Con l'arrivo della primavera, ritornano le ‘corse in bicicletta'. Prima gara importante della stagione, la Milano-San Remo cui segue da lì a poco il Giro d'Italia. Spettacolo sempre affascinante e avvincente, nonostante le ultime notissime vicende. Gli inizi del ‘900 vedono nascere nell'opinione pubblica una nuova passione: la bicicletta . Il ciclismo muove i primi passi, nasce il giornalismo sportivo, sorgono le prime associazioni sportive. Per molti giovani, la bicicletta viene vista come lo strumento per migliorare il proprio tenore di vita |
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I premi delle prime corse ci appaiono oggi esigui, ma sicuramente erano importanti per i corridori di quei tempi. Per le gare con percorso superiore ai 200 km. la Gazzetta delle Sport metteva in palio allora per il vincitore 60 lire. Le strade erano in terra battuta, con un gran numero di buche e spesso i proprietari terrieri ostacolavano il passaggio dei ciclisti spargendo manciate di chiodi. Ciononostante, la domenica, sempre più giovani inforcavano la propria bicicletta (quella che usavano tutti i giorni per andare al lavoro) e partecipavano alle gare di paese, alle prime gare provinciali e regionali. Tra questi Luigi Ganna , classe 1883, di Induno Olona.
Il giovane Ganna, figlio di contadini, ogni mattina prendeva la sua bicicletta, fissava al manubrio la sua sacca contenente una pagnotta e una bottiglia d'acqua zuccherata con un po' di vino, e si recava al lavoro. A Milano. Tutti i giorni 100 km. per andare e tornare da Induno Olona a Milano per lavorare dieci ore come ‘magütt'. |
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La terza edizione della Milano-San Remo prende il via il 4 Aprile 1909. Vi partecipano 104 corridori, tra cui i più forti atleti italiani e stranieri. Il percorso di 290 km segue l'itinerario Milano-Binasco-Pavia-Voghera-Tortona-Ovada-Rossiglione-Campo Ligure-Masone-passo del Turchino- Voltri-San Remo. Ricorderà lo stesso Ganna, nel 1946 :” Credetemi, da Milano a San Remo, in nove ore e trentadue, a quell'epoca e con quelle strade, significava non aver dormito sul percorso ” . Non solo si classificò primo, ma riuscì anche a polverizzare il record di Luciano Mazan, vincitore della prima edizione. Il sogno di Ganna era comprarsi una casa e aprire una piccola fabbrica per la costruzione di biciclette. Con la vittoria al Giro d'Italia “ i mattoni per la casa c'erano tutti ”. |
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“ Il 1909 è stato l'anno che ha impresso una svolta decisiva a tutta la mia vita. Ho vinto il primo Giro d'Italia in bicicletta, mi sono sposato ed ho comperato la casa e la piccola officina che doveva col tempo creare le machine per i nuovi campioni del pedale. Ancor oggi, che sto per avvicinarmi alla settantina, abito quella casa e intorno a me c'è il rumore della fabbrica dove ogni mattina vado ad osservare telai, a toccar con mano manubri e forcelle…il simbolo più caro della mia esistenza.”
Lidia Zaffaroni Pubblicato su Lombardiainrete 19/09/2013 |
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** Tratto da “Ganna - il campione, le gare, le motociclette” di Ernesto Restelli - LVG