LE ISTITUZIONI STORICHE DEL TERRITORIO LOMBARDO XIV-XIX secolo - Progetto CIVITA - Varese

Regione Lombardia

 

Cantone I di Gallarate

1805 - 1815
Istituito con decreto di Napoleone I del 1805, il cantone I di Gallarate faceva parte del distretto II di Varese del dipartimento del Lario e comprendeva i comuni di Albizzate, Arnate, Cajello, Cedrate, Bolladello, Jerago, Oggionno (Oggiono) con S. Stefano, Cardano, Cassano Magnago, Cassina Verghera, Busto Arsizio, Gallarate (capoluogo),Crenna, Ferno, Besnate, Orago con Cavaria, Peveranza, Premezzo, Samarate con Costa, Solbiate, tutti di III classe, tranne Gallarate e Busto Arsizio, di II classe.
Il cantone aveva in totale 22.263 abitanti (decreto 8 giugno 1805).
A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), il cantone I di Gallarate nel distretto IV di Gallarate comprendeva i comuni denominativi di Samarate, Albizzate, Cajello, Bolladello, Oggiona, Cardano, Cassano, Busto Arsizio, Gallarate (capoluogo), Crenna, Ferno, Besnate, con 22.349 abitanti complessivi.
A seguito del secondo provvedimento per la concentrazione e unione di comuni nel dipartimento d’Olona (decreto 8 novembre 1811), il cantone I di Gallarate nel distretto IV di Gallarate risultava costituito dai comuni denominativi di II classe di Gallarate (capoluogo) e Busto Arsizio e dai comuni denominativi di III classe di Albizzate, Besnate, Cassano Magnago, Castellanza, Fagnano, Ferno, Gorla Minore, Legnano, Oggiono, Samarate, con 34.740 abitanti complessivi.

Comune di Gallarate

sec. XIV - 1757
La località di Gallarate, capo di pieve, venne citata come “borgho de Galarà” negli statuti delle strade e delle acque del contado di Milano; era tra le comunità che contribuivano alla manutenzione della strada di Rho (Compartizione delle fagie 1346).
Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e nei successivi aggiornamenti del XVIII secolo Gallarate risultava ancora capo di pieve (Estimo di Carlo V, cartt. 18- 19).
Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta del censimento, Gallarate era infeudato al conte Cesare Ercole di Castelbarco Visconti, al quale corrispondeva per annuo censo e imbottato 920 lire e 15 soldi. Vi risiedeva, quale giudice regio, il vicario del Seprio, in quegli anni Giuseppe Fortunato Bonacina, che non percepiva emolumenti dalla comunità, con l’eccezione di 14 lire tutte le volte che doveva firmare e approvare i riparti delle terre del Seprio e del vicariato. Risiedeva a Gallarate anche il giudice feudale Rossoni de Vitali, cui la comunità pagava all’anno 192 lire, oltre agli arredi e finimenti di casa, eccetto la biancheria. I due consoli del comune, peraltro, non prestavano giuramento né all’uno né all’altro ufficio.
Gallarate aveva aggregata a sé, come da decreto del senato, una parte dei beni del territorio di Crenna, denominati in Rona, per cui si pagavano i carichi, escluso il perticato rurale, insieme a quelli della comunità di Gallarate.
Il comune disponeva di un consiglio particolare e generale. Gallarate aveva anche un cancelliere residente nel borgo, il quale curava le pubbliche scritture e teneva l’archivio, in una stanza destinata sia alla conservazione delle carte che alle riunioni dei consigli generali e particolari. Per le sue mansioni e per le spese inerenti alla sua attività il cancelliere percepiva 550 lire all’anno. La comunità aveva quale “sollecidadore”, agente a Milano, il notaio Felice Marini, per la vigilanza dei suoi atti e dei suoi interessi, e si serviva anche di procuratori. Le anime collettabili e non collettabili erano circa 2600 (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3071, vol. D XIII, Milano, pieve di Gallarate, n. 19, fasc. 13).

comune di Gallarate - consiglio generale

sec. XVIII - 1757
Il consiglio generale era costituito dagli otto reggenti, o dai due terzi di essi, cui si aggiungevano 24 maggiori estimati abitanti nel borgo e tre non abitanti, citati dal giudice feudale con avviso scritto recapitato da un pubblico servitore. Il consiglio era preannunciato dal suono della campana; vi partecipava il giudice o il suo luogotenente e si teneva in occasione della compilazione dei pubblici riparti o per qualunque altro motivo straordinario (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3071, fasc. 13).

