dall’abbandono delle attività agricole, che ha portato alla parziale scomparsa delle praterie magre.

Particolarmente frequentata da climber esperti e principianti è la falesia del Picuz, che, grazie alla sua esposizione verso sud, offre la possibilità di arrampicare durante tutto l'anno.

SIC Monte Sangiano

Atlante dei SIC della Provincia di Varese

 


Curiosità, tradizioni, leggende e ... un po' di storia


- San Clemente sul monte di Sangiano - Piera Astini Miravallle Società Storica Varesina fasc. XII 1975

- da Progetto CIVITA - Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Regione Lombardia alcune notizie storiche sul comune di Sangiano

 

Sangiano San Clemente
Sangiano San Clemente


Scorci sul Lago Maggiore dal Picuz
Foto di Emanuela Trevisan Ghiringhelli


Laveno visto da San Clemente
Laveno vista dal San Clemente
Foto di Mirko Forza

Sangiano
Tramonto da Sangiano
Foto di Marino Foina