LE ISTITUZIONI STORICHE DEL TERRITORIO LOMBARDO XIV-XIX secolo - Progetto CIVITA - Varese

Regione Lombardia

 

Comune di Cazzone con Ligurno

sec. XV - 1757
Il toponimo appare nella forma Ligurno con Cazono e Detemerario negli statuti delle strade del contado di Milano (Compartizione delle fagie 1346, p. 29), nella forma Cazono con Ligurno, Vedemario, Gazio et Gazolo in un atto notarile del 1452 (ASMi 795) e come Cazzone con Ligurno nella mappa di I stazione del Catasto teresiano, eseguita nel 1722. Quest’ultima fu inizialmente intestata a Ligurno con Cazzone, ma l’intestazione fu corretta a seguito di un ricorso del 1751 del sindaco di Cazzone (ricorso di Cazzone 1751). La mappa di seconda stazione presenta comunque il seguente titolo: “Ligurno, e Cazzone Pieue d’Arcisate. Comune di Velmè Pieue di Arcisate per la seconda stazione” (Area virtuale, MUT 14.2).
Nel 1537, secondo un censimento della pieve, le comunità avevano, assieme a Gaggiolo, 23 focolari.
La documentazione della visita pastorale di san Carlo Borromeo del 1574 segnalava 43 focolari con 304 abitanti per Ligurno; mentre Cazzone aveva 59 focolari
e 317 abitanti (Cazzone, visita 1574).
Gli abitanti divennero 978 nel 1687 (Cazzone, visita 1687). Nel 1722 si avevano in totale, compreso anche Velmaio, 972 persone (ASMi, Catasto, cart. 3372), che diventarono 999, cioè 838 per Cazzone, Ligurno e Gaggiolo, e 161 a Velmaio nel 1750.
Questi ultimi dati si ricavano dalle risposte ai 45 quesiti (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3037, vol. D XIX, Como, pieve di Arcisate, fasc. 5), che forniscono numerosi dati sull’assetto istituzionale del comune.
Dalle risposte apprendiamo che il comune faceva parte del feudo dei Visconti Borromeo, cui peraltro non corrispondeva censo feudale; rientrava nella giurisdizione del giudice regio di Varese e del giudice feudale della pieve di Arcisate. Al comune maggiore era aggregato il comune di Velmé, che pagava separatamente il censo del sale.
Il comune di Cazzone aveva un consiglio formato da due sindaci e tre deputati, che venivano eletti nella pubblica piazza dai capifamiglia. Il cancelliere risiedeva a Varese e percepiva 43 lire per gli adempimenti ordinari. I sindaci custodivano le pubbliche scritture, che erano conservate in una stanza presa in affitto, dove si teneva l’archivio.

Comune di Velmè

1642 - 1757
Secondo le risposte ai 45 quesiti della II giunta del censimento, del 1751, il comune di Velmè (detto anche Velmaio), era stato separato in data 11 agosto 1642 dal comune principale di Cazzone e pagava pertanto separatamente per il censo del sale. Il comune, in cui abitavano 151 anime nel 1750, teneva il suo consiglio nella pubblica piazza e disponeva di un sindaco e di un console, nominati a turno per un mese fra tutti i fuochi. I due ufficiali intervenivano alle riunioni tenute in piazza e amministravano il ridottissimo patrimonio pubblico. Velmè si serviva dello stesso cancelliere del comune principale, versandogli una retribuzione di 4 lire annue per l’attività ordinaria. Il comune non aveva scritture, tranne un libro dei riparti, che veniva conservato dal sindaco (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3037, vol. D XIX, Como, pieve di Arcisate, fasc. 5 [bis])

Comune di Cazzone con Ligurno

1757 - 1797
Nella compartimentazione teresiana del 1757 Cazzone con Ligurno faceva parte della pieve di Arcisate (editto 10 giugno 1757).
Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia di Gallarate, con le altre località della pieve di Arcisate, a seguito del compartimento territoriale della
Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo in otto province (editto 26 settembre 1786).
Nel 1791 i comuni della pieve di Arcisate facevano parte del distretto XXXIX della provincia di Milano (compartimento 1791).

1798 - 1809
A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI bis) il comune di Cazzone venne inserito nel distretto di Arcisate. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Cazzone entrò a far parte del distretto di Arcisate del dipartimento
dell’Olona. Nel compartimento territoriale del 1801 il comune fu collocato nel distretto II di Varese del dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805,
un ulteriore compartimento territoriale inserì Cazzone nel cantone VI di Viggiù del distretto II, Varese, del dipartimento del Lario. Il comune, di III classe, aveva 1318 abitanti (decreto 8 giugno 1805).
A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), Cazzone con Ligurno figurava, con 1198 abitanti, tra i comuni denominativi nel cantone III di Viggiù del distretto II di Varese, nel quale fu confermato con il successivo compartimento territoriale del dipartimento del Lario (decreto 30 luglio 1812).

1816 - 1859
Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in base alla compartimentazione territoriale del regno lombardo- veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di Cazzone con Ligurno fu inserito nel distretto XIX di Arcisate.
Cazzone con Ligurno, comune con convocato, fu confermato nel distretto XIX di Arcisate in forza del successivo compartimento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 luglio 1844).
Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Cazzone con la frazione Ligurno, comune con consiglio comunale senza ufficio proprio e con una popolazione di 1806 abitanti, fu inserito nel distretto XVII di Arcisate.

Comune di Ligurno con Cazzone e Velmaio

sec. XIV
Le tre località di Ligurno, Cazzone e Velmaio sono citate come “Ligurno con Cazono e Detemerario” negli statuti delle strade e delle acque del contado di Milano e facevano parte della pieve di Arcisate. Erano tra le comunità che contribuivano alla manutenzione della strada di Bollate (Compartizione delle fagie 1346).

sec. XIV - sec. XVI
Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Ligurno risultava compreso nella pieve di Arcisate (Estimo di Carlo V, cart. 4). Nella relazione di Ambrosio Oppizzone del 1633 sulle terre dello stato di Milano che avevano l’obbligo di pagare la tassa sul sale la comunità appare già aggregata a Cazzone (Oppizzone 1634).