Comune di Gallarate - consiglio particolare

sec. XVIII - 1757
Nel comune di Gallarate “il consiglio particolare era formato da otto reggenti, sei in carica per un biennio e due per un quadriennio. spettando ai sei alla fine del loro biennio, per il successivo, nominarne tre soggetti. Ognuno dei quali nominati, se ne eleggono poi per il suddetto tempo dal conte di Castelbarco altri sei e dagli scadenti sempre altri due che si dicono ’de vechi’, che restano in carica per un quadriennio”. (risposte ai 45 quesiti, D. XIII, Milano, pieve di Gallarate, cart. 3071, fasc. 13). Ai reggenti erano affidate l’amministrazione e la conservazione del patrimonio pubblico, nonché la vigilanza sull’equità delle ripartizioni fiscali. Nel consiglio particolare potevano riunirsi tutti e otto i reggenti oppure i due terzi di essi, previo avviso dei consoli, che venivano eletti dagli stessi reggenti.

Comune di Gallarate - consoli

sec. XVIII - 1757
Gallarate aveva tra i propri ufficiali, nel secolo XVIII, due consoli, eletti dai reggenti, che componevano il consiglio particolare del comune. Tra i loro compiti vi era quello di dare preavviso delle riunioni consiliari ai reggenti. I consoli non prestavano giuramento ad alcuna banca criminale.

Comune di Gallarate

1757 - 1797
Nel 1757 subentrò il Piano per la nuova amministrazione del borgo di Gallarate per decreto della real giunta, che prevedeva che il reggimento della comunità dovesse essere composto da sei deputati degli estimati, da eleggersi uno per contrada, più il deputato del personale e quello del mercimonio.
Gli otto deputati dell’estimo erano nominati dal convocato generale, costituendo una terna di candidati per ogni deputato, da presentare al feudatario di Gallarate, che operava la scelta (Piano Gallarate 1757).
Nel 1771 Gallarate contava 21.637 abitanti (Statistica delle anime 1771).
Nel compartimento territoriale della Lombardia austriaca del 1786, il comune di Gallarate divenne capoluogo dell’omonima provincia (editto 26 settembre 1786). Nel 1787 capoluogo della provincia divenne Varese, subito integrato nella provincia di Milano, pur rimanendo sede dell’intendenza politica.
Nel 1791 il comune di Gallarate si trovava inserito nel distretto censuario XXXIII della provincia di Milano (compartimento 1791).

1798 - 1815
A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI bis) il comune di Gallarate compariva nello stesso tempo come terza ripartizione del dipartimento e come capoluogo del distretto di Gallarate, contrassegnato con il numero 13.
Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Gallarate rimase capoluogo del distretto 13, che era stato spostato nel dipartimento dell’Olona.
Con il compartimento territoriale del 1801 Gallarate divenne capoluogo del distretto IV del dipartimento dell’Olona (legge 23 fiorile anno IX).
Nel 1805 il comune divenne nel contempo capoluogo del I cantone e del IV distretto del dipartimento dell’Olona. Il comune, di II classe, aveva 3345 abitanti (decreto 8 giugno 1805). A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), il comune denominativo di Gallarate era capoluogo, con 3311 abitanti, del cantone I del distretto IV di Gallarate.
Con la successiva concentrazione e unione di comuni nel dipartimento d’Olona (decreto 8 novembre 1811), Gallarate, comune di II classe con 6300 abitanti complessivi, comprendeva gli aggregati di Gallarate, Arnate, Cardano, Cedrate, Crenna, ed era sempre a capo del cantone I del distretto IV di Gallarate.

