LE ISTITUZIONI STORICHE DEL TERRITORIO LOMBARDO XIV-XIX secolo - Progetto CIVITA - Varese

Regione Lombardia

 

Comune di Castegnate

sec. XIV - 1757
La località di Castegnate, citata come ” Castegnà, Sonzano e Cogorezio” negli statuti delle strade e delle acque del contado di Milano del 1346 e facente parte della pieve di Olgiate Olona, era tra le comunità che contribuivano alla manutenzione della strada di Rho (Compartizione delle fagie 1346).
Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Castegnate risultava ancora tra le comunità censite nella medesima pieve (Estimo di Carlo V, cartt. 35-36).
Nel 1691 il territorio fu concesso in feudo, con istrumento del 20 febbraio, a Simone Daverio per L. 48 per fuoco. La comunità comprendeva 42 fuochi.
Nel 1715 Carlo VI attribuì il titolo di marchese di Castegnate e Nizzolina a Giambattista Daverio.
Nel 1754 si verificò la devoluzione del feudo e l’anno successivo ne venne investito Francesco Guaita, per 72 lire per ogni fuoco (Casanova 1930).
Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta del censimento, il territorio aveva per feudatario Giovanni Battista Daverio, cui non si effettuavano pagamenti. Quanto all’amministrazione della giustizia, nella comunità risiedeva il luogotenente Paolo Antonio Rossi, al quale non si pagavano emolumenti. Il console prestava il giuramento alla banca criminale di Gallarate.
Il territorio di Castegnate era composto da 6 comuni sotto i nomi di Comune Fagnano, di Don Antonio Cottica, dei fratelli Cottica, Daverio, Bossi e comune Separato. Gli abitanti non chiedevano di effettuare innovazioni all’organizzazione amministrativa. Non vi era consiglio generale né particolare, ma la comunità veniva regolata dal console. Si tenevano riunioni nella piazza pubblica, con la partecipazione dei maggiori estimati. Il cancelliere abitava in Lugano, poco distante dalla comunità. I libri dei riparti con altre piccole scritture rimanevano presso il cancelliere, restando al medesimo assegnate 50 lire annue, comprendendo la carta e i libri. Il comune, in cui abitavano 338 anime, compresi i fanciulli, gli inabili e i vecchi, non aveva in Milano né procuratore né agente (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3073, vol. D XV, Milano, pieve di Olgiate Olona, fasc. 3).

1757 - 1797
Nel compartimento territoriale del 1757 Castegnate risultava far parte della pieve di Olgiate Olona (editto 10 giugno 1757).
Il comune entrò nel 1786 nella provincia di Gallarate, con le altre località della pieve di Olgiate Olona, a seguito del compartimento territoriale della Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo in otto province (editto 26 settembre 1786).
Nel 1791 la pieve di Olgiate Olona risultava compresa nel distretto XXX della provincia di Milano (compartimento 1791).

1798 - 1811
A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI bis) il comune di Castegnate venne inserito nel distretto di Legnano.
Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Castegnate entrò a far parte del distretto di Busto Arsizio nel dipartimento dell’Olona.
Nel compartimento territoriale del 1801 il comune fu collocato nel distretto IV di Gallarate del dipartimento dell’Olona (legge 23 fiorile anno IX).
Nel 1805 il comune di Castegnate venne inserito nel cantone IV, Legnano, del distretto IV di Gallarate, nel dipartimento d’Olona.
Il comune, di III classe, aveva 528 abitanti (decreto 8 giugno 1805). A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), il comune denominativo di Castegnate, comprendente i comuni concentrati di Castegnate, Castellanza e Nizzolina figurava compreso, con 970 abitanti complessivi, nel cantone IV di Legnano del distretto IV di Gallarate; con la successiva concentrazione e unione di comuni nel dipartimento d’Olona (decreto 8 novembre 1811), Castegnate era compreso tra gli aggregati di Castellanza, nel cantone I di Gallarate del distretto IV di Gallarate.

1816 - 1859
Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, in base alla compartimentazione territoriale del regno lombardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di Castegnate fu inserito nel distretto XV di Busto Arsizio.
Castegnate, comune con convocato, fu confermato nel distretto XV di Busto Arsizio in forza del successivo compartimento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 luglio 1844).
Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Castegnate, comune con convocato generale e con una popolazione di 653 abitanti, fu inserito nel distretto X di Busto Arsizio.

