LE ISTITUZIONI STORICHE DEL TERRITORIO LOMBARDO XIV-XIX secolo - Progetto CIVITA - Varese

Regione Lombardia

 

Comune di Velate

sec. XII - 1757
Nel 1162, il 13 aprile, in una sentenza dei consoli del contado del Seprio venne citata la vicinanza o comune di Velate, i cui homines erano rappresentati da “3 consules et missi”.
Il 20 maggio 1165 un’altra sentenza della stessa magistratura faceva riferimento ai vicini di Velate, che erano rappresentati questa volta da cinque consoli (Bognetti 1978, pp. 240-241). I “consules et missi” sembrano essere semplici rappresentanti della comunità, che venivano incaricati in occasione di qualche adempimento straordinario.
La località di Velate, citata come “Vellà” negli statuti delle strade e delle acque del contado di Milano e appartenente alla pieve di Varese, era tra le comunità che contribuivano alla manutenzione della strada di Bollate (Compartizione delle fagie 1346).
Velate fece parte del feudo della Fraccia Superiore di Varese, venduto a Francesco Girami il 14 ottobre 1538. Il feudo passò poi ai Visconti e, nel XVII secolo, ai Visconti Borromeo e infine, dal 1750, ai Litta Visconti Arese (Casanova 1930).
Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e nei successivi aggiornamenti del XVIII secolo Velate risultava tra le comunità censite nella medesima pieve (Estimo di Carlo V, cartt. 50-51). Infatti, secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta del censimento, il paese era infeudato alla casa Litta, come erede del conte Giulio Visconti Borromeo Arese, ma senza pagamento dei diritti feudali. Il giudice competente era il podestà feudale Bartolomeo Porta, che risiedeva in Gavirate, benché la capitale della Fraccia fosse Masnago. Al podestà Velate pagava 2 lire, 7 soldi e 6 denari. Il console prestava il suo ordinario giuramento alla banca dell’ufficio pretorio di Varese.
Al comune dominante erano aggregati i due comunetti di Cascina Rasa e Fogliaro. Essendo stata computata separatamente la quota di sale secondo gli abitanti presenti all’epoca, i comunetti erano aumentati di popolazione più del comune principale, ma pagavano meno in proporzione, a svantaggio di Velate. Il comune faceva pertanto richiesta di riunificare tutte le strutture aggregate, ma a questo si opponevano i piccoli comuni che avevano fatto spese notevoli per ottenere la separazione.
Il comune aveva i suoi sindaci con il console, e due dei primi estimati, delegati per la vigilanza al buon governo della comunità, e a tutti i riparti, ma non aveva consiglio generale. I sindaci si eleggevano in piazza secondo gli ordini magistrali. Il cancelliere abitava in Bosto, castellanza di Varese, e le
scritture si custodivano in un armadio sotto la cura dei sindaci. Lo stato totale delle anime arrivava a 316; nella Rasa era di 153 e in Fogliaro di 136 (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3036, vol. D XVII, Como, pieve di Varese, [2], fasc. 29).

1757 - 1797
Nel compartimento territoriale del 1757 Velate risultava compreso nella pieve di Varese (editto 10 giugno 1757). Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia di Gallarate, con le altre località della pieve di Varese, a seguito del compartimento territoriale della Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo in otto province (editto 26 settembre 1786).
Nel 1787 Varese divenne per breve tempo capoluogo della provincia. Nel 1791 i comuni della pieve di Varese risultavano inseriti nel distretto censuario
XXXVI della provincia di Milano (compartimento 1791).

1798 - 1815
A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI bis) il comune di Velate venne inserito nel distretto di Varese.
Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Velate rimase nel distretto di Varese, che divenne il XVIII del dipartimento dell’Olona.
Con il compartimento territoriale del 1801 il comune fu collocato nel distretto II di Varese del dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno IX).
Nel 1805 il comune di Velate venne inserito nel cantone I di Varese del distretto II di Varese del dipartimento del Lario. Il comune, di III classe, aveva 630 abitanti (decreto 8 giugno 1805).
A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), il comune denominativo di Velate, con i comuni aggregati
di Sant’Ambrogio, Santa Maria del Monte e Velate ed uniti, e con 1103 abitanti complessivi, figurava nel cantone I di Varese del distretto II di Varese, e come tale, comune di III classe, fu confermato con il successivo compartimento territoriale del dipartimento del Lario (decreto 30 luglio 1812).

1816 - 1859
Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in base alla compartimentazione territoriale del regno lombardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di Velate con la Cassina Rasa e Fogliaro fu inserito nel distretto XVII di Varese.
Con dispaccio governativo 1825 maggio 7 n. 5032/645 fu autorizzata la sostituzione, nel comune di Velate, del consiglio comunale al convocato generale (variazioni al compartimento di Como, 1816-1835).
Velate con la Cassina Rasa e Fogliaro, comune con consiglio, fu confermato nel distretto XVII di Varese in forza del successivo compartimento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 luglio 1844).
Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Velate con le frazioni Cassina Rasa e Fogliaro, comune con consiglio comunale senza ufficio proprio e con una popolazione di 1137 abitanti, fu inserito nel distretto XVI di Varese.