La Valceresio si estende per circa otto chilometri da Induno
Olona a Porto Ceresio, sul Lago di Lugano, chiamato dai romani
Ceresio.
Dapprima chiusa, poi via via sempre più aperta, è
da sempre la via di collegamento più veloce
per il Canton Ticino. Modellata nel corso dei secoli dai ghiacciai,
è circondata dal monte Minisfredo (m 1012), dal Poncione
di Ganna ( m 993), dal monte Piambello (m 1129), dal monte
S. Elia (m 665), dal monte Orsa (m 993) e dal monte Pravanello
(m 1045).
I reperti conservati al Museo dei Fossili di Besano e al
Museo di Storia Naturale di Induno testimoniano l'evoluzione
geologica della Valceresio e la presenza sul territorio
dei dinosauri. La prima presenza umana è invece
attestata al neolitico (500-2800 a.C.) dai resti di palafitte
rinvenuti ad Arcisate in località Cattafame, nei pressi
di una zona umida.
L'espansione romana che acquisì la valle alla provincia
della Gallia Cisalpina, si concentrò soprattutto
lungo il corso della Bevera, a Induno, Arcisate, Cantello,
Ligornetto. Le tribù insubriche che la popolavano divennero
cittadini romani sotto Giulio Cesare, in cambio di alcuni
anni di servizio militare nelle legioni. Al termine del periodo
di arruolamento, vennero iscritti alla tribù romana
degli Oufentini, divenendo liberi cittadini romani
e proprietari delle loro terre.
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I centri più importanti furono sicuramente Arcisate
e Induno Olona, punti di arrivo delle vie di comunicazione
che arrivavano dal Verbano e dal Ceresio. Da qui transitava
il rame estratto a Baveno e Maccagno, l'argento della Martica,
lo stagno, il ferro, l'ambra e l'oro degli Elvezi.
Nel medioevo, inserita nella Pieve di Arcisate, la valle
fece parte del Contado del Seprio e rivestì un importante
valore strategico quale via di comunicazione verso il nord
Europa.
Nel 1927 il mandamento di Arcisate venne scorporato dalla
provincia di Como per confluire nella nuova provincia di Varese.
Fanno parte della Valceresio i comuni di Arcisate,
Besano, Bisuschio,
Brusimpiano, Clivio,
Cuasso
al Monte, Induno Olona,
Porto Ceresio, Saltrio,
Viggiù.
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