Alla scoperta dei borghi del varesotto: tra natura e storia antica
C’è un fascino sottile che attraversa la provincia di Varese, un territorio dove le colline moreniche sembrano scivolare con dolcezza verso specchi d’acqua e boschi fitti. In questo lembo di terra lombarda, esistono piccoli centri che conservano un’eredità storica silenziosa, lontana dai circuiti turistici più rumorosi, ma capace di raccontare un’identità profondamente legata alle tradizioni locali. Attraversare borghi come Castronno, Inarzo e Daverio significa fare un salto indietro nel tempo, muovendosi tra resti di epoca romana, antiche paludi e ville nobiliari che un tempo erano cuore pulsante della vita mondana e agricola.
Castronno: tra antichi castri e devozione
Adagiato strategicamente lungo la strada che porta verso Milano, il comune di Castronno nasconde origini nobili e antiche che affondano le radici nel periodo romano. Il paesaggio, modellato da piccole valli e corsi d’acqua che scorrono lenti, ha favorito sin dall’antichità un insediamento umano molto solido.
Chiesa dei Santi Nazaro e Celso
La chiesa parrocchiale è un edificio che ha subito diversi rifacimenti nel corso dei secoli, stratificando stili e interventi. Al suo interno, l’atmosfera si fa solenne e raccolta, con decorazioni che mostrano quanto fosse radicata la fede tra queste colline, offrendo un esempio equilibrato di architettura sacra lombarda che funge da fulcro per l’intera comunità.
Chiesa di San Silvestro a Cascinetta
Per trovare un momento di pace è necessario spostarsi nella frazione di Cascinetta, dove su una piccola collina sorge questa chiesetta di origine romanica risalente all’XI secolo. Caratterizzata da una struttura essenziale e scarna, la chiesetta regala uno scorcio suggestivo sulla valle sottostante, rappresentando una delle testimonianze architettoniche più antiche e meglio conservate del territorio comunale.
Inarzo: dove la terra incontra l’acqua
Il piccolo borgo di Inarzo sembra quasi sospeso su un terrazzo naturale, affacciato su uno degli ecosistemi più affascinanti e intatti dell’Italia settentrionale. La vita qui è sempre stata scandita dal rapporto, a tratti difficile ma sempre rispettoso, con le acque della palude, una risorsa che in passato garantiva sussistenza e protezione.
Oasi della Palude Brabbia
Gestita dalla LIPU, questa riserva non è una semplice area verde, ma un complesso labirinto di canneti e specchi d’acqua classificato come Sito di Importanza Comunitaria. Percorrendo i suoi sentieri, si avverte la sensazione di trovarsi in un paesaggio primordiale, luogo ideale per l’osservazione dell’avifauna migratoria e per immergersi nel silenzio assoluto di una natura che l’uomo ha scelto di proteggere integralmente.
Chiesa dei Santi Pietro e Paolo
Situata nella parte alta dell’abitato, la parrocchiale di Inarzo accoglie i fedeli con una struttura rassicurante e solida. Al suo interno sono custodite opere di arte sacra che testimoniano la cura e l’investimento culturale di una comunità che, pur vivendo a ridosso di un ambiente umido e faticoso, non ha mai rinunciato a nobilitare i propri spazi di culto.
Daverio: l’eleganza delle dimore nobiliari
Il centro di Daverio colpisce immediatamente per il decoro architettonico, eredità delle famiglie aristocratiche che scelsero queste colline per le proprie ville di delizia. La geografia del territorio, con scorci che si aprono improvvisamente verso il Lago di Varese, fa da cornice a un’urbanistica che mescola l’eleganza delle facciate signorili alla semplicità della tradizione rurale.
Villa Morotti (Silvestri-Morotti)
Questa dimora rappresenta il simbolo più alto del barocchetto lombardo a Daverio. Caratterizzata da un corpo centrale a U e da una corte che si apre verso il paesaggio, la villa racconta l’epoca in cui la nobiltà milanese cercava in questi borghi aria salubre e prestigio. Il suo giardino e le sale interne riflettono un gusto ricercato che integrava la funzione residenziale con la gestione delle terre agricole circostanti.
Chiesa dei Santi Pietro e Paolo a Daverio
L’imponente architettura della chiesa principale segna il profilo del paese con la sua facciata rialzata rispetto alla piazza. All’interno si trovano altari decorati con maestria e un organo di pregevole fattura. Spesso il folklore locale narra di tunnel segreti che collegherebbero le ville del centro, ma la realtà storica suggerisce che si tratti in realtà di antichi sistemi di cantine e ghiacciaie, tipici delle grandi proprietà terriere di un tempo.