1816 - 1859
Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, in base alla compartimentazione territoriale del regno lombardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), Gallarate fu inserito nel distretto XIII come comune capoluogo.
Tra il 1843 e il 1844 il commissario distrettuale di Gallarate stilò un rapporto sulla necessità di porre indicazioni confinarie tra i comuni del distretto, in particolare Cedrate, Gallarate, Cassano Magnago (determinazione confini 1843-1844).
Gallarate, comune con consiglio, fu confermato capoluogo del distretto XIII in forza del successivo compartimento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 luglio 1844).
Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Gallarate, comune con consiglio comunale con ufficio proprio e con una popolazione di 5540 abitanti, fu posto a capo del distretto XII.

distretto di Gallarate

1798 - 1800
La legge 6 germinale anno VI bis, che stabilì la ripartizione del dipartimento del Verbano, istituì il distretto di Gallarate, contrassegnato col numero 13.
Il distretto comprendeva i seguenti 18 comuni: Albizzate, Arnate, Besnate, Bolladello, Cajello, Cardano, Cassano Magnago, Cassina Verghera, Cedrate, Crenna, Ferno, Senago, Oggiona con S. Stefano, Orago con Cavaria, Peveranza, Premezzo, Samarate con Costa, Solbiate.
Con la soppressione del dipartimento del Verbano (legge 15 fruttidoro anno VI), il distretto di Gallarate divenne il XIII del dipartimento d’Olona (legge 5 vendemmiale anno VII) e fu composto dai seguenti 43 comuni: Gallarate, Albizzate, Arnate, Besnate, Bolladello, Cajello, Cardano, Cassano Magnago, Cassina Verghera, Cedrate, Crenna, Ferno, Jerago, Oggiona con S. Stefano, Orago con Cavaria, Peveranza, Premezzo, Lonate Pozzolo, Samarate con Costa, Solbiate, Albusciago, Arsago, Caidate, Casale con Bernate Inarzo e Tordera, Casorate, Castelnovate, Cimbro, Crugnola, Cuvirone, Gola Secca, Menzago, Mezzana, Montonate, Mornago, Quinzano, S. Pancrazio, Sesona, Sumirago, Vergiate, Villa Dosia, Vinago, Vizzola, Somma con Cassina Coarezza.
La popolazione complessiva raggiungeva le 24.000 unità.
Con il compartimento territoriale del 1801 (legge 23 fiorile anno IX) il distretto XIII di Gallarate venne trasformato nel nuovo e più ampio distretto IV di Gallarate del dipartimento dell’Olona.

distretto IV di Gallarate

1801 - 1815
Con il compartimento territoriale del 1801 (legge 23 fiorile anno IX) vari distretti vennero concentrati nel distretto IV di Gallarate del dipartimento dell’Olona, che venne a riunire una popolazione complessiva di 111.120 abitanti.
A seguito dell’attivazione del compartimento territoriale del regno d’Italia (decreto 8 giugno 1805), il distretto fu suddiviso in cinque cantoni, e precisamente I di Gallarate, II di Saronno, III di Cuggiono, IV di Legnano, V di Somma, con un totale di 85.710 abitanti.
A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), il distretto IV di Gallarate comprendeva gli stessi cinque cantoni, con 88.687 abitanti complessivi.
A seguito del secondo provvedimento per la concentrazione e unione di comuni nel dipartimento d’Olona (decreto 8 novembre 1811), il distretto IV di Gallarate risultava costituito solamente dai cantoni I di Gallarate, II di Saronno, III di Cuggiono, IV di Somma, con 88.558 abitanti complessivi.
Il cantone di Legnano, così come altri, era stato soppresso per ragioni di “convenienza”, comprendenti i rapporti tra comuni, e le relazioni tra di essi occorrenti “nei principali oggetti”, quali “la circoscrizione militare, il censo, l’amministrazione della giustizia” (proposizioni del direttore dei comuni 1811).

distretto XIII di Gallarate

1816 - 1853
Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, in base alla compartimentazione territoriale del regno lombardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), costituivano il distretto XIII di Gallarate i comuni di Albizzate, Arnate, Besnate, Bolladello, Cajello, Cardano, Cassano Magnago, Cassina Verghera, Cedrate, Crenna, Ferno, Gallarate (capoluogo), Jerago, Oggiona con Santo Stefano, Orago con Cavaria, Peveranza, Premezzo, Samarate con Costa, Solbiate.
I comuni con consiglio di Cassano Magnago e Gallarate (capoluogo) e i comuni con convocato di Albizzate, Arnate, Besnate, Bolladello, Cajello, Cardano, Cassina Verghera, Cedrate, Crenna, Ferno, Jerago, Oggiona con Santo Stefano, Orago con Cavaria, Peveranza, Premezzo, Samarate con Costa, Solbiate furono confermati nel distretto XIII di Gallarate, in forza del successivo compartimento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 luglio 1844).

