Casbeno

La più antica castellanza di Varese, in tempi passati era detta "la Riviera di Varese" per il suo affaccio sul lago di Varese. Il clima mite e soleggiato ne fece la 'frazione contadina' della città. Oggigiorno, è divenuto sede di uffici amministrativi quali Prefettura, Questura, Provincia, Guardia di Finanza, accentrati attorno a Piazza Libertà.

I rioni storici di Casbeno sono: Centro (con la chiesa parrocchiale di San Vittore e Piazza Libertà), Ronchi (il centro storico), Mirasole (zona di fattorie e aziende agricole), Schiranetta (residenziale, cresciuto attorno al santuario della Schiranetta).

La prima citazione di Casbeno risale all'898 in un atto d'acquisto di immobili a Bobbiate da parte di un tale “Gisemundo filo bone memorie Aribertide loco Castubini”. Casbeno diventerà poi “Castoplinno” nel X° secolo, Castoblinno nel 1020 e Castoblenno nel 1023.

Fra il 1906 e il 1910, l'epoca del Liberty e dello sviluppo turistico di Varese e provincia, venne progettato un grande centro turistico - il KURSAAL - da realizzarsi sul Colle Campigli e collegato alla città da una funicolare con stazione di partenza a Masnago. Il complesso, di ampio respiro urbanistico e architettonico, era costituito da un albergo, un ristorante, un teatro e sale da gioco (d’azzardo e tiro al piattello). Di quel progetto è rimasto il Palace Grand Hotel - il Kursaal e il Teatro furono infatti bombardati e successivamente demoliti durante la Seconda Guerra Mondiale.

Nel 1928 fu costruito il COLLEGIO CONVITTO ENRICO MACCHI "il più moderno Istituto di Educazione e Istruzione", oggi sede del Comando Provinciale della Guardia di Finanza.

Casbeno Collegio Macchi

Casbeno Collegio Macchi

Il Ponte di Pisa - Giornale settimanale di Pisa e Provincia
22-23 ottobre 1933



Tra gli edifici spicca VILLA RECALCATI, sede della Provincia e della Prefettura, dal nome della nobile famiglia milanese che la edificò nei primi del 1600.

Estinto il ramo dei Recalcati, passò ai Melzi di Cusano e Scotti Di Vigoleno che nel 1828 la vendettero al conte Giovan Battista Morosini di Vezia (Canton Ticino). In questo periodo soggiorna alla villa Giuseppe Verdi, maestro di musica delle ragazze Morosini, che qui compose alcuni brani de 'I Lombardi alla prima crociata' sul pianoforte ancor oggi conservato.

Nel 1872 la villa viene ceduta a una società di varesini che la trasformarono in albergo di lusso, il 'Grand Hotel Excelsior', che ospitò personaggi illustri e teste coronate. L'hotel chiuse nel 1927 e qualche anno dopo (1931) il complesso venne acquistato dalla neo Provincia di Varese, costituita nel 1927.

Dopo un lungo periodo di abbandono, il parco è stato restaurato, riportato all'antico splendore e dal 1999 è aperto al pubblico.

Varese Casbeno Villa Recalcati

A breve distanza, in via Ciro Menotti, si trova la CHIESA DELLA SCHIRANETTA, dedicata a Santa Maria della Purificazione, edificio romanico dell'XI secolo, un tempo isolata nel verde, ma oggi quasi inglobata da giardini e ville.

In facciata sono rappresentate figure di santi, tra i quali Sant'Antonio: sull'orlo del campanello legato al suo pastorale è scritta la data (1408) in cui l'ignoto pittore eseguì il ciclo pittorico. All'interno della chiesa, sulla parete destra del presbiterio, nella fascia superiore, sono una Madonna del Latte, una Madonna con San Giovanni Battista, San Lorenzo e altri santi; nel registro inferiore, invece, è rappresentato Dio Padre che accoglie tra le braccia Cristo Crocifisso.
Gli affreschi sono stati scoperti nel 1953 e l'intero edificio è stato sapientemente restaurato negli anni '60 da Giovanni Macchi, dopo che l'incuria degli ultimi secoli lo aveva ridotto a rudere.

È tradizione che alla festa della Candelora, il 2 febbraio, si impartisca una particolare benedizione alle gestanti.

 

La parrocchiale di Casbeno è dedicata a SAN VITTORE MARTIRE e fu edificata per volere di San Carlo Borromeo, durante la sua seconda visita a Varese, il 27 ottobre 1574, con l'intento di coprire sia la parrocchia di Casbeno che quella di Bobbiate (e Schirannetta).

Dell'edificio originale restano oggi solo alcune muraglie interrate rinvenute durante gli scavi per l'ampliamento della chiesa attuale tra il 1894 e il 1985. Alle spalle svetta il campanile, che risale al 1934, ritoccato nel 1981 e infine completamente restaurato nel 2002, che con i suoi 56 metri d'altezza è secondo solo al Bernascone. La volta della navata centrale ospita i grandi medaglioni del Verzelli di Milano: la Gloria di San Vittore, quella della Chiesa e la Venerazione della Vergine. Dall’arco iniziale del presbiterio pende un maestoso crocifisso in bronzo, opera recente dell’artista O. Quattrini. L’altare è in marmo, donato tra il 1804 e il 1806 dalla marchesa Recalcati; il tabernacolo è in oro con porticina in argento, e risale al '28. Dietro l’altare è posto il coro in legno di noce, fatto nel 1939. All'ingresso, nella navata di destra, sul retro della prima colonna, è conservata una Madonna del Latte proveniente dall'Oratorio della Confraternita del Santissimo Sacramento demolito nel 1902.

In via Manara, sorge il PALACE GRAND HOTEL VARESE, edificato nel 1913 sul Colle Campigli su progetto di Giuseppe Sommaruga, uno degli architetti più illustri del periodo Liberty. Immerso in un parco secolare, offre un panorama straordinario che spazia dal centro Città al Sacro Monte, dal Lago di Varese alla Catena del Monte Rosa.

 

 


Nell' Antiquario della Diocesi di Milano dell'arciprete oblato Francesco Bombognini - 1828 - si legge:

Fuori di Varese all'occidente, su di ameno poggio, stava il convento de' cappuccini, fabbricatovi nel 1688, nella di cui chiesa trovavansi due preziosissimi pallj di miniatura, e nel coro il corpo di Francesco III, duca di Modena e principe di Varese, che abbiamo più d'una volta rammentato. Ora vi ha fabbricata una deliziosa casa l'onoratissimo sig. Sanvito. Indi seguendo il corso per un viale fiancheggiato da colonnette a cui fa prospetto il grandioso palazzo Recalcati, si arriva alla castellanza di Casbenno, dove l'arcivescovo Eriberto aveva fondi, e li donò al capitolo di Varese. La parrocchiale è dedicata a s. Vittore, con torre rimodernata e arricchita colle quattro campane del soppresso monastero di s. Antonino. Dipende da questa chiesa Bobbiate, terra de' signori Martignoni, nella quale avvi l'oratorio di s. Grato vescovo.