Duno - Il diavolo e san Martino

 

Capitò un giorno di tanto tempo fa, che san Martino decidesse di costruire una chiesa su uno sperone di montagna all'inizio della valle per Montegrino e che il diavolo, vedendo il santo all'opera, per dispetto, decidesse a sua volta di edificare un tempio pagano su un cocuzzolo proprio di fronte.

Avevano appena iniziato a lavorare, che san Martino si accorse di non avere la cazzuola e il diavolo di aver dimenticato il martello. Tutti e due avevano la vista buona e così videro che quello dall'altra parte aveva l'attrezzo che mancava.

Nottetempo, zitti, zitti, scesero dalle rispettive cime e salirono su quella di fronte. Fortuna volle che non si incontrassero! Martino prese la cazzuola del diavolo e questi il martello di Martino. La mattina seguente, allorché ripresero il lavoro, si accorsero di quello che mancava e capirono cosa era successo.

"Diavolo, ladro e traditore!" gridò Martino "E tu, malandrino e furfante" rispose il diavolo. Dopo qualche ora passata a lanciarsi insulti, decisero che se volevano continuare nel loro lavoro, dovevano trovare un accordo. Decisero quindi che a metà di ogni giornata si sarebbero scambiati gli attrezzi, lanciandoseli da una cima all'altra. Così fecero, finché arrivarono al tetto delle rispettive costruzioni. Martello e cazzuola volavano da una parte all'altra, spaventando gli uccelli che ben presto smisero di volare da quelle parti.

La chiesa di san Martino era perfetta, mentre il tempio del diavolo aveva una pietra che sporgeva un po' in fuori, forse per il peso del tetto.

"Lanciami il martello per l'ultima volta" gridò il diavolo. "Subito" rispose Martino, ma prima di lanciare il martello fece scorrere il manico per l'apertura di sopra formando una piccola croce, poi lo lanciò nell'aria. Il diavolo afferrò come al solito il martello al volo, ma quando si accorse che stava stringendo una croce, lanciò un urlo e sprofondò in un buco che si aprì sulla cima del monte.

San Martino, allora, salì al tempio e lo consacrò a Dio. Ancor oggi se vi recate alla chiesa di San Martino in Culmine, potete vedere un crepaccio che si apre nel terreno e una pietra che sporge dal muro.