distretto XII di Gallarate

1853 - 1859

Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), il distretto XII di Gallarate nella provincia di Milano era formato da Gallarate, comune con consiglio comunale con ufficio proprio (capoluogo), da Cardano, Cassano Magnago, Samarate, comuni con consiglio comunale senza ufficio proprio, e dai comuni con convocato di Albizzate, Arnate, Besnate, Bolladello, Cajello, Cassina Verghera, Cedrate, Crenna, Ferno, Jerago, Oggionna (Oggiona), Orago, Peveranza, Premezzo, Solbiate sull’Arno, con una popolazione complessiva di 24.698 abitanti.

pieve di Gallarate

sec. XIV - 1797
La pieve di Gallarate appare citata negli statuti delle strade e delle acque del ducato di Milano, redatti nel 1346 (Compartizione delle fagie 1346).
Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e nei successivi aggiornamenti del XVII secolo oltre a Gallarate, capo di pieve, risultavano far parte della pieve le località seguenti: Albizzate, Albuzago (Albusciago), Arnate, Besnate, Bolladello, Caiello, Cardano, Cassina Verghera, Cassano Magnago, Cavaria, Cedrate, Creva (Crenna?), Jerago, Oggiona, Orago, Ferno, Peveranza, Premezzo, Samarate, Santo Stefano, Solbiate Arno (Estimo di Carlo V, cartt. 18-19). La pieve, nel 1757, comprendeva i comuni di Albizzate, Arnate, Besnate, Bolladello, Busto Arsizio, Cajello, Cardano, Cassano Magnago, Cassina Verghera, Cedrate, Crenna, Ferno, Gallarate, Jerago, Oggiona con S. Stefano, Orago con Cavaria, Peveranza, Premezzo, Samarate con Costa, Solbiate (editto 10 giugno 1757). La situazione non subì mutamenti all’epoca del compartimento della provincia di Gallarate (editto 26 settembre 1786).

 

Comune di Crenna

sec. XIV - 1757
La località di Crenna, citata negli statuti delle strade e delle acque del contado di Milano come facente parte della pieve di Gallarate, era tra le comunità che contribuivano alla manutenzione della strada di Rho (Compartizione delle fagie 1346).
Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta del censimento, la comunità, in cui abitavano 1011 anime, era suddivisa in quattro quartieri, due infeudati e due privi di feudatario. I quartieri infeudati erano sottoposti al giudice feudale o podestà, che risiedeva in Milano e aveva il suo luogotenente a Somma, distante quattro miglia da Crenna. Gli altri due quartieri si trovavano sotto la giurisdizione del giudice regio, cioè del vicario del Seprio, che abitava nel borgo di Gallarate. Il giuramento del console veniva prestato alla banca criminale del vicario del Seprio, al quale la comunità pagava annualmente 2 lire e 5 soldi. Ai giudici la comunità non versava emolumenti di nessun tipo. Crenna non aveva sotto di sé altri comuni separati l’uno dall’altro, perché in relazione all’imposta della diaria contribuzione, il censo camerale e le spese locali tutti e quattro i quartieri erano uniti e pagavano egualmente, eccetto l’imposta del sale camerale, perché in questo caso l’intero importo era pagato dai due quartieri dei Visconti, chiamati “i quartieri del sale grosso”; mentre gli altri due quartieri, esenti dal carico, erano chiamati “i quartieri del sale piccolo”. Il comune non chiedeva di essere separato, ma chiedeva che tutto il territorio comunale pagasse le imposte a Crenna. Invece, più di un terzo del territorio pagava per la diaria e per il sale camerale nel comune di Gallarate.
Crenna non disponeva di consiglio generale, né di consiglio particolare; ma, quando era necessario decidere su qualche argomento riguardante la comunità, si suonava la campana e si riunivano gli abitanti nella piazza pubblica e là si determinava tutto quello che era necessario in favore della comunità. Il comune aveva quattro sindaci, in rappresentanza dei quattro quartieri, che non venivano eletti, perché nominati dai “compadroni”, in quanto ogni signore sceglieva il suo sindaco. Per consuetudine i sindaci venivano sostituiti ogni tre anni o come pareva opportuno ai detti “compadroni”. Il comune disponeva di un cancelliere che non risiedeva nel luogo, ma nel borgo di Gallarate, poco distante. Al cancelliere, che riceveva 30 lire all’anno come emolumento, era affidata la cura delle pubbliche scritture e dei libri, che erano collocati, in assenza di un archivio, nella stanza pubblica destinata alla sua attività (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3071, vol. D XIII, Milano, pieve di Gallarate, n. 19, fasc. 11).

