Giardini di Villa SanFrancesco


La dimora a pianta rettangolare presenta un cortile interno con portici sui tre lati, che si apre sul quarto lato con un fornice che si affaccia sul giardino all'ingresso della villa. La facciata, rivolta verso il parco, è suddivisa in tre campate con un corpo centrale, scandito da quattro lesene e sormontato da un timpano.

La prima trasformazione in giardino all'inglese, uno dei primi esempi testimoniati a Varese, avvenne ad opera del marchese Bossi che commissionò al famoso architetto austro-milanese Leopoldo Pollack il progetto della villa e del nuovo parco che però fu realizzato secondo schemi diversi da quelli progettati dall’illustre architetto.

Si deve al conte Clerici, alle cui dipendenze lavorò l'agrimensore Luigi Villoresi, capo giardiniere dei Giardini Reali di Monza, la trasformazione in un parco in stile romantico, coni essenze rare ed esotiche, piante aromatiche ed officinali.

Il parco all'inglese oggi conserva una flora rara ed inusuale; molti annosi campioni arborei risalgono al XIX secolo; spiccano un esemplare di Cupressus cashmeriana, alcune enormi Magnolie grandiflora, Pinus sylvestris, un tiglio a forma cupolare, varietà di faggi ed imponenti Gingko biloba.

Un raro esemplare di Davidia involucrata (albero dei fazzoletti), messo a dimora nella seconda metà del XX secolo, fa bella mostra di sè nella parte centrale del parco; notevole la collezione anche di arbusti rari e inusuali che fanno da contorno agli spazi verdi, ai contorti vialetti e agli squarci sulla città di Varese che si aprono improvvisamente agli occhi meravigliati dei visitatori.

Nel parco, una fonte 'miracolosa' attribuita a sant'Antonio da Padova.