
Maccagno: un gioiello sul Lago Maggiore
Adagiato sulle sponde del Lago Maggiore, a ridosso del confine, si erge la località di Maccagno, una delle più pittoresche dell’intera provincia di Varese. La sua particolare conformazione geografica, divisa in due dal fiume Giona, ne caratterizza la storia e l’identità: Maccagno Superiore, a nord del fiume, e Maccagno Inferiore, situato invece nella zona meridionale, attorno a un golfo ben riparato.
Cenni storici
Alcune delle incisioni rupestri trovate nel territorio lasciano pensare ad una più che probabile presenza di insediamenti preistorici. Il primo insediamento si sviluppò a sud del fiume Giona, ma durante il Basso Medioevo lo sviluppo del borgo portò gli insediamenti anche a nord del fiume.
Il paese subì una netta divisione geopolitica per quasi un millennio: Maccagno Superiore entrò a far parte del Feudo delle Quattro Valli nel 926, Maccagno Inferiore, invece, divenne feudo della famiglia Mandelli, elevata poi a corte imperiale nel 1210.
Importante sottolineare che il dominio dei Mandelli fu fautore di grandi fortune per il territorio di Maccagno, specialmente per l’esenzione dai dazi e delle gabelle milanesi. Nel 1536 la famiglia Mandelli ottenne da Carlo V in persona il diritto di tenere il mercato entro i confini della località, e intorno al 1621 nacque la famosa “Zecca dei Mandelli”, una moneta battuta proprio dalla famiglia in questione su permesso della corte imperiale. Fu poi alla fine del XVII secolo che la famiglia Mandelli rinunciò al Feudo, vendendolo al Conte Borromeo. Un secolo più tardi il borgo venne soppresso, ed entrò a far parte della Repubblica Cisalpina.
Geografia e Territorio
La posizione di Maccagno, situata proprio “sul lago prima del confine”, le conferisce un fascino unico. Il fiume Giona che l’attraversa, ha giocato un ruolo cruciale nella sua evoluzione e nel suo sviluppo, nonché nelle questioni di natura storica e politica legate al luogo.
Dal momento che Maccagno Superiore e Inferiore hanno mantenuto per secoli storie e identità distinte, è possibile trovare delle sfumature differenti, una componente che alimenta di fascino un luogo già di per sé interessante e degno di curiosità.
Cosa vedere a Maccagno?
SANTUARIO DELLA MADONNA DEL ROSARIO
Conosciuto anche come Madonna della Punta, è uno dei luoghi di culto più suggestivi di Maccagno. Esso si affaccia fieramente sul Lago Maggiore, offrendo una vista panoramica mozzafiato a chiunque scelga di visitarlo. La notizia più antica riguardante questo luogo è datata 1574, ovvero l’anno in cui San Carlo Borromeo organizzò una visita al Santuario. Nel 1935 questo venne poi annoverato tra i 72 santuari mariani con il privilegio di poter celebrare la Messa Giubilare.
PARROCCHIA DI SANTO STEFANO
La sua esistenza è documentata fin dal XIII secolo. Anticamente essa era dedicata sia a Santo Stefano che a San Michele Arcangelo, ma nel corso dei secoli ha avuto un ruolo importante come “chiesa matrice” per diverse altre parrocchie della zona. L’8 luglio 1986, la parrocchia di Santo Stefano di Maccagno Inferiore fu soppressa e aggregata a quella di Maccagno Superiore, la quale assunse il doppio titolo di “San Materno e Santo Stefano”. All’interno si conserva una cinquecentesca rappresentazione della Madonna in trono con Gesù Bambino, attribuita alla bottega di Antonio da Tradate. In passato, custodiva anche un dipinto dell’Immacolata Concezione di Pietro Antonio Magatti, ritrovato in soffitta nel 2013.
PARROCCHIA DI SAN MATERNO
La sua costruzione, iniziata poco prima del 1596, fu piuttosto lenta e vide diverse fasi di completamento e decorazione nel corso del XVII e XVIII secolo. Dall’8 luglio 1986, in seguito alla soppressione della parrocchia di Santo Stefano di Maccagno Inferiore, la chiesa assunse la doppia dedicazione a San Materno e Santo Stefano. La facciata, risalente al 1877, presenta una miscela di stili architettonici, dal neoclassicismo al rinascimento, mentre l’interno presenta una pianta a croce latina con una navata centrale alta e tre cappelle per lato. All’interno si conservano pregevoli opere come il paliotto dell’altare maggiore di Pietro Maria Baroggi, il gruppo scultoreo della Beata Vergine Addolorata di Bernardino Castelli e la statua di San Nicola, e sono inoltre presenti anche medaglioni con scene della Passione di Cristo e un quadro seicentesco dell’Immacolata Concezione.
CHIESA DI SANT’ANTONIO
Antica parrocchia eretta nel XIV secolo, dedicata a San Materno. Quando il titolo passò alla nuova parrocchia, essa fu dedicata prima a Santa Maria, e solo successivamente a Sant’Antonio. L’interno dell’edificio è caratterizzato da diverse opere di grande valore, tra cui i resti di un affresco raffigurante la Madonna con il Bambino e altre opere analoghe attribuite alla famosa Bottega di Antonio Da Tradate.
I PORTONI DIPINTI E MUSIGNANO
Musignano è una frazione geografica del comune di Maccagno con Pino e Veddasca, situata sulle alture a nord di Maccagno. Fino al 1927 era un comune autonomo, poi venne aggregato a Maccagno Superiore. Si tratta di un borgo tranquillo e caratteristico, la cui peculiarità risiede nella presenza di personaggi di legno che raffigurano gli antichi abitanti e i mestieri tradizionali del paese.
Per quanto riguarda i portoni dipinti di Maccagno, si tratta di un’iniziativa artistica che ha interessato soprattutto Maccagno Inferiore a partire dal 2016, quando l’associazione “Il Ponte degli Artisti” ha coinvolto numerosi artisti provenienti da tutta Italia e dalla Svizzera per trasformare porte, portoni e finestre del borgo in vere e proprie opere d’arte a cielo aperto. L’idea era di riqualificare alcuni angoli suggestivi e dimenticati del paese, facendo rivivere vecchie botteghe e cantine attraverso l’arte. Passeggiando per le vie di Maccagno Inferiore, si possono ammirare queste creazioni artistiche che aggiungono colore e originalità al borgo.
Tradizioni e Curiosità
Maccagno è un luogo ricco di tradizioni e curiosità. La più importante di queste è legata alla parte del paese nota come “Maccagno Imperiale”, per via della sua storia particolare. Si narra infatti che nel 962 d.C. l’imperatore Ottone I, naufrago sul lago, fu salvato dagli abitanti del luogo. In segno di gratitudine, l’imperatore nominò Maccagno “Corte Regale”, rendendola indipendente da altre giurisdizioni e concedendole il diritto di battere moneta.
Ogni anno si tiene una rievocazione storica dello sbarco dell’Imperatore Ottone I, con sfilate in costume medievale, mercati, musica e antichi mestieri, per far rivivere il glorioso passato del borgo. Questa manifestazione celebra anche l’anniversario della fondazione della zecca e la storia della famiglia Mandelli, che come detto in precedenza ha plasmato significativamente storia e cultura locali.