
Scoprire la Valcuvia in 5 passi: cosa fare e vedere per conoscere il territorio
Quello della Valcuvia è un territorio che si estende a Nord del lungo massiccio montuoso del Campo dei Fiori, nella parte nord-occidentale della provincia di Varese. La Valcuvia è attraversata dal torrente Boesio, che sfocia nel Lago Maggiore e attraversa tutti i comuni della vallata, da Azzio a Rancio Valcuvia. Circondata da monti che non raggiungono vette troppo elevate, lo spettacolo naturale che si trova in Valcuvia è selvaggio e ancora molto incontaminato, caratterizzato da un clima tipicamente prealpino.
Per conoscere il territorio della Valcuvia ed esplorare tutte le sue bellezze sia naturalistiche che storiche e culturali, bastano pochi passi, ma di grande valore. Ecco 5 luoghi da non perdere assolutamente della Valcuvia.
Badia di San Gemolo
La Badia di San Gemolo è una chiesa che risale alla fine dell’XI secolo e che rappresenta, per il territorio della Valcuvia, un centro non solo religioso, ma anche storico e culturale di grande valore. Qui sono esposti i resti del martire San Gemolo, che morì proprio nelle vicinanze della Badia, e anche una collezione di reperti archeologici che risalgono alla preistoria. Dal 1962 qui si trova il Museo della Badia, un luogo interessantissimo che custodisce la vita quotidiana del luogo e la racconta attraverso oggetti ed esposizioni.
Museo della Linea Cadorna
La Linea Cadorna era un sistema di fortificazioni realizzato durante la Prima Guerra Mondiale con la funzione di proteggere il confine svizzero dall’avanzata dei nemici. La cosiddetta Frontiera Nord è il tema principale del Museo della Linea Cadorna, che si trova nel comune di Cassano Valcuvia. Qui, tra fotografia dell’epoca bellica, progetti e reperti storici, si racconta l’intera storia della Linea Cadorna e della Battaglia di San Martino. Chi volesse esplorare di persona una parte della Linea Cadorna poi, può percorrere l’itinerario numero 9 dei Sentieri della Pace, uno dei 9 itinerari di riqualificazione della fortificazione.
Orrido di Cunardo
Tra le bellezze naturalistiche della Valcuvia merita una menzione l’Orrido di Cunardo, una grotta all’interno della quale si snodano due sentieri sotterranei che permettono di scendere fino a 180 e 120 metri nelle profondità della Terra. Il percorso più semplice è quello della Galleria Fossile, che corre lungo la grotta lontano dal torrente. Si tratta di un percorso attrezzato, con scaletta e corrimano per tutta la sua lunghezza, adatto alla percorrenza di tutti e agibile in tutte le stagioni.
Il percorso riservato agli esperti è invece quello del Ramo Attivo, molto suggestivo ma di difficile percorribilità: si deve strisciare nella maggior parte del percorso e procedere in stretti cunicoli. Arrivati nel punto più profondo della grotta però, si arriva alla Madonnina, un vero spettacolo! Il percorso è chiuso solamente se la diga a monte è chiusa.
Parco Regionale Campo dei Fiori
La Valcuvia rientra nel territorio del Parco Regionale Campo dei Fiori, un’area naturale protetta. Il Parco è stato istituito nel 1984 e da allora l’ente si occupa di valorizzare, tutelare e proteggere l’intero ecosistema del Massiccio del Campo dei fiori e del Massiccio del Monte Martica. Tra cascate, sentieri e percorsi escursionistici immersi nella natura, al Parco Regionale Campo di Fiori si trova un ambiente ricco di flora e fauna locali.
Il sentiero più suggestivo è il Sentiero 1, che parte dal Sacro Monte e arriva al Forte di Orino. Negli 8km che lo compongono, questo percorso permette di ammirare una vista meravigliosa sulla Pianura Padana, le Alpi, il Lago Maggiore e le Alpi Svizzere.
Villa Della Porta Bozzolo
Questa villa è un vero splendore, nonché un bene di altissimo valore per il patrimonio italiano. Si tratta della dimora estiva della famiglia Della Porta, che vantava un cospicuo patrimonio ma aveva origini piuttosto umili. Questa aspirazione di nobiltà si nota negli splendidi giardini all’italiana e nell’architettura elegante della Villa, ma si notano anche i cenni alle origini agricole, con i rustici, il torchio e una filanda. Risalente al Cinquecento, la Villa è oggi visitabile, e al suo interno si possono scorgere gallerie, ambienti privati e arredi originali dell’epoca.