Masnago

Delle località varesine Masnago è quella che – secondo i documenti – vanta la citazione più antica: il nome, infatti, compare nel Corpus Diplomaticus Langobardorum con una datazione dell’844. Quindi Masnago risulta esistere ufficialmente più di mezzo secolo prima di Casbeno e di Bobbiate, località citate entrambe nell’898, e addirittura settantotto anni prima di Varese che, nello stesso registro di documenti, figura invece in una citazione del 922 insieme con Velate e con Bizzozero.

L’antichità “romana” del sito – si tratterebbe di insediamenti o di semplici consolidamenti di stazioni di galli celti forse già esistenti – è tuttora documentata ‘in loco’ da un’ara votiva dedicata a Giove infissa nella parete esterna orientale della chiesetta dell’Immacolata, quella che dà su via Bolchini. L’iscrizione, oggi illeggibile, fu decrittata sul finire dell’Ottocento da Teodoro Mommsen in occasione di un suo giro nel Varesotto. Pare si dovesse leggere così: A DIO OTTIMO MASSIMO / TITO VALERIO / CON LA MOGLIE / CINGENDO QUEST’ARA / CON ANIMO LIBERO E COME DOVEVA / SCIOGLIE IL VOTO.

Masnago

Altri reperti – un’urna cineraria e una coppa in vetro decorata a gocce blu disposte su un’unica fila –, invece, furono trovati nel 1964 durante gli scavi per la costruzione dell’attuale chiesa parrocchiale, e sono custoditi al Museo civico di Varese.

Masnago, citata negli Statuti delle strade e delle acque del contado di Milano e appartenente alla pieve di Varese, era tra le comunità che contribuivano alla manutenzione della strada di Bollate (Compartizione delle fagie 1346). Nel 1538 il Comune di Masnago venne inserito nel feudo della Fraccia Superiore, istituito da Carlo V e acquistato da Francesco Girami. Nel 1611 il feudo della Fraccia Superiore risultava in possesso di Lavinia Visconti e del marito Alessandro Vistarini. Da Lavinia Visconti, nel 1647, passò per donazione al conte Fabio Visconti Borromeo (Gianazza 1993).
La comunità di Masnago nel 1634 era compresa tra le terre dello stato di Milano che pagavano il censo del sale (Oppizzone 1634).
Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta del censimento, il territorio di Masnago, in cui vivevano circa 500 persone, collettabili e non collettabili, era infeudato al conte Giulio Visconti, a cui non si effettuavano pagamenti.

Il comune aveva un comunetto segregato anticamente, chiamato Calcinate degli Orrigoni, il quale concorreva al pagamento dei carichi separatamente, e un altro comunetto chiamato “De Campiglij”, che era anticamente aggregato al comune di Casciago, benchè concorresse “nello spirituale” al luogo di Masnago e benchè fosse disegnato nella mappa di quest’ultimo comune.
La comunità disponeva di un consiglio generale che si teneva nella pubblica piazza, “premesso il suono della campana”. Gli ufficiali erano un sindaco, un console e due delegati civili dei maggiori estimati. Tali ufficiali venivano eletti nel consiglio, si sostituivano e si confermavano ogni tre anni. L’amministrazione e la vigilanza sopra i pubblici riparti erano affidate ai due delegati civili.

Nel 1809 il Comune, con gli aggregati di Lissago e Casciago, venne incorporato nel cantone I di Varese del distretto II Varese. Dopo questa prima annessione, Masnago ritornò indipendente sotto gli Austriaci. L'abitato crebbe poi discretamente, tanto che nel 1853 risultò essere popolato da 896 anime, salite a 976 nel 1871. Una sensibile crescita demografica nella seconda metà del XIX secolo portò poi ai 1575 residenti del 1921. Fu quindi il fascismo a riproporre nel 1927 l'antico modello napoleonico, stabilendo la definitiva annessione a Varese.

Il sobborgo è raggiungibile tramite Via Sacco, Via Sanvito e Via Caracciolo. Sulla destra è situata Piazza Ferrucci, dove si conserva un piccolo nucleo antico di case.

Masnago
Via Caracciolo

La chiesa parrocchiale dedicata ai SS. Pietro e Paolo, edificata nel 1962 su progetto dell'architetto Giuseppe Polvara e consacrata nel 1965, è andata a sostituire la vecchia parrocchiale gravemente danneggiata nel corso del bombardamento del luglio 1944 e chiusa al pubblico nel 1959. Il campanile che svetta lì accanto appartiene alla vecchia parrocchiale e la sua costruzione durò dal 1637 (anno di consacrazione della prima chiesa) al 1755, e solo nel 1950 venne completata con la cella campanaria e la cuspide.