Comune di Castellanza

sec. XVI - 1757
Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Castellanza risultava tra le comunità censite nella pieve di Olgiate Olona (Estimo di Carlo V, cartt. 35-36).
Dalla relazione di Ambrosio Oppizzone del 1633, stampata a Pavia nel 1634, emerge che la comunità di Castellanza era tassata, assieme ai massari dei Visconti, per staia 45.2.3 di sale (Oppizzone 1634).
Il territorio, insieme alla Cassina Buon Gesù, fu concesso in feudo al giureconsulto collegiato Giovanni Crivelli con istrumento del 16 febbraio 1691. I fuochi erano 59, il prezzo totale pagato fu di 2832 lire.
Nel 1748 fu investito del feudo il marchese Carlo Cornaggia (Casanova 1930). Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta del censimento, la comunità di Castellanza, che faceva sempre parte della pieve di Olgiate Olona, era divisa in 8 comuni, con i nomi di comune Brambilla, Crivelli, Cottica, Meraviglia, Custodi, Bonsignore, Fagnano e Caimi, che avevano diviso fra loro il sale in ragione del perticato.
La terra era infeudata al marchese Carlo Cornaggia, al quale non si corrispondeva nulla per diritti feudali. Vi risiedeva il luogotenente del podestà feudale, che amministrava la giustizia. Il console prestava giuramento alla banca criminale di Gallarate, ma la comunità non effettuava pagamenti al suddetto luogotenente. Non vi era consiglio e il comune era regolato dal console, che si eleggeva nella piazza pubblica, con la partecipazione però dei maggiori estimati nelle sue determinazioni. Il cancelliere risiedeva in Legnano, poco distante, e aveva un salario di 100 lire, dalle quali venivano tolte 23 lire e 16 soldi per il comune Caimi, che aveva un cancelliere a parte. Il comune non aveva in Milano né procuratore, né agente. Le anime erano 359, oltre il comune Caimi, che veniva trattato separatamente (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3073, vol. D XV, Milano, pieve di Olgiate Olona, fasc. 4).

Comune di Caimo

1751 - 1757
Caimo era uno dei piccoli comuni aggregati al comune maggiore di Castellanza.
Poiché aveva strutture amministrative autonome rispetto a Castellanza le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta del censimento furono elaborate separatamente dai due comuni. Secondo il modulo di risposta, il comune, che rientrava nel territorio della pieve di Olgiate Olona, era infeudato all’epoca al marchese Carlo Cornaggia, cui non corrispondeva alcuno stipendio.
Nel territorio non risiedeva alcun giudice, né regio, né feudale, ma per il suo possesso il feudatario aveva un podestà, che abitava in Gallarate, “un tale Sig. Machi” (Macchi?), al quale la comunità non pagava stipendio.
Il comune era sottoposto alla banca criminale di Gallarate, ove anche il console prestava il giuramento. Il comune separato non aveva altro comune sotto di sé e non era aggregato a nessun altro comune. Caimo non aveva consiglio generale, né particolare, né ufficiali, né sindaci, né reggenti, né deputati, né rappresentanti, ma solamente un console, di cui non si conoscevano le modalità di elezione. L’amministrazione e la conservazione e vigilanza sopra la giustizia dei pubblici riparti spettavano al primo estimato del comune. La comunità aveva un cancelliere che risiedeva in Legnano e teneva presso di sé una parte dei libri dei riparti del comune. Non vi era archivio, né stanza pubblica destinata per conservare le scritture. Gli emolumenti del cancelliere ammontavano a 23 lire e 16 soldi all’anno. Le anime collettabili e non collettabili erano 83 (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3073, vol. D XV, Milano, Pieve di Olgiate Olona, fasc. 4).

Comune di Castellanza

1757 - 1797
Nel compartimento territoriale del 1757 Castellanza risultava compreso nella pieve di Olgiate Olona (editto 10 giugno 1757).
Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia di Gallarate, con le altre località della pieve di Olgiate Olona, a seguito del compartimento territoriale della Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo in otto province (editto 26 settembre 1786).
Nel 1791 la pieve di Olgiate Olona risultava compresa nel distretto XXX della provincia di Milano (compartimento 1791).

1798 - 1809
A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI bis) il comune di Castellanza venne inserito nel distretto di Legnano. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Castellanza entrò a far parte del distretto di Busto Arsizio nel dipartimento dell’Olona.
Nel compartimento territoriale del 1801 il comune fu collocato nel distretto IV di Gallarate del dipartimento dell’Olona (legge 23 fiorile anno IX).
Nel 1805 il comune di Castellanza venne inserito nel cantone IV, Legnano, del distretto IV di Gallarate, nel dipartimento d’Olona. Il comune, di III classe, aveva 571 abitanti (decreto 8 giugno 1805).
A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), Castellanza figurava, con 566 abitanti, comune aggregato al comune denominativo di Castegnate, nel cantone IV di Legnano del distretto IV di Gallarate

1811 - 1815
A seguito del secondo provvedimento di concentrazione e unione di comuni nel dipartimento d’Olona (decreto 8 novembre 1811), il comune denominativo di Castellanza, con 1743 abitanti complessivi e comprendente gli aggregati di Castellanza, Castegnate, Olgiate Olona, era compreso nel cantone I di Gallarate del distretto IV di Gallarate.
Il prefetto notava che si era dichiarato comune denominativo Castellanza piuttosto che Castegnate “per maggiore popolazione, e perché entrambi formano una sola parrocchia, sono fra di loro continuativi, essendo posti l’uno alla destra, l’altro alla sinistra del fiume Olona e il ponte che gli unisce, e perché Castellanza resta sulla strada postale del Sempione” (osservazioni del prefetto d’Olona 1811).

1816 - 1859
Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, in base alla compartimentazione territoriale del regno lombardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di Castellanza fu inserito nel distretto XV di Busto Arsizio.
Castellanza, comune con convocato, fu confermato nel distretto XV di Busto Arsizio in forza del successivo compartimento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 luglio 1844).
Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Castellanza, comune con convocato generale e con una popolazione di 989 abitanti, fu inserito nel distretto X di Busto Arsizio.