1757 - 1797
Nel compartimento territoriale del 1757 Crenna risultava compreso nella pieve di Gallarate (editto 10 giugno 1757).
Il comune entrò a far parte della provincia di Gallarate nel 1786, con le altre località della pieve, a seguito del compartimento territoriale della Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo in otto province (editto 26 settembre 1786).
Nel 1791 i comuni della pieve di Gallarate si trovavano inseriti nel distretto censuario XXXIII della provincia di Milano (compartimento 1791).

1798 - 1811
Per effetto della legge 26 marzo 1798 di organizzazione del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI bis) il comune di Crenna venne inserito nel distretto di Gallarate. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Crenna fece parte sempre del distretto di Gallarate, inserito nel dipartimento dell’Olona. Nel compartimento territoriale del 1801 il comune fu collocato nel distretto IV di Gallarate del dipartimento dell’Olona (legge 23 fiorile anno IX).
Nel 1805, un ulteriore compartimento territoriale inserì Crenna nel cantone I di Gallarate del distretto IV, di Gallarate del dipartimento dell’Olona. Il comune, di III classe, aveva 1045 abitanti (decreto 8 giugno 1805).
A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), il comune denominativo di Crenna figurava compreso, con 1017 abitanti, nel cantone I di Gallarate del distretto IV di Gallarate. Con la successiva concentrazione e unione di comuni nel dipartimento d’Olona (decreto 8 novembre 1811), Crenna era compreso tra gli aggregati di Gallarate, nel cantone I di Gallarate del distretto IV di Gallarate.

1816 - 1859
Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, in base alla compartimentazione territoriale del regno lombardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di Crenna fu inserito nel distretto XIII di Gallarate.
Crenna, comune con convocato, fu confermato nel distretto XIII di Gallarate in forza del successivo compartimento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 luglio 1844).
Nel 1851 fu chiuso un fascicolo riguardante il trasporto del termine indicante i confini tra i comuni di Arnate e Crenna (determinazione confini: Arnate-Crenna, 1851).
Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Crenna, comune con convocato generale e con una popolazione di 1517 abitanti, fu inserito nel distretto XII di Gallarate.

 

Comune di Arnate

sec. XIV - 1757
Località citata come Arnà negli statuti delle strade e delle acque del contado di Milano e facente parte della pieve di Gallarate. Arnate era una delle comunità del feudo di Gallarate, donato nel 1530 dal duca Francesco II Sforza a Marino Caracciolo, poi cardinale. Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e nei successivi aggiornamenti del XVIII secolo Arnate risultava ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di Carlo V, cartt. 18-19). Il feudo venne scambiato nel 1564 con il feudo di Atripalda nel regno di Napoli e ceduto a Giacomo Pallavicino Basadonna. Dopo la morte del feudatario senza eredi capaci, il feudo e l’annesso titolo di conte furono assegnati da Filippo II di Spagna a Giacomo Annibale Altemps nel 1578. Nel 1656 il feudo passò ai marchesi Teobaldo e Galeazzo Visconti di Cislago. Nel 1716, Carlo VI concesse il feudo al conte Francesco Castelbarco Visconti, come successore del marchese Cesare Visconti (Casanova 1930).
La giunta del censimento stabilì nel settembre del 1730 di aggregare ad Arnate Cassina Verghera. Le due comunità erano unite già nel 1722 nella stessa mappa catastale. Una nota apposta alla mappa copia conservata presso l’archivio di stato di Varese afferma: “La Cassina Verghera è stata leuata da questo Comune di Arnate p(er) lasciarla da sé sola, in uigore di Decreto della R(ea)l Giunta del g(ior)no 9 febbraro 1757” (Area virtuale, MUT 70.2). Già nell’ottobre del 1730 però l’unione venne annullata e nella compartimentazione del 1757 i comuni apparivano separati (editto 10 giugno 1757).
Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta del censimento, il comune di Arnate era infeudato con il feudo del borgo di Gallarate, versando al feudatario del borgo conte di Castelbarco per censo annuo e imbottato 8 lire, non essendosi mai redento. Non vi risiedevano giudici, ma il comune era sottoposto al regio vicario del Seprio, residente nel borgo di Gallarate, Giuseppe Fortunato Bonacina. Alla banca criminale del vicario del Seprio il console prestava l’ordinario giuramento. Sempre a Gallarate vi era anche la sede del giudice feudale.
Arnate non disponeva di alcun consiglio particolare, ma del consiglio generale, che veniva formato con il suono della campana, assistenza del giudice, intervento del popolo, di due sindaci eletti per via di voti dei comunali; mentre il console veniva scelto con pubblico incanto. I sindaci venivano eletti e permutati da biennio in biennio; ai medesimi erano affidate la pubblica amministrazione, la conservazione delle pubbliche sostanze e la vigilanza sull’equità dei riparti. Il cancelliere abitava nel borgo di Gallarate e si incaricava della custodia delle pubbliche scritture, dietro pagamento per le sue attività di 50 lire all’anno. Non vi erano procuratori o agenti, se non in caso di necessità (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3071, vol. D XIII, Milano, pieve di Gallarate, n. 19, fasc. 2).

