Leggiuno - Il brigante Polidoro

 

Viveva a Leggiuno una bella fanciulla di nome Cecilia, fidanzata a Francesco. Una sera, mentre se ne tornava a casa, incontrò lungo la via un uomo ferito a una gamba. Buona com'era, Cecilia lo soccorse, gli pulì la ferita con dell'acqua presa dal vicino ruscello, la fasciò e lo aiutò a risalire a cavallo. Arrivata a casa, Cecilia narrò ai suoi genitori l'accaduto. La madre volle che descrivesse per benino che aspetto aveva, quanto era alto, che direzione aveva preso, ecc. Cecilia rispose a tutte le domande dei suoi genitori e li vide sbiancarsi in volto. L'uomo che aveva aiutato non era un cacciatore, ma il brigante Polidoro da Cerro, che tanto terrore seminava nei dintorni.

Polidoro era tornato a casa e non riusciva a togliersi dalla mente il volto della fanciulla che tanto generosamente lo aveva soccorso. Chiese a un suo uomo di indagare chi fosse quella fanciulla. La sera successiva, l'uomo ritornò e riferì a Polidoro che la fanciulla si chiamava Cecilia e che di lì a pochi giorni si sarebbe sposata con Francesco.

Polidoro non ci pensò due volte: la notte stessa si introdusse nella camera di Cecilia, le dichiarò il suo amore e le chiese di fuggire con lui. Cecilia rifiutò sdegnata: amava Francesco e voleva sposarlo. Non lo avrebbe mai lasciato per nessun altro, men che meno per un brigante che lei aveva soccorso solo perché mossa da umana pietà. Polidoro si vide scoperto: Cecilia sapeva chi era e avrebbe potuto denunciarlo. Nel saltar giù dalla finestra si voltò e le disse "Ti avrò ugualmente."

Tutto era pronto per il pranzo di nozze di Francesco e Cecilia. Gli invitati sedevano ai tavoli apparecchiati sull'aia del cascinale e ovunque si respirava un'atmosfera di serenità e allegria.

All'improvviso si sente uno scalpitare di cavalli: Polidoro da Cerro stava arrivando con un centinaio dei suoi banditi. Cecilia con sua madre si rifugiarono nella casa destinata ai novelli sposi e Francesco corse ad avvisare le guardie, accampate lì vicino. I soldati arrivarono di corsa e ingaggiarono un'aspra battaglia con i banditi. Polidoro e i suoi furono respinti verso la riva del fiume, ma per sconfigggerli definitivamente occorreva attaccarli anche dal lago. Francesco e altri volontari saltarono sulle barche con l'intento di colpire alle spalle la soldataglia di Polidoro. Lo scontro durò tutta la notte. Polidoro e la sua gentaglia vennero definitivamente sterminati, ma anche molti di quelli che erano sulle barche risultarono uccisi. Tra questi anche Francesco.

Cecilia non versò una lacrima, ma da allora tutte le sere si recava sulla punta di Ceresolo e da lì scrutava il lago, aspettando il ritorno di Francesco. I parenti, impietositi, le costruirono in quel punto una capanna. Cecilia divenne amica dei pescatori e lì trascorse tutti i suoi giorni, sino alla fine. Ben presto, altre casupole sorsero vicino alla capanna della sfortunata fanciulla. A poco a poco nacque il vilaggio di Reno.