Biumo

Arroccata su un colle che domina la città, la castellanza di Biumo era un borgo fortificato, con funzioni di controllo per i transiti della Valganna e della Valceresio, come testimonia la presenza di una torre medievale, nei pressi della Chiesa di San Giorgio. Da sempre è costituita da due frazioni: Biumo Superiore, la parte alta con le ville d'epoca e i grandiosi parchi, e Biumo Inferiore, la parte più antica, con vicoli stretti e piccoli negozi.

Biumo Superiore (Bimmio de Supra) e Biumo Inferiore (Bimmio Subto) sono citati la prima volta in un documento attribuibile al IX secolo conservato nel Regesto di S. Maria di Monte Velate. Negli statuti delle strade e delle acque del contado di Milano del 1346 "Biumo de Sotto" e "Biumo de Sopra" erano tra le comunità che contribuivano alla manutenzione della strada di Bollate.

Biumo Superiore

I due palazzi Biumi con la Torre (del XII sec., oggi inglobata nella casa di riposo Maria Immacolata) facevano parte probabilmente di un castello che occupava interamente la cima della collina di Biumo Superiore incorporando anche la chiesa di S. Giorgio, un edificio risalente al XII secolo, già di proprietà dell'arcivescovo di Milano Ariberto da Intimiano, che nel 1036 donò l'intera proprietà alla basilica di S. Vittore di Varese a suffragio della propria anima. Riedificata nel 1725 ha mantenuto poche tracce della primitiva costruzione. All'interno sono conservati affreschi di Pietro Antonio Magatti e un bell'altare intagliato da Bernardino Castelli.


Foto di Domenico De Lucia

Centro del rione è Piazza Litta, su cui affacciano villa Menafoglio Litta Panza, settecentesca, in cui l'ultimo proprietario, Giuseppe Panza di Biumo, ha raccolto dal 1956 una raffinata collezione d'arte contemporanea, ora proprietà del FAI, aperta al pubblico e sede di importanti mostre; e le ville Ponti, Villa Andrea e Villa Fabio Ponti, con il grandioso cedro detto “di Garibaldi”, chiamato così perchè l'eroe del Risorgimento diresse da qui le truppe contro gli austriaci durante la battaglia del 26 maggio 1859.

I vicoli sottostanti conducono al nucleo antico con villa Mozzoni (o "Casa delle 40 Colonne" per l'elegante colonnato che circonda il cortile ad U) e villa Veratti, detta di S. Francesco, le cui origini risalgono al XIII secolo, allorché il luogo fu scelto da frati francescani per stabilirvi uno dei loro primi monasteri in Lombardia.

Varese Villa Mozzoni
Villa Mozzoni

Alle pendici del colle sorge la Chiesetta di Sant'Anna, citata nel 1755 come 'Oratorio di Sant'Anna' nel corso della visita pastorale dell'arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli alla pieve di Varese, ad aula unica, con volte a botte e affreschi della scuola del Magatti. La chiesa di solito viene aperta ai fedeli solo d’inverno, la domenica mattina, per ospitare la celebrazione della santa messa, e in estate in occasione delle celebrazioni per il 26 luglio, il giorno che il calendario dedica a Sant’Anna.

 

Biumo Inferiore

Passeggiando nei vicoli si incontrano numerosi antichi edifici con ricchi cortili interni e rilevanti particolari architettonici. In Via Frasconi si può notare un edificio, con portale dall'arco a pieno centro, recante lo stemma della famiglia Orrigoni-Frasconi, datato 1561. Sempre in via Frasconi, una casa a portico datata 1498.

Da vedere la Chiesa dei SS. Pietro e Paolo (Piazza XXVI Maggio), consacrata nel 1571 dall'arcivescovo Carlo Borromeo, con facciata settecentesca e con pronao sporgente. L'interno è ad aula unica. Nel 1704 il coro e il presbiterio sono stati affrescati dal Pallavicino e dai Fratelli Grandi, con scene riferite ai santi titolari.
Nel 1960, a fianco dell'antica chiesa, venne costruita la nuova parrocchiale, a causa della continua espansione della zona e del conseguente aumento della popolazione. Fu consacrata il primo maggio 1974 dal Card. Giovanni Maria Colombo.

