Daverio

Daverio
Chiesa dei SS Pietro e Paolo

Come tutta la zona attorno al Lago di Varese, anche a Daverio, presso la palude Pustenga, è stato rinvenuto un villaggio di palafitte e alcuni utensili in pietra. Nel 1878 è poi venuta alla luce una necropoli gallo-romana con urne, anfore ansate e monete di rame coniate tra il 68 d.C. e il 337 d.C. Il ritrovamento di tracce di vari insediamenti abitativi portano a pensare che l'antica Daverio dovesse essere un centro importante.

Il nome del Comune deriverebbe da De Verris, una famiglia romana anticamente stanziata sul territorio.

Il primo documento ufficiale in cui appare il nome Daverio è un atto di vendita del 1025. Nel 1538 venne infeudato a Egidio Bossi. La frazione di Dobbiate risultava all'epoca separata da Daverio e infeudata al fu Dr Fixicho Ecthor Sessa: non si conosce il motivo della separazione, se non per volontà del suddetto Sessa. Ciò ha fatto ritenere a taluni storici che Daverio fosse stata feudo sia dei Sessa che dei Bossi.

Allevamento del baco da seta e filatura della canapa sono state nel secolo passato le due principali attività economiche, oggi sostituite da aziende che operano in diversi settori. Dal 1947 è attivo il Burrificio Campo dei Fiori.

Da vedere:

- la PARROCCHIALE DEI SANTI PIETRO E PAOLO eretta nel 1592 sulle fondamenta di un precedente edificio di origine paleocristiana, ed ancor prima probabilmente di un tempio dedicato a Mercurio, venne ampliata nel 1885; conserva un pregevole organo costruito da Giovanni Mentasti di Varese nel 1879.

- la CHIESA DI SANTA MARIA ASSUNTA, di stile romanico, innalzata nel 1456 per volontà di Donna Margherita Sessa su un edificio religioso preesistente fu di giuspatronato della famiglia sino al XX secolo quando la nobile Fiorbellina Sessa, ultima discendente dei Sessa rimasti in Daverio, la donò alla parrocchia, la quale provvide nei decenni successivi all'opera di restaurazione dell'edificio, da tempo in grave decadimento.
Al suo interno pitture eseguite tra il '400 e il '500 e sul lato della porta un affresco votivo della Madonna coi Santi Rocco e Sebastiano, del 1577 a ricordo dell'epidemia di peste che colpì il territorio.

- la CHIESA DI SAN GIOVANNI a Dobbiate (1330/1440 c.a.), è addossata al nucleo abitativo del paese che ha ospitato, sino ai primi anni dell’ottocento, un convento di Frati dell’ordine dei Minimi di San Francesco da Paola. Studiosi ritengono che prima dell'arrivo dei Minimi qui esistesse una prevostura dell'Ordine degli Umiliati, soppressa da San Carlo nel 1571.

- la CORTE DELL'OSPEDALE, in località Castello, con ancora visibili sui capitelli del portico lo stemma dei Bossi, signori della Val Bossa, e dei Sessa

 


Curiosità, tradizioni, leggende e ... un po' di storia


- da Progetto CIVITA - Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Regione Lombardia alcune notizie storiche sul comune di Daverio

 


Nell' Antiquario della Diocesi di Milano dell'arciprete oblato Francesco Bombognini - 1828 - si legge:

DAVERIO, vicinissimo a Galliate, venerava, secondo il Morigia, il Dio Mercurio nell'età dei Gentili. I Cantoni, discendenti da C. Antonio, collega di Cicerone nel consolato, abitarono, se pur vogliamo crederlo, lungo tempo di Daverio. La parrocchiale è fuori del paese mezzo miglio, e non avendo potuto s. Carlo combinarne l'erezione nel paese nel pubblico oratorio, juspatronato de' nobili Sessa, fu demolita l'antica, situata nel luogo dell'odierno Ossario, e fabbricata la moderna col titolo dei ss. apostoli Pietro e Paolo. La famiglia Sessa, che qui abita, descritta nella matricola degli Ordinarj, produsse persone assai qualificate, e diede alla Metropolitana il penitenziere maggiore nella persona di monsig. Don Alessandro, morto nel 1783, ed agli Olivetani un presidente generale nella Lombardia don Cosimo, abate di S. Pietro in Cremona.
Dalla parrocchiale di s. Pietro dipende Crosso, dove è un'antichissima chiesa di s. Apollinare, alla quale nel 1119 era annesso un piccol chiostro di sei Benedettine, che vivevano sotto la protezione del proposto pkebano di Varese, a cui pagavano nella festa di s. Vittore quattro denari, o l'equivalente in cera.
Su d'un colle vicino sta Dobbiate con un bell'oratorio di s. Francesco di Paola, dove era un ospizio dei Minimi, soppresso già da un secolo.