LE ISTITUZIONI STORICHE DEL TERRITORIO LOMBARDO XIV-XIX secolo - Progetto CIVITA - Varese

Regione Lombardia

 

Comune di Arbizzo

1633 - 1757
La comunità di Arbizzo (Arbitio) venne citata nella relazione Oppizzone del 1633 tra le terre della pieve di Valtravaglia che pagavano il censo del sale (Oppizzone 1634). Il comune faceva parte della squadra di Val Marchirolo e il suo territorio venne rappresentato nel 1722 in una mappa distinta del catasto c. d. teresiano (ASVa, Catasto teresiano).
Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta del censimento, Arbizzo era infeudato al conte Giovanni Emanuele Marliani, milanese, al quale per ragione di censo feudale pagava annualmente in due termini 13 lire e 14 soldi.
Il giudice ordinario era il podestà feudale, residente a Luino, pieve di Valtravaglia, luogo in cui il console prestava il giuramento; il salario pagato al podestà ogni anno dalla comunità era di 1 lira e 8 soldi.
Il comune, che comprendeva 117 abitanti, consisteva in un corpo solo, perché non aveva altri comuni aggregati.
Arbizzo non aveva deputati né consiglieri e nelle occorrenze il consiglio era formato dai capi di casa, che con le debite premesse si riunivano in luogo pubblico per trattare e concludere sopra le emergenze. Il principale rappresentante era il sindaco, che si faceva a rotazione annuale tra i maggiori estimati e suppliva altresì la carica di cancelliere (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3038, vol. XX - XXI, Como, n. 1, Valtravaglia, fasc. 2).

1633 - 1757
Il sindaco era il principale rappresentante del comune: la funzione era rivestita a rotazione dai maggiori estimati, di anno in anno. Il sindaco svolgeva anche il lavoro del cancelliere; tra i suoi compiti vi erano l’imposizione, la ripartizione e l’esazione di tutti i carichi, i trasporti dei beni e il catalogo delle persone
censibili. Per queste attività percepiva una mercede annua di 24 lire. Lo stesso sindaco conservava le scritture concernenti il comune (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3038, fasc. 2).

1757 - 1797
Nel compartimento territoriale del 1757 Arbizzo risultava sempre far parte, nella forma Arbizio, della pieve di Valtravaglia (editto 10 giugno 1757). Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia di Gallarate, con le altre località della Valtravaglia, a seguito del compartimento territoriale della Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo in otto province (editto 26 settembre 1786).
L’anno dopo la Valtravaglia venne inserita nella provincia di Varese, che fu subito dopo inglobata dalla provincia di Milano (compartimento 1791).

1798 - 1809
Con la legge 26 marzo 1798 di organizzazione del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI bis) il comune di Arbizzo venne inserito nel distretto della Malgorabbia.
Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Arbizzo entrò a far parte del distretto di Luino, che era il distretto XVI del dipartimento dell’Olona.
Il comune, in forza della legge 13 maggio 1801 di ripartizione territoriale della repubblica Cisalpina (legge 23 fiorile anno IX), venne poi incluso nel distretto II, Varese, del dipartimento del Lario.
Con l’attivazione del compartimento territoriale del regno d’Italia (decreto 8 giugno 1805) Arbizzo fu compreso nel distretto II di Varese, cantone VIII di Luino: comune di III classe, contava 161 abitanti.
A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), Arbizzo figurava, con 150 abitanti, comune aggregato al comune denominativo di Marchirolo, nel cantone V di Luvino del distretto II di Varese, e come tale fu confermato con il successivo compartimento territoriale del dipartimento
del Lario (decreto 30 luglio 1812).

1816 - 1859
Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in base alla compartimentazione territoriale del regno lombardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di Arbizio (Arbizzo) fu inserito nel distretto XXI di Luvino.
Arbizio, comune con convocato, fu confermato nel distretto XXI di Luvino in forza del successivo compartimento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 luglio 1844).
Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Arbizzo, comune con convocato generale e con una popolazione di 269 abitanti, fu inserito nel distretto XXI di Luvino.
Nel 1854 fu chiuso un fascicolo concernente la conterminazione territoriale tra i comuni di Arbizzo e Laveno (determinazione confini: Arbizzo-Laveno, 1854).