1757 - 1797
Nel compartimento territoriale del 1757 Arnate risultava compreso nella pieve di Gallarate (editto 10 giugno 1757).
Nel compartimento territoriale della Lombardia austriaca del 1786, il comune di Arnate, come le altre località della pieve di Gallarate, venne inserito amministrativamente nella provincia di Gallarate (editto 26 settembre 1786), da cui l’intendenza politica fu spostata a Varese nell’ottobre del 1787 (Giampaolo, Cartografia). Nel 1791 i comuni della pieve di Gallarate risultavano inseriti nel distretto XXXIII della provincia di Milano (compartimento 1791).

1798 - 1809
A seguito della legge 26 marzo 1798 sull’organizzazione amministrativa del territorio (legge 6 germinale anno VI bis) il comune di Arnate venne inserito nel distretto di Gallarate del dipartimento del Verbano. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Arnate entrò a far parte del distretto XIII di Gallarate del dipartimento dell’Olona.
Il comune, in forza della legge 13 maggio 1801 di ripartizione territoriale della repubblica Cisalpina (legge 23 fiorile anno IX), venne poi incluso nel dipartimento d’Olona, distretto IV, di Gallarate. Con l’attivazione del compartimento territoriale del regno d’Italia (decreto 8 giugno 1805) Arnate fu compreso nel distretto I di Gallarate, cantone I sempre di Gallarate del dipartimento d’Olona; comune di III classe, contava 375 abitanti.
A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), Arnate figurava, con 383 abitanti, comune aggregato al comune denominativo di Cardano, nel cantone I di Gallarate del distretto IV di Gallarate; con la successiva concentrazione e unione di comuni nel dipartimento d’Olona (decreto 8 novembre 1811), Arnate era compreso tra gli aggregati di Gallarate, nel cantone I di Gallarate del distretto IV di Gallarate.

1816 - 1859
Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, in base alla compartimentazione territoriale del regno lombardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di Arnate fu inserito nel distretto XIII di Gallarate.
Arnate, comune con convocato, fu confermato nel distretto XIII di Gallarate in forza del successivo compartimento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 luglio 1844).
Nel 1851 fu chiuso un fascicolo riguardante il trasporto del termine indicante i confini tra i comuni di Arnate e Crenna (determinazione confini: Arnate-Crenna, 1851). Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Arnate, comune con convocato generale e con una popolazione di 723 abitanti, fu inserito nel distretto XII di Gallarate.

 

Comune di Cajello

sec. XIV - 1757
La località citata come Cayello negli statuti delle strade e delle acque del contado di Milano, del 1346, e facente parte della pieve di Gallarate era tra le comunità che contribuivano alla manutenzione della strada di Rho (Compartizione delle fagie 1346). Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e nei successivi aggiornamenti del XVII e XVIII secolo Cajello risultava ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di Carlo V, cartt. 18-19).
Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta del censimento, Cajello aveva per feudatario Antonio Visconti, al quale la comunità non corrispondeva cosa alcuna per qualunque titolo. Nel comune, che assommava a circa 238 anime in tutto, collettabili e non collettabili, non vi era giudice feudale né regio. Il giudice feudale era il causidico Ambrogio Gattone di Gallarate, al quale la comunità pagava di onorario ogni anno 3 lire e 10 soldi. Mentre nel borgo di Gallarate si trovava il giudice regio, cioè il vicario del Seprio, al di cui regio ufficio o banca criminale la comunità prestava il suo ordinario giuramento, pagando all’attuario ogni anno 18 soldi e 3 denari.
Caiello non aveva altri comuni sotto di sé, né intendeva separarsi dalla sua provincia. L’amministrazione era curata da tre sindaci, che assistevano e vigilavano a tutte le occorrenze della comunità. Vi era inoltre un console che veniva nominato a turno, ogni mese, tra gli uomini dai 18 ai 70 anni come uso antico senza alcun salario. Il cancelliere, che abitava in paese e aveva per salario ogni anno 30 lire, curava la conservazione delle pubbliche scritture, non essendovi un archivio. La comunità non disponeva di procuratore né agente a Milano, né in altro luogo (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3071, vol. D XIII, Milano, pieve di Gallarate, n. 19, fasc. 6).

