Giardini di Villa Porro Pirelli

Induno Olona Villa Porro Pirelli


Villa Porro è il classico esempio di architettura settecentesca lombarda e rappresenta una delle dimore più signorili, che i più nobili casati lombardi erano soliti detenere come residenza estiva. Si trova nella zona del Broglio, su un'altura a cui si giunge attraverso un viale, chiamato “Strada dei Porro”.

Dal 1504 fu residenza della nobile famiglia Porro, le cui origini si possono far risalire al Medioevo, annoverati tra i vassalli del Monastero di S. Simpliciano. Una figura di particolare rilievo ed influenza, nel 1300, fu Stefano Porro, consigliere di Barnabò Visconti, nominato Conte Palatino dell'Imperatore Carlo VI, nel 1368. Da questi primi antenati discendono diversi rami. Quello di Induno comincia ad affermarsi ai primi del '500.

Tra i discendenti occorre ricordare il conte Gian Pietro, fondatore del primo istituto bancario pubblico, la "Cassa di Risparmio della Lombardia", della quale fu presidente, dal 1839 in poi, e il nipote, Gian Pietro, figlio di Francesco, famoso esploratore, l'ultimo della famiglia a risiedere a Induno.

Sindaco del paesino, rappresentante di Varese in Parlamento, fu presidente della "Società Milanese di Esplorazione in Africa"e sotto questa veste compì numerose spedizioni. Morì, e i suo corpo non fu mai ritrovato, a seguito di un attaco ostile nel Harar, la regione più fertile e ricca dell'Africa Orientale.

La villa di Induno rimase di proprietà della vedova, sino al 1891. Venduta in seguito ad un nobile milanese, negli anni cambia diversi proprietari, fino ad esere acquistata dal senatore Giovanni Battista Pirelli. Il grande industriale della gomma la concede, nel '47, alla "Fondazione Pietro e Alberto Pirelli", che l'adibisce a casa di riposo dei dipendenti per poi donarla al Comune nel 1991.

Dalla caratteristica forma ad L, è costituita da tre piani fuori terra e sulle tre pareti esterne principali conserva tre meridiane che non segnano solo le ore, ma anche i mesi, con i relativi segni zodiacali, cosa assai rara nel Settecento. Attigui al nucleo centrale, vi sono un rustico e la Cappella Privata.

Il giardino all'italiana è suddiviso in tre terrazzamenti, ognuno dei quali è connotato da fontane. Rododendri, azalee, camelie ed ampi giardini contornati da siepi, si alternano a spaziosi terrazzi colonnati, da cui si può ammirare il panorama circostante.

In parte della villa, restaurata e ancora arredata con mobili e oggetti d'epoca provenienti da molte parti del mondo, ha sede l'"Accademia Nazionale Studi Superiori", con sale per eventi e congressi. La restante porzione ospita un hotel quattro stelle superiore e il rinomato "Ristorante del Conte".


Foto di Maria Desogos


Foto di Laura Olivas

 

 

 

 

 


Foto di Laura Olivas