Comune di Viconago

sec. XV - 1757
Viconago fece parte del feudo di Valtravaglia, che fu concesso al conte Franchino Rusca, nel 1438, da Filippo Maria Visconti.
Dal 1583 il territorio passò al casato Marliani, perché compreso nel feudo delle Quattro Valli, squadra di Valle Marchirolo (Casanova 1930, pp. 77, 105).
Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta del censimento, il comune era infeudato a Giovanni Emanuele Marliani, cui corrispondeva per censo comitale ogni anno 100 lire e 16 soldi imperiali, oltre a 75 lire di dazio.
La giurisdizione spettava al podestà feudale residente a Luino, alla cui banca criminale si prestava giuramento. Al podestà si pagavano annualmente 7 lire e 10 soldi imperiali.
La comunità di Viconago era composta anche da altre piccole terre, cioè Doneda, Cadegliano Gaggio, Argentera, Avigno e Campagna di Sotto. Queste formavano un solo comune sotto il console di Viconago.
Viconago, in quanto facente parte della pieve di Valtravaglia, era stata gravata di una spesa straordinaria. Pertanto chiese il riconoscimento della qualità di terra separata dalla pieve di Valtravaglia, come appare da una lettera di Lodovico Maria Sforza del 14 dicembre 1495, confermata da un’altra del duca Francesco II Sforza Visconti del 24 novembre 1522. Le dichiarazioni erano state poi confermate dall’imperatore Carlo VI.
La comunità non aveva consiglio particolare. In qualunque contingenza si convocava il consiglio generale, le cui decisioni venivano eseguite dal sindaco, che alla data delle risposte era il primo estimato, Paolo Trolli. Il sindaco curava la suddivisione dei gravami pubblici e ogni altro pubblico interesse. Lo stesso, dietro un compenso di 50 lire all’anno, svolgeva anche le funzioni di cancelliere e conservava nella sua abitazione le scritture del comune.
Il comune non disponeva di procuratore né agente a Milano e in caso di necessità faceva ricorso al sindaco provinciale, residente a Luino.
Le anime collettabili e non collettabili erano circa 664, di cui 554 collettabili e 110 non collettabili (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3038, vol. XX - XXI, Como, n. 2, Valtravaglia, fasc. 41).

1757 - 1797
Secondo il compartimento territoriale del 1757 Viconago era una delle comunità della pieve di Valtravaglia (editto 10 giugno 1757). Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia di Gallarate, poi di Varese, con le altre località della pieve, a seguito del compartimento territoriale della Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo in otto province (editto 26 settembre 1786).
Nel 1791 le località della Valtravaglia risultavano inserite nella provincia di Milano (compartimento 1791).

1798 - 1809
A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI bis) il comune di Viconago venne inserito nel distretto della Malgorabbia.
Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Viconago entrò nel distretto XVI di Luino, che allora faceva parte del dipartimento dell’Olona. Con il compartimento territoriale del 1801 il comune fu collocato nel distretto II di Varese del dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno IX).
Nel 1805 il comune di Viconago venne inserito nel cantone VIII di Luvino (Luino) del distretto II di Varese del dipartimento del Lario. Il comune, di III classe,
aveva 788 abitanti (decreto 8 giugno 1805).
A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), Viconago figurava, con 795 abitanti, comune aggregato al comune denominativo di Marchirolo, nel cantone V di Luvino del distretto II di Varese, e come tale fu confermato con il successivo compartimento territoriale del dipartimento del Lario (decreto 30 luglio 1812).

1816 - 1859
Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in base alla compartimentazione territoriale del regno lombardo- veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di Viconago fu inserito nel distretto XXI di Luvino.
Con dispaccio governativo 1821 marzo 19 n. 5628/702 fu autorizzata la sostituzione, nel comune di Viconago, del consiglio comunale al convocato generale (variazioni al compartimento di Como, 1816-1835).
Viconago, comune con consiglio, fu confermato nel distretto XXI di Luvino in forza del successivo compartimento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 luglio 1844).
Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Viconago, comune con consiglio comunale senza ufficio proprio e con una popolazione di 1193 abitanti, fu inserito nel distretto XXI di Luvino.