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20 November 2025
Il Parco del Campo dei Fiori rinasce: nuovi progetti green per il 2026
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Il Parco del Campo dei Fiori rinasce: nuovi progetti green per il 2026

Nov 20, 2025

I grandi parchi naturali sono molto più che semplici spazi verdi; sono custodi di equilibri complessi, un patrimonio di biodiversità tanto prezioso quanto, oggi, palesemente fragile. In un’epoca che ci ha abituato a fenomeni climatici sempre più estremi, la loro tutela non può più limitarsi a una conservazione passiva. Richiede una gestione attiva, consapevole, quasi una forma di “cura” proiettata al futuro. È esattamente questo il percorso intrapreso dal Parco Regionale Campo dei Fiori, uno scrigno di natura che sovrasta la pianura, messo a dura prova negli ultimi anni. Oggi, l’area del campo dei fiori Varese si prepara a una nuova stagione, un progetto di rinascita sostenibile che, grazie a un modello di intervento innovativo, continuerà nel corso del 2026.

Le profonde cicatrici del recente passato

Per comprendere appieno il significato dei nuovi progetti, è doveroso ricordare quanto accaduto. Il periodo compreso tra il 2017 e il 2020 è stato drammatico per questo territorio. L’ecosistema ha subito prima l’impatto devastante di due vasti incendi, che hanno lasciato segni profondi sul paesaggio e innescato pericolosi processi di erosione del suolo. Successivamente, nel 2020, la tempesta Alex si è abbattuta con una violenza inaudita, sradicando e abbattendo migliaia di alberi, trasformando interi habitat.

Questi eventi concatenati non hanno causato solo un evidente danno paesaggistico. Hanno compromesso seriamente la stabilità idrogeologica di molti versanti, aumentando il rischio concreto di colate detritiche. Di fronte a ferite di tale portata, l’Ente Parco ha compreso che i tempi della resilienza naturale, da soli, non sarebbero stati sufficienti. Si è reso indispensabile un intervento straordinario, un piano strutturato per guidare la natura nel suo processo di guarigione e, se possibile, per renderla più forte.

Il cuore del progetto: la riforestazione attiva

Il piano di rinascita si fonda su un approccio scientifico e mirato. L’Ente Parco ha scelto di affiancarsi a un partner tecnico specializzato in soluzioni climatiche, ClimatePartner, per definire e attuare un recupero ambientale su larga scala. Il primo passo, tanto faticoso quanto necessario, consiste nella rimozione di circa 3.500 alberi danneggiati o morti. Non è un’operazione cosmetica, ma un intervento fondamentale di messa in sicurezza, sia per i fruitori sia per preparare il terreno ad accogliere nuova vita.

La seconda fase è il cuore pulsante dell’iniziativa: la piantumazione. Il progetto prevede la messa a dimora di 5.000 nuove piante, selezionate non solo tra le specie arboree ma anche tra quelle arbustive. Non si tratta di un semplice rimboschimento, ma di un’opera di vera e propria ingegneria ecologica. L’obiettivo non è ripristinare il parco “com’era”, ma di costruirne uno più resiliente ai futuri cambiamenti climatici, favorendo al massimo la biodiversità. La scelta di specie autoctone, adatte al suolo e al clima, è la garanzia per la stabilità a lungo termine di un’area di circa 2.500 metri quadrati, destinata poi a espandersi.

Un modello di impegno condiviso

L’aspetto forse più innovativo del progetto non risiede solo nelle tecniche di intervento, ma nel modello di gestione e coinvolgimento. La collaborazione tra l’ente pubblico e il partner tecnico ha creato un ponte virtuoso verso il mondo delle aziende private, che sono state chiamate a sostenere attivamente la rinascita del loro territorio. Per dare valore e riconoscimento a questo impegno, è stato istituito il “Campo dei Fiori Impact Award“, un premio per le imprese che decidono di contribuire alla riqualificazione, spesso collegando questa azione a percorsi di misurazione e compensazione del proprio impatto ambientale.

Già nel 2025, diverse realtà imprenditoriali importanti come Elmec, LATI S.p.A. e Klèpierre hanno dimostrato l’efficacia di questo approccio. Elmec, ad esempio, ha saputo unire il sostegno economico a un’iniziativa di grande impatto interno, “Il Bosco dei Chilometri“, una sfida sportiva per i dipendenti che si è tradotta nella donazione di oltre 200 alberi. È questo modello, che unisce la responsabilità sociale d’impresa alla tutela concreta del territorio, che fa da motore per sostenere le attività che verranno promosse per il 2026.

Educazione e fruibilità: il parco come aula a cielo aperto

La rinascita del Campo dei Fiori, infine, non riguarda solo la flora e la fauna. Riguarda le persone. Un parco ferito è un parco meno sicuro e meno accessibile. I progetti di riqualificazione, quindi, mirano anche a ripristinare e migliorare la complessa rete sentieristica, garantendo che questo patrimonio naturale e culturale – che abbraccia tesori come il Sacro Monte di Varese – sia pienamente e nuovamente fruibile. Ma c’è di più: l’iniziativa “Learning from Nature” trasforma il parco in una vera aula didattica. Si tratta di eventi immersivi, pensati per mostrare da vicino gli effetti tangibili del cambiamento climatico. I partecipanti possono osservare le aree colpite dalla tempesta e, soprattutto, contribuire con le proprie mani alla riforestazione.

Questo connubio di tutela, educazione e responsabilità condivisa dimostra come il Parco Regionale Campo dei Fiori si stia consolidando come un simbolo di resilienza, un luogo dove la collaborazione tra uomo e natura dimostra che è possibile costruire un futuro più sostenibile.