Cantello stemma

Cantello

Cantello
Foto di Raffaele L'Abbate


Situato ai piedi di una collina dominata dalla parrocchiale dedicata ai S.S. Pietro e Paolo, Cantello conserva un bel centro storico costituito da edifici dei sec. XVII-XVIII con portali in pietra locale e loggiati.
Alla municipalità di Cantello (un tempo Cazzone) appartengono le frazioni di Ligurno, Gaggiolo e Velmaio.

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Panorama dalla chiesa dei SS Pietro e Paolo
Foto di AVIS Cantello

Ligurno (il nucleo più antico) dovrebbe il suo nome ai celti liguri alleati degli Insubri, qui stabilitisi nel VI secolo a.C. mentre Giaggiolo deriverebbe dal longobardo Gahagi (Gadium, Gaium in latino) con il significato di “bosco bandito”, ma anche dal gallico “di transito”. Infine Cazzone che molto probabilmente è l’accrescitivo di “cazza”, mestolo.

Nel 1960 in via Maguallo località “Fontanella”, è stata rinvenuta una tomba a cremazione, contenente le ossa del cremato, oggetti in bronzo deformati a causa del rogo ed in particolare un collare, due bracciali ed i resti di una lama di spada. Questi resti sono esposti nel Museo civico di Villa Mirabello a Varese, catalogati con località Cantello, fatti risalire al XIII secolo a.C. e con appartenenza alla Cultura di Canegrate.

Nei pressi di Madonna di Campagna è invece venuta alla luce una necropoli romana e una strada. Tra i reperti, conservati al Museo Civico di Varese, monete dell'imperatore Tito, vasi, anfore, bracciali, chiavi, coltelli e armi di ferro. Anche in località Castellazzo sono state ritrovate nel 1872 tre tombe scavate in massi di granito a suffragio dell'ipotesi che lì doveva sorgere un fortilizio.

Presso la parrocchiale di Cantello, si trova l'ara votiva dedicata a Giove che appare nello stemma comunale. L'iscrizione sull'ara è stata così tradotta: A Giove Caio Virio Monimo, liberto di Caio. scioglie volentieri il voto con animo grato.

.Cantello Ara a Giove

Le prime citazioni rinvenute parlano di un tale 'Dominicus magister de Livurno' in un documento del 1196 e di tale 'Amaricus de loco Cazono' nel 1218.

Durante il medioevo, fra i “maestri” locali nell’arte dello scalpellino emerse Lanfranco da Ligurno, che con il padre Domenico lavorò a Santa Maria del Monte, diresse la costruzione del chiostro di Voltorre e della locale chiesetta di Madonna in Campagna.

Nel medioevo Cazzone, con Ligurno, Gaggiolo e Velmaio, rientrava nella Pieve di Arcisate pur annoverando un numero di abitanti maggiore dello stesso capoluogo di mandamento. Ancora nel 1859, Arcisate contava 1318 abitanti mentre Cazzone con Ligurno, Gaggiolo e Velmanio ne contavano 2043. Nel 1895 avviene il cambio di denominazione da Cazzone a Cantello e nel 1968 la frazione Velmaio si stacca da Cantello e si unisce al Comune di Arcisate.

Da vedere:

- a Ligurno, la CHIESA DI SANTA MARIA IN CAMPAGNA, databile tra l'XI e XII sec., con una bella torre campanaria in stile romanico lombardo, dal 1912 è Monumento Nazionale. Conserva all'interno pregevoli affreschi del quattro-cinquecento, residuo degli affreschi che nel XVI sec.ornavano la maggior parte delle pareti e ricomposti nel 1984 dopo averli rinvenuti al di sotto della pavimentazione.
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Tra il 1971 e il 1974 vennero promossi lavori di recupero e restauro che rivelarono le fondazioni di una chiesa preesistente, più piccola, quasi certamente del VI o VII sec. Sono emerse anche antiche sepolture situate appena all'esterno della chiesa più antica.

Cantello Cantello


Il campanile è della stessa epoca della chiesa e si ritiene che le sue fondamenta coincidano con quelle di una torre romana di avvistamento.

- a Ligurno, la CHIESA DI SAN GIORGIO, parrocchiale di Ligurno e Giaggiolo e chiesa madre per tutto il territorio, nacque come semplice cappella di cui si ha notizia fin dal 1398. Fu trasformata in Chiesa ed iniziò a fungere da parrocchia nel 1566. Subì diverse ristrutturazioni fino a raggiungere la forma attuale che presenta numerose decorazioni eseguite da Angelo Broggi ed affreschi del pittore Carlo Cocquio, pure autore dell'artistica vetrata raffigurante S. Giorgio. Molto particolare la cappella a sinistra dell’ingresso, dove sono custodite numerose ossa umane, principalmente teschi, ben visibili tramite la finestra.


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Foto di fil@va

- la PARROCCHIALE DEI SANTI PIETRO E PAOLO, sulla collina che domina Cantello, sorge nel luogo ove esisteva un'antica Cappella e divenne Chiesa parrocchiale nel 1742. Fu in seguito varie volte rimaneggiata fino all'ultimo ampliamento che si concluse nel 1926. Negli anni 1928/35 venne affrescata dai pittori Vanni Rossi e Carlo Cocquio e decorata da Mario Baj.


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Foto di fil@va

- l'ORATORIO DI SAN LORENZO, situato alla fine dell'omonima via, in una località un tempo destinata a lazzaretto. Già durante la visita di SAN Carlo del 23 agosto 1574 esisteva una piccola chiesa nella quale erano custodite le ossa di vittime della peste. Essa venne demolita nel 1898 e sostituita da una bella costruzione a pianta ottagonale e provvista di pregevoli affreschi, per munificenza della famiglia Belinzoni - De Maestri: venne benedetta solennemente il 30 agosto 1903.