1757 - 1797
Nel compartimento territoriale del 1757 Cajello risultava compreso nella pieve di Gallarate (editto 10 giugno 1757). Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia di Gallarate, con le altre località della pieve, a seguito del compartimento territoriale della Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo in otto province (editto 26 settembre 1786).
Nel 1791 i comuni della pieve di Gallarate risultavano inseriti nel distretto XXXIII della provincia di Milano (compartimento 1791).

1798 - 1811
A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI bis) il comune di Cajello venne inserito nel distretto di Gallarate. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Cajello entrò a far parte, sempre nel distretto XIII di Gallarate, del dipartimento dell’Olona. Nel compartimento territoriale del 1801 il comune fu collocato nel distretto IV di Gallarate del dipartimento dell’Olona (legge 23 fiorile anno IX).
Nel 1805, un nuovo compartimento territoriale inserì Cajello nel cantone I di Gallarate del distretto IV, Gallarate, del dipartimento dell’Olona. Il comune, di III classe, aveva 231 abitanti (decreto 8 giugno 1805).
A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), il comune denominativo di Cajello, comprendente i comuni concentrati di Cajello e Premezzo, figurava compreso, con 398 abitanti complessivi, nel cantone I di Gallarate del distretto IV di Gallarate; con la successiva concentrazione e unione di comuni nel dipartimento d’Olona (decreto 8 novembre 1811), Cajello era compreso tra gli aggregati di Besnate, nel cantone I di Gallarate del distretto IV di Gallarate.

1816 - 1859
Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, in base alla compartimentazione territoriale del regno lombardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di Cajello fu inserito nel distretto XIII di Gallarate.
Cajello, comune con convocato, fu confermato nel distretto XIII di Gallarate in forza del successivo compartimento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 luglio 1844).
Nel 1846 fu chiuso un fascicolo riguardante la determinazione dei confini tra i comuni di Arzago, Besnate, Cajello e Premezzo (determinazione confini 1846).
Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Cajello, comune con convocato generale e con una popolazione di 409 abitanti, fu inserito nel distretto XII di Gallarate.

 

