Angera: tesoro nascosto del Lago Maggiore
Sulle rive del Lago Maggiore sorgono diversi borghi di indiscutibile fascino, tra cui spicca come una scoperta sorprendente Angera, un piccolo gioiello sulla sponda lombarda.
Spesso considerata la sorella minore e più tranquilla di Arona, sua controparte piemontese, Angera è in realtà uno scrigno di tesori storici, artistici e naturalistici. Dominata dall’imponente profilo della sua Rocca Borromea, la cittadina è infatti un luogo dove il passato dialoga costantemente con la quiete del paesaggio circostante.
Vediamo, quindi, di scoprire meglio questo luogo dove ogni pietra racconta una storia e ogni angolo nasconde un panorama inatteso.
Geografia e storia di un borgo strategico
La storia di Angera è profondamente legata alla sua posizione: situata in un’ansa protetta del lago, rappresentava un punto di controllo fondamentale per i traffici commerciali e militari tra la Pianura Padana e i valichi alpini.
Le sue origini si perdono in epoche antiche, ma fu con i Romani che il borgo divenne un porto fluviale di grande rilievo. Nel corso del Medioevo, la sua importanza crebbe ulteriormente, diventando un fiorente centro mercantile.
La sua storia è indissolubilmente legata alle grandi casate che la dominarono nel tempo, prima i Visconti e poi, a partire dal 1449, la famiglia Borromeo, che ancora oggi ne possiede la già citata Rocca e ha influenzato il carattere e il patrimonio culturale della città.
Cosa vedere: un viaggio tra fortezze, sacro e relax
Un itinerario alla scoperta di Angera ha molte tappe, ma non può che iniziare dal suo simbolo più maestoso, un punto di riferimento visibile da ogni angolo del basso lago.
La Rocca Borromea, sentinella del lago
Questa fortezza medievale, perfettamente conservata, è una meraviglia di architettura militare e residenziale. Visitarla è come immergersi in un’altra epoca, vivendo gli antichi splendori di sale storiche straordinarie, come la magnifica Sala di Giustizia, che custodisce un ciclo di affreschi del XIII secolo dedicate alle gesta dell’arcivescovo Ottone Visconti.
Da questo edificio così unico la vista sul Lago Maggiore è semplicemente mozzafiato, un panorama a 360 gradi che ripaga ampiamente lo sforzo della salita.
Il Museo della Bambola e del Giocattolo
All’interno delle mura della Rocca, poi, si nascondono veri gioielli antichi e meraviglie che incantano grandi e piccini. Fondato dalla Principessa Bona Borromeo Arese, il Museo della Bambola e del Giocattolo è uno dei più importanti d’Europa sul tema.
La sua ricca collezione esplora l’evoluzione dei giocattoli dal XVIII secolo a oggi, con alcuni pezzi di incredibile pregio provenienti da tutto il mondo. È un’esposizione che va oltre il semplice gioco, raccontando l’evoluzione del costume, della società e dell’infanzia.
Il Santuario della Madonna della Riva
Scendendo dalla Rocca verso le sponde del lago, si incontra un luogo di profonda devozione e suggestione.
A regnare sul luogo sono sensazioni di pace e raccoglimento, accompagnate dal dolce suono delle onde. La sua posizione privilegiata, direttamente affacciata sull’acqua, lo ha reso inoltre un punto di riferimento per i pescatori, che qui cercavano protezione.
Il Cuore del Borgo Antico
Per assaporare l’anima autentica di Angera, è indispensabile perdersi tra i vicoli del suo centro storico. Contraddistinto da antichi portici, cortili nascosti e botteghe tradizionali, non si può che godere appieno del luogo con una passeggiata lenta e curiosa.
Qui si può infatti scoprire un ritmo nuovo per vivere, di una cittadina che ha saputo conservare il suo fascino antico, lontano dallo stress delle grandi mete turistiche, offrendo paesaggi pittoreschi e un’atmosfera accogliente.
Tradizioni e racconti di un luogo magico
Come ogni luogo ricco di storia, anche Angera custodisce tradizioni e leggende che si tramandano da generazioni.
La prima curiosità sulla città riguarda la sua vocazione agricola e in particolare vinicola: il nome stesso di Angera, infatti, potrebbe derivare da angularia, termine che indicava un terreno coltivato a vite. Ma le particolarità della città non si fermano qui.
Una narrazione popolare tra le più note è quella legata al già citato Santuario della Madonna della Riva. La leggenda dice che un affresco della Vergine con Bambino, dipinto sul muro di una cappella più antica, divenne oggetto di grande devozione popolare in seguito ad alcuni miracoli che si sarebbero verificati. Questa venerazione fu così intensa da portare, nel 1657, all’edificazione del santuario che oggi ammiriamo, a testimonianza del legame tra la comunità, la fede e la vita del lago.
Per quanto riguarda le tradizioni locali, impossibile non citarne una che forse è più pratica ma non meno affascinante. Si tratta di una metodologia di pesca sul lago: Angera, infatti, come altri borghi lacustri, conosce tecniche antiche come quella della “tirlindana“, una lenza a più ami trainata da una barca a remi o a motore lento, usata per la cattura di pesci come il persico e l’agone.
Visitare Angera, quindi, significa fare molto più che una semplice gita sul lago. È un’esperienza che unisce storia, ricordi antichi, fede e fascino delle leggende. Si tratta di un gioiello davvero inaspettato, capace di regalare a chiunque decida di scoprirla un ricordo autentico e duraturo.