LE ISTITUZIONI STORICHE DEL TERRITORIO LOMBARDO XIV-XIX secolo - Progetto CIVITA - Varese

Regione Lombardia

 

Comune di Rancio Valcuvia

sec. XIV - 1730
Rancio è la località della pieve di Cuvio citata come “Ranzo” negli statuti delle strade e delle acque del contado di Milano, del 1346: era tra le comunità che contribuivano alla manutenzione della strada di Bollate (Compartizione delle fagie 1346).
Nel 1450, con istrumento in data 16 maggio del notaio Giacomo Perego, il territorio della Valcuvia venne concesso in feudo dal duca Francesco I Sforza al suo consigliere Pietro Cotta. Il feudo passò nel 1727 al conte Giulio Visconti Borromeo, con diritto del venditore, il giureconsulto Pietro Cotta, all’esazione dei diritti feudali, cioè del censo dell’imbottato, vita natural durante (Casanova 1930).
Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e nei successivi aggiornamenti del XVIII secolo Rancio risultava tra le comunità censite nella medesima pieve (Estimo di Carlo V, cart. 49).

Comune di Rancio con Cantevra

1730 - 1757
Con decreto del 13 novembre 1730, si dispose l’aggregazione di Cantevra a Rancio, considerato che le due comunità della Valcuvia non avevano distinzione di perticato nel sommarione, né di punteggiato nella mappa (aggregazioni 1730).
Le comunità risultarono unite anche nella compartimentazione del 1757 (editto 10 giugno 1757).
Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta del censimento, la comunità di Rancio, comprendente 370 abitanti, era infeudata a Giulio Visconti, cui pagava annualmente per censo feudale 66 lire e 18 soldi. Il giudice ordinario era il podestà feudale residente in Cuvio, cui si pagavano 7 lire e 16 soldi all’anno e si prestava giuramento da parte del console. In caso di necessità venivano convocati i capifamiglia nella pubblica piazza. L’assemblea nominava un solo sindaco, che rimaneva in carica anche per diversi anni, ma poteva essere cambiato ogni anno. Il sindaco aveva l’incarico di amministrare tutti gli affari della comunità e di vigilare sull’equità dei riparti fiscali. Il sindaco poteva svolgere anche funzioni di cancelliere. Nel 1751 erano presenti però tre amministratori, di cui uno svolgeva le mansioni del cancelliere e conservava presso di sé le scritture pubbliche. Nelle risposte non si fa comunque cenno di Cantevra come comunità aggregata (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3037, vol. D XVIII, Como, Valcuvia, fasc. 19).
Nel Compartimento territoriale specificante le cassine, del 1751, l’unificazione di Rancio e Cantevra risulta realizzata (Compartimento 1751).

1757 - 1797
Nel compartimento territoriale del 1757 Rancio con Cantevra risultava compreso nella pieve di Valcuvia (editto 10 giugno 1757).
Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia di Gallarate, con le altre località della pieve di Valcuvia, a seguito del compartimento territoriale della Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo in otto province (editto 26 settembre 1786).
Nel 1787 Varese sostituì Gallarate alla guida della provincia, ma venne subito inglobata nella provincia di Milano, pur rimanendo sede dell’intendenza politica.
Nel 1791, soppresse le intendenze politiche, la Valcuvia fu inserita nel distretto censuario XXXVIII della provincia di Milano (compartimento 1791).

1798 - 1809
Per effetto della legge 26 marzo 1798 di organizzazione del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI bis) il comune di Rancio con Cantevra venne inserito nel distretto di Cuvio. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Rancio con Cantevra fu spostato nel distretto XVI di Luino, del dipartimento dell’Olona.
Con il compartimento territoriale del 1801 il comune fu collocato nel distretto II di Varese del dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno IX).
Nel 1805 il comune di Rancio con Cantevra venne inserito nel cantone V di Cuvio, del distretto II di Varese, del dipartimento del Lario. Il comune, di III classe, aveva 481 abitanti (decreto 8 giugno 1805). Il progetto per la concentrazione dei comuni del dipartimento del Lario prevedeva l’inclusione di Rancio nel cantone III di Cuvio del distretto II di Varese, come comune denominativo con i comuni aggregati di Bedero, Cassano, Ferrera, Masciago, Rancio ed uniti (progetto di concentrazione 1807, Lario); dopo la soppressione del cantone di Cuvio, decisa nel biennio seguente, Rancio venne unito al comune di Cuvio, nel cantone I di Varese del distretto II di Varese (decreto 4 novembre 1809, Lario).
In data 10 novembre 1810 il prefetto del dipartimento del Lario espresse un parere favorevole al reclamo presentato dalle comunità di Rancio, Cassano, Ferrera, Masciago, Bedero, Brinzio, perché Rancio fosse eretto in comune denominativo (reclamo di Rancio 1810).

Comune di Rancio

1812 - 1815
Nel progetto di rettificazione e concentrazione dei comuni del dipartimento del Lario, approntato nel 1812, venne proposta l’aggregazione a Rancio di Bedero, Brinzio, Cavona, Ferrera, comuni già concentrati in quello di Cuvio. La nuova unione proposta era coerente con la giurisdizione parrocchiale (rettificazioni del dipartimento del Lario 1812).
A seguito del secondo provvedimento per la concentrazione e unione dei comuni del dipartimento del Lario, Rancio era compreso tra i comuni denominativi del cantone V di Luvino del distretto II di Varese, con i comuni aggregati di Rancio, Bedero, Brinzio, Cavona, Ferrera, Masciago, Cassano (decreto 30 luglio 1812).

1816 - 1859
Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in base alla compartimentazione territoriale del regno lombardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di Rancio con Cantevra fu inserito nel distretto XVIII di Cuvio.
Rancio con Cantevra, comune con convocato, fu confermato nel distretto XVIII di Cuvio in forza del successivo compartimento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 luglio 1844).
Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Rancio con la frazione Cantevria (Cantevra), comune con convocato generale e con una popolazione di 693 abitanti, fu inserito nel distretto XXI di Luvino.