
Luigi Ganna e il Varesotto: la storia del vincitore del primo Giro d’Italia
Quella tra Luigi Ganna e il Varesotto è una storia di passione, sportività e sacrificio, che a distanza di più di un secolo dalla vittoria che lo ha reso immortale, racconta ancora il territorio della provincia di Varese e i suoi valori più autentici. Quello di Luigi Ganna è un nome che, in Italia e all’estero, non morirà mai. Si tratta infatti, del nome del ciclista che ha vinto il primo Giro d’Italia.
Era il 1909 quando un uomo comune, un rappresentante del popolo, con costanza e tenacia è riuscito a portare a casa il primo premio del Giro d’Italia. Chi era però Luigi Ganna, e perché dopo più di 100 anni da quel traguardo, il Varesotto lo celebra ancora?
Il campione del popolo
Quello che ha reso Luigi Ganna un vero e proprio campione del popolo, è la sua personalità semplice e autentica, che rispecchia alla perfezione il luogo in cui è nato e cresciuto: il Varesotto. Nato nel 1883 ad Induno Olona, con il suo animo sincero e onesto è riuscito a conquistare i cuori di tutta Italia, e non solo. Le sue origini contadine, la sua famiglia numerosa (era il nono di 10 fratelli) e la sua stazza da gigante buono, gli sono valsi l’appellativo di “Buon Ganna” tra i giornalisti.
Prima di diventare famoso per le sue abilità sulla bicicletta, Luigi ha lavorato con la famiglia nei campi e ha fatto esperienza come muratore, lavorando sempre sodo e non sottraendosi mai alla fatica, agli impegni e alle responsabilità. Ha continuato però, nonostante la dura vita contadina di fine ‘800, a portare avanti la sua passione per le due ruote. Ogni giorno infatti, percorreva in bicicletta la distanza tra la sua casa e il cantiere dove lavorava, a prescindere dalle condizioni meteo.
L’impresa del Giro d’Italia
Nel 1909, poi, arriva la svolta, quella competizione che lo rende famosissimo in tutta la Penisola e lo innalza nell’Olimpo delle personalità di maggior spessore nel panorama sportivo non solo italiano, ma anche europeo e mondiale. Quell’anno infatti, si correva per la prima volta il Giro d’Italia. A partire furono 127, ad arrivare solo 49, ma a tagliare per primo il traguardo fu proprio lui, dopo 8 tappe e poco più di 2.400 chilometri.
La traversata di Luigi Ganna fu seguita con passione dagli italiani, che tra i colpi di scena, le strade sterrate e le cadute terribili di molti ciclisti, si affezionano al concorrente del Varesotto che sembrava tanto uno di loro. Una scena che rimarrà iconica nella storia del ciclismo italiano, è proprio quella che vede Luigi Ganna entrare a San Pietro, durante la tappa di Roma, per pregare.
L’impatto sul Varesotto
Quella di Luigi Ganna è, per il Varesotto, una figura di spicco, una punta di diamante. Tutto quello che toccava, infatti, diventava oro, e le sue biciclette, prodotte proprio nel territorio della provincia di Varese, andavano letteralmente a ruba nei primi anni del ‘900. La sua ascesa nel mondo dell’imprenditoria fu repentina, soprattutto dopo la vittoria al Giro. Inizialmente Luigi costruiva biciclette per sé stesso, e poi gradualmente è arrivato alla produzione su scala nazionale, fino a spingersi ai motocicli.
Una bici Ganna fu vincitrice di un altro Giro d’Italia, quello del 1951, quando Luigi formò una squadra con Fiorenzo Magni, vincitore di quell’edizione. La morte di Luigi Ganna nel 1957 fu un duro colpo per la popolazione varesina, che lo pianse con tutti gli onori di un grande campione, e che ancora oggi lo ricorda. A lui sono infatti intitolati il Velo Club di Varese e il Velodromo cittadino (per i Mondiali su pista del 1971).
Inoltre, nel 2007 la sua immagine fu stampata su un francobollo e in suo onore vennero appese due targhe: una all’interno del velodromo e l’altra sulle pareti esterne della casa dove è nato e cresciuto, insieme alla sua numerosa famiglia. L’indirizzo di Via San Cassano, 7, a Induno Olona, è ancora oggi meta di turisti, curiosi e appassionati di ciclismo. Infine, anche all’entrata del cimitero di Induno Olona è presente un ricordo per Luigi Ganna, con una dedica speciale in sua memoria.
Quella di Ganna è una storia in cui molti si riconoscono, e il suo animo buono e genuino incarna la sua stessa terra, che lo ha incoronato come un re e lo venera tutt’oggi come un vero eroe italiano.