Una menzione merita il campanile della vecchia chiesa dei SS. Pietro e Paolo, che il 26 maggio del 1859 venne utilizzato dai Cacciatori delle Alpi per spiare i movimenti delle truppe austroungariche del tenente maresciallo Karl von Urban, poi sconfitte a Biumo e incalzate fino a Como. La battaglia ebbe luogo tra la chiesa dei Santi Pietro e Paolo e l’oratorio di San Cristoforo, successivamente demolito.

In Piazza Madonnina in Prato troviamo l'omonima chiesa: edificata nel Cinquecento sulla base di una preesistente chiesetta tardogotica e dotata tra il 1678 e il 1686, della facciata barocca in pietra di Viggiù caratterizzata dai poderosi telamoni che reggono il porticato. La parete è decorata da una balaustra traforata e contornato da statue di angeli e una della Madonna, che volge lo sguardo al Sacro Monte. Sulla sinistra s'innalza il campanile, realizzato dal varesino Giovanni Antonio Speroni nel 1722. All'interno sono presenti numerosi affreschi di Antonio Busca del 1667, rappresentanti: “la strage degli Innocenti” (cappella di sinistra) e “l'Assunzione di Maria” (cupola). Nella stessa cappella si trova anche la venerata “Madonna con il Bambino”, del Quattrocento, in precedenza posta nel coro della chiesa, dietro l'altare.


Foto di Giancarlo Tiranti

Nel nucleo antico di Biumo Inferiore, in via Frasconi, resiste ancora Casa Frasconi, ultimo esempio di quattrocento lombardo a Varese. L'edificio, di proprietà comunale, si sviluppa su tre piani, con broletto, intonaci originali e stralci di fregi residui che risalgono al 1498 ma rischia di crollare per un'inspiegabile incuria.

Così come ormai non c'è più traccia del luogo della vittoria ottenuta dai Cacciatori delle Alpi il 26 maggio 1859 contro le truppe austroungariche: demolito l'antico oratorio di San Cristoforo e abbattuta Cascina Merini, che gli uomini di Garibaldi avevano conteso all'esercito del generale Urban.

Da vedere a Biumo Inferiore è il Vecchio Mulino Bagotta (Via Ghiberti, 8-10), ampliato come conceria dopo il 1857, uno dei numerosi esempi di archeologia industriale presenti nella Provincia di Varese

 

 

 


Curiosità, tradizioni, leggende e ... un po' di storia

 

- da Progetto CIVITA - Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Regione Lombardia alcune notizie storiche sul comune di Biumo Inferiore e Biumo Superiore

 


Nell' Antiquario della Diocesi di Milano dell'arciprete oblato Francesco Bombognini - 1828 - si legge:

Un viale, dolcemente acclive, mette a Biumo Superiore. Coprendo questo colle di vaghi edifizj, offre l'aspetto d'una città montana. Alle falde si vedono gli avanzi del convento de' Francescani, stato soppresso innanzi la fine dello scorso secolo. Era stato eretto nel 1224. Sovrasta al sito del convento il vago palazzo Bossi coll'amenissimo giardino, per vedere il quale soltanto Varese merita d'essere visitato. A canto s'alza la chiesa col chiostro de' soppressi Carmeliti Scalzi, fabbricato nel 1687 colle facoltà della contessa Taverna Arcimbolda. La cima del colle è occupata dalla parrocchiale, nella quale fino dal 1248 il capitolo di Varese celebrava la festa dell'Incarnazione nella domenica previa al Natale. Vuole il Moriggia, che alcuni Baroni Boemi, qui stabilitisi, dessero il nome a questo paese e alla prosapia Biumi, che certamente diede gran lustro a Varese. Giovannino Biumi albergò qui nel suo palazzo per qualche tempo l'imperatore Sigismondo; Giambattista Biumi, protofisico di Pio IV, abbellì Varese di molte fabbriche; Benedetta Biumi, compagna delle due beate fondatrici del monastero del Sacro MOnte, vi fu la seconda badessa, che morì in concetto di santità.
Ai Piedi del colle si vedeva il soppresso monastero delle Agostiniane, che vi stetteropiù d'un secolo. Indi si entra in Biumo Inferiore, sede antica di nobili famiglie che tuttora vi soggiornano. Quindi, declinando a meriggio, dopo breve passeggio eravi il convento de' Riformati, fondato dal beato Cristoforo Picinelli, e perfezionato da s. Bernardino nel 1468. Nella chiesa si conservava il corpo di s, Urbica, e nel coro eravi il sepolcro del famoso Paolo di Brescia.