Oasi

Palude della Bruschera

Situata presso la sponda del Lago Maggiore, in territorio del Comune di Angera, ha una superficie di circa 400 ettari ( di cui solo 95 protetti) ed è uno degli ultimi esempi di foresta allagata della Lombardia. E' caratterizzata da un vasto bosco idrofilo di ontani neri, un delicato sistema di risorgive, prati umidi e stagni insieme a boschi di querce che si alternano armonicamente a piccoli appezzamenti agricoli.

Trovandosi sull'asse di un'importante rotta migratoria, l'Oasi consente la sosta a numerosi uccelli migratori. Vi abitano lo Svasso Maggiore, il Mestolone, la Moretta Tabaccata, il Migliarino di Palude, il Porciglione e il Voltolino.



Foto di Ulisse Piana

Unitamente alla Palude Bozza-Monvallina e alle Sabbie d'Oro forma la Zona Protetta Speciale IT 2010502 "Canneti del Lago Maggiore", di grande importanza per gli uccelli, in quanto luoghi di sosta e alimentazione, durante i passi migratori, dell’avifauna acquatica. Importanti, in particolare, risultano le presenze di Tarabusino (Ixobrychus minutus) e Airone rosso (Ardea purpurea) tra le specie nidificanti; sempre fra gli Ardeidi si segnala anche la presenza invernale del raro ed elusivo Tarabuso (Botaurus stellaris).

Oasi Boza

 

A differenza delle solite zone paludose, la Boza di trova sulla sommità di una collina morenica in territorio di Cassano Magnago, in una zona particolarmente attiva nell'estrazione dell'argilla, utilizzata per la fabbricazione di mattoni. I vari scavi industriali hanno messo a nudo lo strato argilloso impermeabile, favorendo la raccolta di acqua piovana e la creazione di uno stagno che è stato progressivamente colonizzato da specie vegetali e animali proprie degli ambienti umidi, sino ad arrivare all'ecosistema attuale. Dal 1997 è Oasi della LIPU.

Vi abitano il Tarabusino e il Picchio Verde.

Oasi Boza

Oasi del Torrente Bevera

E' un'area di circa 20 ettari originata dall'abbandono di alcune vasche di decantazione allagate periodicamente dallo straripamento del torrente Bevera.

Comprende un piccolo bosco di ontano nero e salicone ed è popolata dal Picchio Verde e dal Picchio Rosso.

Oasi del Torrente Arnetta

E' originata dallo straripamento delle acque del torrente Arnetta, che forma nei terreni circostanti piccole pozze.

E' abitata dal Falco di Palude, il Nibbio Bruno, il Torcicollo e la Folaga.

Sabbie d'Oro

Piccolo biotopo di circa 11 ettari, caratterizzate da vegetazione palustre comprendente canneti, boscaglie dense a Salix cinerea e boschi igrofili. Nonostante la presenza di una piccola spiaggia abbastanza frequentata, vi vivono il Tarabusino e il Porciglione.

Unitamente alla Palude della Bruschera e alla Palude Bozza-Monvallina forma la Zona Protetta Speciale IT 2010502 "Canneti del Lago Maggiore", di grande importanza per gli uccelli, in quanto luoghi di sosta e alimentazione, durante i passi migratori, dell’avifauna acquatica.

Palude Bozza - Monvallina

Si tratta di un'area di 20 ettari, attraversata da una strada sterrata frequentata da veicoli a motore.Presenta una serie vegetazionale igrofila che, a partire dal lago, vede la seguente successione: canneti a dominanza di Canna di palude; boschi igrofili a dominanza di Ontano nero, foreste alluvionali; boschi planiziali meso-igrofili.
In prossimità dell’abitato di Sassello (frazione di Monvalle) aumentano gli appezzamenti a prato, a moderato grado di igrofilia.

Si osservano ancora il Picchio Verde, il Codirosso e il Martin Pescatore.

Unitamente alla Palude della Bruschera e alle Sabbie D'Oro forma la Zona Protetta Speciale IT 2010502 "Canneti del Lago Maggiore", di grande importanza per gli uccelli, in quanto luoghi di sosta e alimentazione, durante i passi migratori, dell’avifauna acquatica.

Oasi di Sant'Anna

Situata nel comune di Sesto Calende, si trova nei pressi del vecchio idroscalo.
Ospita due specie di Picchio in via di estinzione.

Oasi Valle Bagnoli

E' un'area in evoluzione di 25 ettari, con flora di tipo mesofito. E' presente l'Averla Piccola, una specie in netto regresso in tutta Europa.

Parco dei Fontanili

Area di circa 40 ettari compresa tra i comuni di Cavaria con Premezzo, Besnate e Gallarate.

Si tratta di una vasta zona umida alimentata da acque di risorgiva caratterizzata da un terrazzo morenico fittamente boscato e piccoli appezzamenti agricoli.

Nel bosco è facile incontrare ed ascoltare il Picchio Verde, il Picchio Rosso Maggiore e la rara Beccaccia Anche gli anfibi sono numerosi: Tritoni, Raganelle, Rospi Smeraldini e la Rana di Lataste sono facilmente osservabili nel periodo estivo. I mammiferi, anche se di difficile osservazione, sono presenti con Volpi, Faine, Tassi, Lepri e diverse specie di Topi ed Arvicole.

Torbiera di Laveno Mombello

Situata nei pressi del cimitero di Cerro, ha un'estensione di 18 ettari. E' un insediamento palafitticolo dei primi abitatori della zona, gli Insubri.

La zona umida (osmunde, tife, salcerelle, sarici, equiseti) è circondata da un bosco di castagni e un sottobosco di biancospini, sambuchi, noccioli. Vi abitano il Codirosso, il Picchio Verde, la Gallinella d'Acqua e il Migliarino di Palude.

Torbiere di Pau Majur e Carecc

Si trovano all'interno del Parco Regionale del Campo dei Fiori. Hanno ciascuna un'estensione di circa 10 ettari e si trovano la prima nei pressi di Brinzio e la seconda lungo la strada che porta da Castello Cabiaglio a Cuvio.