Masnago

Edificio particolarmente caro ai masnaghesi è la chiesa dell'Immacolata, costruita tra il 1726 e il 1731, sul luogo dove sorgeva l'antica parrocchiale medioevale dei Santi Pietro, Ippolito e Cassiano, per iniziativa del nobile Giovanni Battista Marliani e dei membri della Confraternita del Santissimo Sacramento di Masnago, che usavano l'edificio per le loro riunioni. Nel 1726 la confraternita si mise sotto la protezione dell'Immacolata e iniziò, grazie anche al lavoro manuale dei confratelli, l'edificazione di un edificio semplice e sobrio, ma dotato di una facciata dalle eleganti proporzioni barocchette. Sull'altare una pala del Nuvolone, recentemente restaurata.

Masnago


Su un'altura, che domina il borgo e che poi degrada verso il lago, è situato il Castello Mantegazza, oggi adibito a Museo d'Arte Moderna e Contemporanea.

Masnago

Attorno al castello si estende il parco, in stile inglese, con numerose specie tipiche della flora mediterranea.

Sempre in località Masnago troviamo Villa Baragiola, costruita nella prima metà dell'Ottocento, a pianta quadrata, con saloni disposti attorno al vano centrale della scala. Nel 1895 l'avvocato Andrea Baragiola vi fece costruire uno dei primi ippodromi in Italia, essendo divenuto troppo piccolo quello di Casbeno. Dal 1941 al 1991 Villa Baragiola ospitò il Seminario arcivescovile. Risale a questo periodo la costruzione del lungo edificio rettangolare che ospitava le aule dove studiavano i seminaristi. Nel 2001 la villa e il parco furono acquistati dal Comune di Varese che vi trasferì alcuni uffici amministrativi e aprì il parco al pubblico.
In una vasta parte dell'area porticata dell'ex seminario ha sede il Museo Tattile.

Masnago Baragiola
Villa Baragiola - sulla sinistra l'edificio rettangolare del Seminario

Nel centro storico, in Piazza Ferrucci, a pochi minuti dal Castello di Masnago, sorge un'antica torre di segnalazione, oggi capitozzata e inglobata in un'abitazione, che faceva parte di un complesso difensivo posto a guardia dei territori tra le Prealpi e la grande pianura Padana. Attraverso questa rete di torri, tra cui quelle di Velate, Santa Maria del Monte, San Maffeo di Rodero, chi presidiava questi feudi comunicava con i castelli e le torri vicine accendendo alti fuochi.

Masnago

Nel 1870 i fratelli Giovanni e Agostino Macchi fondarono in quel di Masnago la Fratelli Macchi un'azienda familiare volta alla costruzione di carrozze e omnibus a traino animale, dalla quale discendono le omonime imprese produttrici di motociclette, autobus, aerei e altre realizzazioni meccaniche. Nel 1905 divenne Società Anonima Fratelli Macchi - Carrozzeria, Automobili e Ruotificio, nel 1913 Società Anonima Nieuport-Macchi, nel 1961 Aermacchi e nel 2012 Alenia Aermacchi.

1913-1993 Gloriosa storia dello stabilimento di via Sanvito




Masnago è il regno del calcio e del basket varesini. Qui ha sede lo Stadio Comunale Franco Ossola, il Palazzetto PA2A (Lino Oldrini), sede del basket professionistico.

Masnago

Dal Castello, ogni anno parte il Palio di Masnago: un corteo in costume che dà inizio alla veglia di preparazione della festa della vendemmia, che si svolgerà il giorno successivo e che con il gioco della brenta assegnerà il palio a una delle sei contrade in cui è stato diviso il rione. Nel corteo in costume, si recuperano momenti di storia antica legati al castello oltre che illustrati nei famosi affreschi.

MasnagoMasnago Palio

 

 


Nell' Antiquario della Diocesi di Milano dell'arciprete oblato Francesco Bombognini - 1828 - si legge:

MASNAGO sta sulla strada maestra che di Varese conduce al Verbano. Egli è paese assai ameno e ragguardevole per le famiglie nobili che vi abitano e pei palazzi che vi sono eretti. Si vede l'oratorio dell'Immacolata, e sulla facciata esteriore questa iscrizione: TEMPLVM ANTIQVISSIMVM INSANA GENTILILITAS IOVI ET AMBROSIVS MELIORI CVLTV SS. IPPOLITO ET CASSIANO mm. DICARVNT.
Trovossi a Masnago da non molti anni della buona argilla, e degli antichi vasi di essa fatti con bel disegno.