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6 June 2025

Il fiume Bardello è un affascinante corso d’acqua situato nell’elegante provincia di Varese. Esso trova la sua origine nel Lago di Varese, precisamente nei pressi della pittoresca cittadina di Bardello, a 238 metri sopra il livello del mare, segnando l’inizio di un percorso suggestivo e ricco di storia.

Il fiume si snoda per poco più di 12 chilometri, disegnando un tracciato sinuoso attraverso il paesaggio varesotto. La sua pendenza media, pari allo 0.4%, conferisce al suo flusso una dolcezza che accompagna il suo viaggio verso la sua destinazione finale: il Lago Maggiore. Il punto in cui il Bardello confluisce nel lago è situato a Bosco Grande, un’area al confine tra i comuni di Brebbia e Monvalle.

Cenni storici

L’importanza delle acque di questo fiume conserva origini antichissime in quanto, sin dall’anno mille, le sue acque vennero sfruttate dalle popolazioni rivaresche. Il fiume fu quindi essenziale per il sostentamento della gente del posto dal momento che, oltre ad abbeverare il bestiame e fornire acqua, venne sfruttato anche per la lavorazione della canapa. Altra curiosità degna di nota che sottolinea l’importanza storica di questo fiume, risiede nel fatto che sulle sue rive vennero erette persino delle peschiere da anguilla.

Nel corso dei secoli il corso del fiume subì diverse modifiche e assistette alla costruzione di diverse rogge e canali. Basti pensare che, nel 1582, lungo il corso del fiume erano presenti quattro mulini, ma nel giro di quattro secoli, l’attività umana crebbe notevolmente fino al punto che sulle rive era possibile trovare un gran numero di insediamenti umani, tra i qual setifici, segherie e diverse altre attività.

Nel 1890 arrivò poi un’ulteriore importante modifica al corso del fiume, orchestrata da Achille Buzzi. L’idea fu quella di sfruttare un’ampia ansa situata nel corso tra Bogno e Brebbia, al fine di creare un canale artificiale che potesse favorire il movimento delle dinamo, essenziali nella creazione di energia elettrica. Fu cosi che nella primavera del 1893 venne inaugurata la Centrale Elettrica Buzzi, con tanto di impianto di trasporto ad essa collegato: un evento importantissimo che consentì alle località vicine di impiegare l’energia elettrica come fonte di illuminazione.

Gli affluenti

Lungo il suo percorso, il Fiume Bardello accoglie le acque di diversi affluenti che ne incrementano la portata e la biodiversità. Tra questi, il canale Meurbia apporta un flusso costante al fiume, mentre il vivace torrente Cocquio giunge dalle aree collinari circostanti.

Anche il torrente Morate, talvolta indicato come Fossa Peschiera, contribuisce in modo significativo al regime idrico del Bardello. Infine, il canale Brebbia rappresenta un altro importante tributario che confluisce nel suo corso. L’apporto di questi corsi d’acqua minori arricchisce l’ecosistema fluviale, rendendolo un ambiente più complesso e vitale.

L’importanza ambientale del Bardello

Il Fiume Bardello riveste un’importanza cruciale dal punto di vista ambientale. Esso funge infatti da corridoio ecologico, facilitando il movimento della fauna tra il Lago di Varese e il Lago Maggiore. Le sue sponde e le aree circostanti ospitano una varietà di specie vegetali e animali, contribuendo alla biodiversità del varesotto. Inoltre, le sue acque, come  già accennato in precedenza, hanno avuto una funzione di grande rilievo per lo sviluppo agricolo, economico e sociale della zona, fungendo da vera e propria fonte di vita, tanto nell’anno mille quanto ai primi del 900.

La sua funzione di collegamento idrico tra i due laghi lo rende un elemento chiave nell’equilibrio ecologico della regione. La sua tutela e la preservazione della qualità delle sue acque sono essenziali per garantire la salute dell’intero sistema ambientale circostante. Pur non essendo uno dei corsi d’acqua più imponenti d’Italia, il Bardello rappresenta un elemento prezioso del patrimonio naturale e storico della provincia di Varese, un tranquillo ma vitale legame tra due dei suoi gioielli lacustri.