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- la CHIESA DI SAN BERNARDINO, a Gaggiolo, già citata il 5 giugno del 1551 in una relazione inviata al Landfogto (Podestà) di Mendrisio, segnalata nella visita pastorale del 1567, venne visitata nel 1574 da S. Carlo Borromeo che lasciò alcune ordinazioni sui lavori da compiere. Fu restaurata ed ingrandita nel 1656.
Nel 1922 il pittore Carlo Cocquio ne restaurò l’interno. E anche l'affresco della Madonna con Bambino sulla facciata è opera di questo pittore.

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- a Ligurno, la TORRE DEL CASTELLAZZO, località "Castellasc", nel sito ove anticamente sorgeva un castello longobardo cui era annessa la chiesa di San Alberto e ove risiedevano i Feudatari dei quali, in un documento del 700 d.C., affiorano i nomi di Aofrid e di Aofrist e successivamente, in documento dell'844 d.C. il nome di Teutpaldo da Ligurno, avvocato del Monastero di Sant'.Ambrogio. San Carlo Borromeo ordinò la vendita di questa chiesa che si presentava “rovinata”, e del suo territorio di pertinenza, destinando i relativi proventi a ”la fabrica et ornamenti della chiesa parrochiale” di S. Giorgio.

Sulle rovine del castello e della chiesa i nuovi proprietari fecero recuperare parte delle strutture restanti edificando l’attuale torre. Attorno a questa venne poi realizzato un impianto arboreo, ancor oggi ben visibile, utilizzato come roccolo.
La Torre, di proprietà privata, è raggiungibile, previa autorizzazione, dalla Villa Dupont o dalla strada campestre che si diparte da via dei Ronchi.

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Foto di Totò Suzuki

- la TORRE DUPONT alta 30,50 metri venne eretta verso la fine del 1800, per valorizzare ancor più Villa Dupont, risalente al 1582.

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Foto di Stefano Pasqualetti

- la TORRE DEI PREMOLI, edificata all'inizio del XX sec. su progetto dell'ing. Ernesto Brusa, su un'altura da cui si gode una vista stpenda sul nucleo antico di Ligurno. Acquistata nel 1983 dal Comune, oggi è sede della locale sezione di Legambiente.

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Foto di Totò Suzuki

- i ROCCOLI: ovvero la cattura degli uccelli senza l’uso del fucile, è stata per diversi secoli una pratica molto diffusa nell’arco alpino e prealpino. Per Cantello in particolare l’intenso e regolare passaggio di uccelli migratori nel periodo autunnale ha determinato una spiccata vocazione per questa forma di caccia che veniva praticata soprattutto tramite reti sottese in appositi impianti arborei: le strutture più grandi ed articolate dotate di torretta centrale venivano chiamate roccoli, le più semplici bressane. Restarono in funzione sino a quando la legge n. 799 del 1967 stabilì la fine di questo tipo di caccia, ma ancor oggi è possibile ammirarne le articolate piantumazioni rimaste, poste in luoghi incantevoli o sulle collinette che circondano il paese (Gremello, Montesì, Boschina, ecc.).

Il roccolo più antico e conosciuto è quello di Ligurno, situato sulla collina più alta del territorio comunale, già famoso trecento anni or sono e di proprietà per mezzo secolo del Senatore Luigi Gasparotto. In data 27 aprile 1922 è stato dichiarato di notevole interesse pubblico dal Ministero della Pubblica Istruzione.
Un secondo roccolo è quello situato in località Gremello, già di proprietà del sig. Pietro Ghisolfi. Il suo sito si presenta ancor oggi ben curato e fruibile.
Un terzo roccolo di proprietà dell'avv. Steno Baj, sul colle Montesì, rimase in esercizio per qualche anno dopo che gli altri avevano cessato l’attività, essendo stato autorizzato ad operare come osservatorio ornitologico per lo studio delle correnti migratorie: gli uccelli catturati venivano registrati, inanellati, segnalati alle stazioni di provenienza se già muniti di marcature e poi liberati.


Curiosità, tradizioni, leggende e ... un po' di storia

 

- Fiera dell'Asparago, a maggio mostra mercato e fiera gastronomico dell'Asparago di Cantello IGP

- Sagra degli uccelli - ogni anno nel mese di settembre gara canora per uccelli silvani e imitatori 'umani'

- da Progetto CIVITA - Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Regione Lombardia alcune notizie storiche sul comune di Cantello

 

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Cortile
Foto di Luigi Caimi

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Cortile
Foto di Luigi Caimi



Nell' Antiquario della Diocesi di Milano dell'arciprete oblato Francesco Bombognini - 1828 - si legge:

Scendendo da Clivio, dopo non lungo cammino ecco LIGURNO, da cui dipendeva anche CAZZONE, la di cui chiesa di s. Maria esisteva nell'844.
In questi contorni è situato il delizioso Velmé, che fu luogo di caccia di Francesco III, duca di Modena e principe di Varese. Questo duca fu per alcuni anni amministratore del governo e capitano generale della Lombardia Austriaca. Vogliono ce C. Mario, andando contro i Cimbri, da queste valli sboccati contro l'Insubria, costeggiasse su di questi colli, che furono perciò chiamati Val di Mario, poi Valmerio e Velmé. A ciò allude una iscrizione del P. Ferrari: QVOD C. MARIVS COS. V CONTRA CIMBROS IRRVMPENTES HAC ITER HABVIT VALLEM MARIO COGNOMINE POSTERITAS DIXIT .