
Lamone, via libera al McDonald’s: ATA e cittadini contrari valutano il ricorso
L’annuncio della costruzione di un nuovo McDonald’s a Lamone ha suscitato non pochi pareri contrari fra la cittadinanza. Alcuni cittadini, infatti, preoccupati per le eventuali ricadute ambientali ed urbanistiche, si sono rivolti all’Associazione traffico e ambiente (ATA) che ha presentato opposizione alla licenza edilizia del nuovo ristorante.
Tra i timori principali c’è il rischio del mancato rispetto del Piano regolatore e quello relativo allo spostamento del traffico.
Secondo l’ATA, i 300 clienti al giorno stimati dal McDonald’s sarebbero poca cosa rispetto a quella che sarà la vera affluenza. Il fast food movimenterà molte persone in auto che si sposteranno per andare a mangiare e fare rifornimento ed è quindi probabile che si creerà un intenso traffico soprattutto alla rotonda Ostarietta, già adesso congestionata, che potrebbe creare problemi al trasporto pubblico.
Nonostante le opposizioni il progetto è andato avanti e lo scorso 13 maggio il Municipio di Lamone ha dato il via libera alla costruzione del ristorante seguendo quanto era scritto in una comunicazione del Dipartimento del territorio (DT).
Quest’ultimo aveva infatti respinto i ricorsi contro tutti i punti del progetto che riguardavano la viabilità, il rumore, i parcheggi e l’inquinamento luminoso. L’ATA ed altri avevano chiesto di approfondire la parte tecnica di questi aspetti, ad esempio, chiedendo l’intervento di un perito che rilevasse la situazione della viabilità, ma la richiesta non è stata accolta.
Intanto invece è in corso l’adeguamento del piano regolatore comunale secondo la Legge sullo sviluppo territoriale. La zona, detta la Serta, sarà riclassificata da “industriale-artigianale” a “lavoro non intensivo”, categoria in cui sono ammesse attività di produzione e servizi, inclusi anche i ristoranti.
Davanti alla decisione del Comune, ATA e i cittadini stanno valutando di presentare ricorso al Consiglio di Stato, intanto McDonald’s porta avanti l’iter per poter aprire il suo punto vendita nel comune ticinese.