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Monvalle
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Sorge nell'immediato entroterra, a circa tre chilometri dalla sponda
del Lago Maggiore. La presenza del torrente Monvallina, parzialmente
navigabile, e la possibilità di approdo fornite dal porto
naturale de 'Il Cantone' favorirono sin dall'antichità gli
insediamenti umani in questa zona. Tant'è che in frazione
Turro alcuni contadini ritrovarono numerose monete romane.
Foto di Elena Impe
Il Liber Notitiae Sanctorum Mediolani, redatto agli inizi del XIV sec., riporta l'esistenza di una chiesa a Turro "in plebe Bribia. loco turri. ecclesia sancti nazarii".
La piccola chiesa di Turro dedicata ai Santi Nazaro e Celso si eleva al margine di un gruppo di case e, nonostante la veste moderna, è di antica fondazione (XIII sec.). Sorta nell'ambito di un complesso rurale e, quindi, in origine, di probabile iuspatronato privato, la cappella non conserva che sporadiche testimonianze di una stratificazione secolare per via di massicci interventi di ricostruzione; pare tuttavia indubitabile che l’edificio odierno sorga sul sito di quello antico. All'interno, un affresco raffigurante una Sacra Famiglia, per alcuni di fattura quattrocentesca (come indicherebbe l'elaborata cornice decorativa), proveniente da un’abitazione privata.
La chiesa e le manifestazioni collegate sono curate dall'associazione "Amici di Turro".
Se un tempo erano fiorenti la coltivazione del grano, della vite
e delle piante da frutto (rinomate le pesche), oggi Monvalle, e
in particolare il suo Lido, è un centro turistico e di soggiorno,
meta privilegiata degli amanti della vela e del campeggio.
Foto di fil@va
Foto di Claudio Montagner
Lido di Monvalle
Foto di Isella Bellotti
La spiaggia del Gurée
Foto di Grande Tiziana
Curiosità, tradizioni, leggende e ... un po' di storia
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- da Progetto CIVITA - Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Regione Lombardia alcune notizie storiche sul comune di Monvalle
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Nell' Antiquario della Diocesi di Milano dell'arciprete oblato Francesco Bombognini - 1828 - si legge:
MONVALLE mostra ancora gli avanzi del suo castello. La sua chiesa di s. Stefano vi esisteva fino dal 1042, in cui l'arcivescovo Eriberto la donò con tutta la corte, il castello e la terra ai decumani della Metropolitana, col patto che l'entrate dei fondi servissero al vitto comune nella loro canonica. Quindi è che avendo in detto anno due nobili capitani, Carcano e Parravicino, usurpato il diritto d'una peschiera sul vicino Verbano, si agitò la causa avanti i consoli di Milano, che decisero a favore dei decumani. Per altro il proposto di Brebbia aveva qui il diritto della decima, e benché questa gli fosse contrastata dai decumani, l'arcivescovo Leone da Perego, trovandosi in Angera, decise a di lui favore. Qui vicina si vede la piccol terra, ossia una frazione di Monvalle, detta Turro, di cui si dicono più cose, perché i contadini trovarono di frequente delle medaglie o monete antichissime di rame.
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