Comune di Cedrate

sec. XIII - 1757
Abitata sin dall’epoca romana e probabilmente anche in epoca precedente, Cedrate entrò a far parte della contea del Seprio e ne seguì le sorti, fino alla distruzione di Castelseprio nel 1287 e all’integrazione della contea nei domini dei Visconti e poi degli Sforza.
Nel XIV secolo Cedrate era una località della pieve di Gallarate citata come Cedrà negli statuti delle strade e delle acque del contado di Milano, del 1346, e contribuiva alla manutenzione della strada di Rho (Compartizione delle fagie 1346).
Nel 1495 fu concesso da Lodovico il Moro il feudo di Gallarate, che comprendeva anche Cedrate, a Giovanni II Bentivoglio, signore di Bologna. Dai Bentivoglio il feudo passò ad un ramo della famiglia Visconti, poi all’Abate de Hazara e, dal 1530, a Martino Caracciolo, col titolo di conte. Nel 1564 i Caracciolo scambiarono il feudo con quello di Atripalda, cedendolo quindi al feudatario Giacomo Pallavicino Basadonna. Essendo morto quest’ultimo senza eredi nel 1573, il feudo passò alla corona. Il re lo concesse nel 1578 agli Altemps, del Tirolo, che lo tennero fino al 1656. In quella data il feudo passò ai marchesi Teobaldo e Galeazzo Visconti di Cislago. Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e nei successivi aggiornamenti del XVIII secolo Cedrate risultava ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di Carlo V, cartt. 18-19). Nel 1716, Carlo VI concesse il feudo al conte Francesco Castelbarco Visconti, come successore del marchese Cesare Visconti (Casanova 1930). Nel primo stato delle anime esistente, del 1574, appaiono registrati 217 abitanti, suddivisi in 45 fuochi (Guenzani, Cedrate, p. 31).
Dalle risposte ai 45 quesiti della II giunta del censimento emerge che il comune di Cedrate, che allora contava circa n. 262 anime, collettabili e non collettabili, era infeudato al conte di Castelbarco Visconti, al quale corrispondeva annualmente a titolo di censo e imbottato 16 lire, 3 soldi e 6 denari. Nel paese non risiedevano i giudici regio e feudale, ai quali la comunità era sottoposta, ma ai quali non versava emolumenti. Il giudice regio era il vicario del Seprio, residente nel borgo di Gallarate, all’epoca Giuseppe Fortunato Bonacina, al cui regio ufficio, o banca criminale, il console prestava il giuramento. Il giudice feudale, Rossoneo De Vitali, aveva ugualmente sede in Gallarate. Il comune disponeva di un consiglio generale, il quale veniva formato nei tempi dei “rispettivi annuali riparti” o in qualche occasione straordinaria mediante la rappresentanza di due sindaci, o reggenti, che venivano eletti uno annualmente e l’altro ogni biennio per via di voti del popolo, dal console “eletto al pubblico incanto di tutti i capi di casa, o maggior parte di essi”. Il consiglio si teneva nella pubblica piazza, con l’assistenza del giudice o del suo luogotenente. La pubblica amministrazione e la vigilanza sull’equità dei pubblici riparti erano le principali attribuzioni dei due reggenti in egual misura, i quali venivano semplicemente esentati “del loro rispettivo personale”. Il cancelliere non abitava nel territorio, ma nel borgo di Gallarate. A lui era affidata la cura delle pubbliche scritture, non essendovi alcun archivio o stanza pubblica destinata alla conservazione dei documenti. La paga del cancelliere era di 50 lire ogni anno, comprese le fatiche straordinarie Celina 139 (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3071, vol. D XIII, Milano, pieve di Gallarate, n. 19, fasc. 10).

1757 - 1797
Nel compartimento territoriale del 1757 Cedrate risultava compreso nella pieve di Gallarate (editto 10 giugno 1757).
Il comune entrò a far parte della provincia di Gallarate nel 1786, con le altre località della pieve, a seguito del compartimento territoriale della Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo in otto province (editto 26 settembre 1786).
Nel 1791 i comuni della pieve di Gallarate si trovavano inseriti nel distretto censuario XXXIII della provincia di Milano (compartimento 1791).

1798 - 1809
A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI bis) il comune di Cedrate venne inserito nel distretto di Gallarate. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Cedrate rimase nel distretto di Gallarate, che era stato collocato nel dipartimento dell’Olona. Con il compartimento territoriale del 1801 il comune non mutò distretto né dipartimento (legge 23 fiorile anno IX).
Nel 1805 il comune di Cedrate venne a trovarsi nel cantone I, Gallarate, del distretto IV di Gallarate, nel dipartimento d’Olona. Il comune, di III classe, aveva 428 abitanti (decreto 8 giugno 1805). A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), Cedrate figurava, con 473 abitanti, comune aggregato al comune denominativo di Cassano, nel cantone I di Gallarate del distretto IV di Gallarate; con la successiva concentrazione e unione di comuni nel dipartimento d’Olona (decreto 8 novembre 1811), Cedrate era compreso tra gli aggregati di Gallarate, nel cantone I di Gallarate del distretto IV di Gallarate.

1816 - 1859
Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, in base alla compartimentazione territoriale del regno lombardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di Cedrate fu inserito nel distretto XIII di Gallarate.
Tra il 1843 e il 1844 il commissario distrettuale di Gallarate stilò un rapporto sulla necessità di porre indicazioni confinarie tra i comuni del distretto, in particolare Cedrate, Gallarate, Cassano Magnago (determinazione confini 1843-1844).
Cedrate, comune con convocato, fu confermato nel distretto XIII di Gallarate in forza del successivo compartimento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 luglio 1844). Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Cedrate, comune con convocato generale e con una popolazione di 690 abitanti, fu inserito nel distretto XII di Gallarate.